Agricoltura di Precisione e redditività: l’importanza del ROI e i software per il calcolo per campo

Determinare la redditività totale tramite il ROI è di cruciale importanza in un’azienda agricola. Ma prevederne quello sul singolo campo cambierebbe il modo di agire degl agricoltori.
Anche in questo caso l’Agricoltura di Precisione può essere determinante.

Al di fuori delle tecnologie di Agricoltura di precisione, al giorno d’oggi esistono molti software di gestione delle aziende agricole. Le grandi e piccole aziende agricole e della tecnologia possono offrire un prezioso set di strumenti per l’agricoltura digitale

Tra questi strumenti, alcuni sono in grado di prevedere la percentuale del Ritorno sull’Investimento (ROI) effettuato. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, i software gestionali sono tra le tecnologie più utilizzate (20%) messe a disposizione dalle aziende di Agricoltura di Precisione in Italia.

Questi software danno la possibilità di monitorare diverse attività agricole, ricavandone dei dati analizzabili per la propria strategia. I dati vanno a rappresentare la redditività aziendale completa, ma la pecca sta che difficilmente si riesce a prevedere il ROI di ogni singola coltivazione.

Vediamo insieme la situazione.

L’importanza del dato

Il lato positivo è che gli agricoltori hanno a disposizione una grossa mole di dati da poter utilizzare. Il lato negativo è che c’è mancanza di approfondimenti critici. Questo perché in mancanza di un dato relativo alla redditività di un singolo appezzamento, non possono pianificare una strategia basata sul confronto della coltivazione migliore e che rende di più, rispetto ad una che produce di meno e costa di più.

L’unica soluzione è basarsi su esperimenti e analizzare man mano l’andamento. Ma questo è utile nel breve termine, non per una strategia redditizia di lungo corso.

L’importanza del ROI specifico del campo

Ogni appezzamento ha una sua resa e una sua perfomance, e quindi basare le proprie scelte sul ROI totale aziendale può essere pericoloso per le finanze aziendali. Infatti, spesso, ci si lascia rassicurare da un ROI totale positivo, quando in realtà ci sono perdite che non si riesce a rilevare. Un esempio può essere l’uso del carburante per i macchinari. L’utilizzo del carburante su macchinari utilizzati a loro volta per la lavorazione di terreni che in realtà non rendono, possono portare a delle perdite enormi che si presentano solo dopo un certo periodo di tempo.

Fortunatamente ci che le tecnologie di Agricoltura di Precisione che comportano vantaggi significativi a questa situazione. Sta infatti prendendo sempre più piede l’utilizzo di sensori per l’Internet delle Cose (IoT), che in sinergia ai gestionali di cui parlavamo prima, consentono di rilevare qualche dato significativo in più sulle condizioni del suolo e di quelle meteorologiche. Evitando, quindi, lavorazioni non necessarie che comporterebbero costi inutili. Il pericolo, però, è che questa grande mole di dati potrebbe non essere analizzata correttamente, a meno che non si utilizzino degli indicatori correlati. Come il ROI.

I software esistenti per il calcolo del ROI

Il mercato dei software gestionali presenta diverse soluzioni per il controllo delle attività e sopratutto per la determinazione del ROI. Ma come dicevamo, è ancora difficile trovarne qualcuno che dia una misurