Dato ed informazione in agricoltura di precisione

Dato e informazione sono 2 elementi dalla quale ogni azienda, sopratutto in agricoltura, non può prescindere. Ma spesso vengono confusi tra loro. Analizziamo perché in realtà sono 2 realtà completamente diverse.

Il concetto di Agricoltura 4.0 si basa sull’utilizzo dei dati e lo sfruttamento delle informazioni derivanti per prendere decisioni strategiche. Sebbene questi due termini possano suonare simili, hanno una natura molto diversa, ed è bene capirne il significato e l’importanza che questi ricoprono in agricoltura di precisione.

Il sistema informativo aziendale (SIA)

Il Sistema Informativo Aziendale (SIA) è fondamentale all’interno di un’azienda agricola che adotta agricoltura di precisione, in quanto necessario alla gestione delle informazioni attraverso i vari ambiti decisionali. Essendo l’informazione un elemento immateriale, è importante che ci sia un elemento materiale all’interno del processo informativo che dia l’opportunità all’agricoltore di prendere la migliore decisione possibile. Ed è questo il compito del sistema informativo. Infatti, il SIA permette, prima di tutto, di raccogliere dati in ogni singolo evento produttivo. Di conseguenza, sarà possibile elaborare ed archiviare questi dati grazie all’utilizzo di modelli e database adattati al tipo di decisione da prendere. Infine, prendere i dati accuratamente elaborati e trasformarli in informazione. Per fare tutto ciò, il SIA, necessita di elementi hardware e software che completino il processo di trasformazione del dato in informazione. Hardware e software interagiscono tra di loro, attraverso determinati sottosistemi: sistemi operazionali e sistemi informazionali.

Sistemi operazionali

Un sistema operazionale è dato dall’infrastruttura informatica su cui si basano le decisioni dei processi operativi. Grazie ad esso, l’azienda è in grado di svolgere tutta una serie di azioni: pianificazione e gestione delle operazioni, vendita dei prodotti, erogazione dei servizi. Il sistema permette la risoluzione di problemi attraverso una sequenza di passaggi elementari. Gestendo il flusso di informazioni all’interno di schemi ben definiti, si riduce al minimo l’errore.

Le funzioni principali dei sistemi operazionali sono:

  • Monitoraggio: raccolta di dati relativi al processo produttivo;
  • Documentazione: disposizione delle informazioni a seconda della tempistica e della figura decisionale a cui sono destinate;
  • Controllo operativo: messa in atto di procedure e flussi predefiniti e controllati, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’errore, automatizzando i vari processi.

Sistemi informazionali

I sistemi informazionali, invece, sono necessari nel dare assistenza agli addetti all’interno del processo decisionale, mettendo a disposizione diverse prospettive dei dati. Questo è possibile attraverso delle analisi interattive, un confronto tra i diversi quadri di sintesi, strumenti necessari nel trovare elementi di aggregazione/singolarità/correlazione, e infine utilizzando i dati operativi per effettuare simulazioni che possono aiutare a prendere decisioni per il futuro.

Elemento fondamentale dei sistemi informativi, e in agricoltura di precisione, è la presenza di un archivio di dati, che deve essere altamente strutturato, così da poter contenere più informazioni possibili (coerenti e indispensabili), con l’obiettivo di ridurre i tempi di indecisione. Inoltre deve essere aggiornato tempestivamente con dati recenti e completi, e facilmente interrogabile a seconda della problematica in atto.

Il ciclo di vita dato-informazione in agricoltura di precisione

Dovrebbe essere chiaro, a questo punto, che dato ed informazione non sono sinonimi. Anzi, l’informazione è il risultato di un processo di trasformazione applicato al dato, sulla base di un obiettivo che l’azienda ha in mente di raggiungere. Vediamo come funziona il processo di trasformazione.

Esistono 4 fasi fondamentali del ciclo di vita che porta un dato a diventare informazione:

  1. Raccolta dei dati
  2. Elaborazione dei dati
  3. Analisi e valutazione dei dati
  4. Utilizzo dell’informazione

Raccolta

Allo stato iniziale, il dato, è grezzo. La sua raccolta è possibile attraverso una specifica azione: il monitoraggio.

Abbiamo 2 tipi di monitoraggio:

  • Monitoraggio ambientale: osservazione di variabili fisico-chimiche presenti nell’ambiente in cui è in atto l’attività produttiva. Nel nostro caso ci riferiamo a variabili di tipo pedologico e/o meteorologico. Tra i tipi di tecnologie che vengono utilizzate troviamo sensori, le reti cellulari necessarie per i dispositivi di analisi (smartphone, tablet, pc) e quelle per gli ISOBUS. Ma anche Sistemi di Gestione dei Database (DBMS) e Sistemi di Informazione Geografica (GIS);
  • Monitoraggio produttivo: composto dal monitoraggio colturale che viene effettuato sulle coltivazioni nel corso dell’anno, e dal monitoraggio operativo che raccoglie dati in relazione alle attività aziendali e del personale. Rientrano in queso caso tecnologie come dispositivi per il telerilevamento prossimale o remoto, sensori, reti cellulare e wi-fi, DBMS, GIS, Sistemi satellitari globali di navigazione (GNSS) e infine gli aerei a pilotaggio remoto.

Elaborazione

Effettuati i dovuti monitoraggi, in uno specifico momento temporale, possiamo ricavare quindi quel dato grezzo di cui parlavamo. Essendo grezzo il dato ha bisogno di essere elaborato, raffinato. Per farlo, vengono messe in atto tutta una seria di procedure di trattamento: archiviazione, calcolo, selezione, aggregazione, interazione e interpretazione, attraverso specifici hardware e software. Tutto ciò senza dare alcun giudizio. Compito che spetta alla fase successiva: analisi e valutazione.

Analisi e Valutazione

E’ la fase più difficile da automatizzare, in quanto entrano in atto fattori di valutazione oggettiva e soggettiva. Per rendere però il processo più semplice, ed aiutare i decisori a fare le scelte più logiche in base al tipo di situazione, vengono utilizzati software specifici. Tra questi software due sono quelli principali: Sistemi di Supporto Decisionale (DSS) e Sistemi di Supporto Manageriale (MSS).

L’informazione

Dopo questo lungo processo, fatto di valutazioni e decisioni, prese da persone dedicate e da tecnologie e innovazioni correlate all’agricoltura di precisione, riusciamo finalmente ad estrapolare l’informazione dal dato. Ma una volta ottenuto, cosa ne facciamo dell’informazione? Ci sono due soluzioni: una intra-aziendale ed una extra-aziendale.

Quella intra-aziendale permette di gestire l’informazione come un fattore, e quindi di reintegrarla nel ciclo di vita del dato, così da avere elementi nuovi che possono migliorare ed aggiornare il processo produttivo. Quella extra-aziendale vede l’informazione come un prodotto, e viene utilizzata per documentare e certificare l’effettiva qualità e le modalità dei processi di coltivazione aziendali e dei prodotti venduti, così come l’indicazione dei prodotti utilizzati.

Insomma un processo lungo, ed elaborato, ma che è necessario affinché ogni dato raccolto attraverso vari meccanismi e tecnologie possa essere sfruttato al meglio, al fine di ricevere infine un’informazione che migliori il processo produttivo e certifichi l’immagine dell’azienda.

Le 10 competenze in agricoltura di cui non si potrà fare a meno nel prossimo decennio

La tecnologia avanza, e con essa l’agricoltura cerca di adattarsi per migliorarsi sempre di più. I protagonisti del settore non possono stare a guardare. E’ fondamentale restare al passo coi tempi. Vediamo quali sono le 10 competenze fondamentali.

Un termine relativamente nuovo sta facendo il giro in questi giorni:” upskilling “. Il termine che, sopratutto in agricoltura di precisione, sta a significare che, man mano che tecnologie digitali come l’automazione e l’intelligenza artificiale si insinuano in ogni angolo dell’economia, tutti nella gerarchia del posto di lavoro devono alzare il livello per continuare ad aggiungere valore per non essere schiacciati dal progresso tecnologico.

Ma per aspirare ad una lunga carriera nell’agricoltura di precisione, non basta avere una solida conoscenza dei percorsi gemelli di tecnologia e agronomia.

Certamente ci sarà sempre un riferimento a ciò che ai tecnici piace chiamare “dominio della conoscenza“, ovvero esperienza acquisita da anni di tentativi ed errori. Ma i risultati della produzione agricola e dell’orticoltura nel mondo reale vengono sempre più codificati in prodotti di dati e potenziati dall’intelligenza artificiale e dall’apprendimento automatico, con agricoltori esperti del mondo reale che agiscono come consulenti e fornitori di dati

Ecco le 10 migliori competenze lavorative necessarie nel 2020, per l’agricoltura e per l’agricoltore di precisione, secondo il World Economic Forum.

Risoluzione di problemi complessi in agricoltura di precisione

Questo è quasi ovvio in agricoltura, dove una serie diversificata e in continua evoluzione di sfide ed insieme di dati tendono a modificare le risposte anno dopo anno. Ma, i problemi, diventeranno ancora più complessi. Se si pensa che il connubio tra agronomia e tecnologia di precisione sia complicato, bisognerebbe sovrapporlo alle considerazioni sui dati dell’agricoltura digitale. Sarà come pensare in tre dimensioni.

Pensiero critico

Il pensiero critico richiede un’analisi e una valutazione obiettive, essenziali quando l’agricoltura basata sui dati si allontana dalla dipendenza da semplici osservazioni e “sensazioni viscerali”. Una capacità di giudicare la veridicità, e la pertinenza di dati e abbinarla a un istinto infallibile per creare il massimo risultato favorevole, per i coltivatori saranno molto apprezzati.

Creatività

La bellezza della nuova tecnologia è che è nuova , quindi generalmente non ci sono libri di regole. Ciò consente molta latitudine fintanto che si ottengono risultati. Le epoche del cambiamento premiano coloro che sono in grado di dare un senso e processare dal caos.

Gestione delle persone

Il marchio CropLife, ha recentemente tenuto il 25 ° incontro annuale del comitato consultivo PACE in cui – come spesso accade – la conversazione si è rivolta al tema degli agronomi e dei consulenti come “consulenti di fiducia” del coltivatore. Il sentimento del gruppo era che la prossima generazione di coltivatori, ventenni, trentenni e persino quarantenni, che sono i cosiddetti “nativi digitali“, spesso preferisce interagire tanto attraverso gli strumenti online quanto faccia a faccia e sembra avere poca pazienza per le tecnologie , processi e prodotti che non generano risultati immediati. Passeranno rapidamente a qualcos’altro.

Coordinarsi con gli altri

Ci vuole un lavoro di squadra. La capacità di gestire i “passaggi” ad altri membri della squadra in modo corretto e diplomatico sarà fondamentale per chiunque lavori in ambienti collaborativi come quello agricolo.

Intelligenza emotiva

Si dice spesso che l’agricoltura sia tanto un’arte quanto una scienza, ed è qui che entra in gioco l’intelligenza emotiva. Fare marcia indietro sulla condivisione dell’importanza dei dati, e consentire al cliente di arrivare alle proprie conclusioni, può richiedere molta pazienza e intelligenza emotiva.

Giudizio e processo decisionale in agricoltura di precisione

Condurre analisi e avere discussioni dettagliate e di ampio respiro è una cosa. Arrivare a una conclusione finale e suggerire un percorso prudente è un altro.

Orientamento al servizio in agricoltura di precisione

Negoziazione

Quando non ci sono regole stabilite, quasi tutto può essere una trattativa. Tutto sta nella capacità di vendere bene la propria idea ad altri, ragionando su un possibile rifiuto o ad un compromesso.

Flessibilità cognitiva

Un’ulteriore abilità fondamentale è la capacità di restare agili mentalmente, così da rispondere in maniera immediata e flessibile alle varie problematiche. Gestendo in maniera corretta il cambiamento e le situazioni ambigue. La flessibilità cognitiva è una qualità importante da avere in un’era di sovraccarico di dati.

Infine un orientamento ai servizi.

La conoscenza della tecnologia e dell’agronomia sono ovviamente fondamentali, ma oggigiorno spesso sono semplicemente la base, il prezzo dell’ammissione. Possedere, o almeno percorrere la strada del possesso, la maggior parte o tutte queste competenze, così da garantire che il lavoro agricolo sarà ancora necessario tra 10 o 20 anni.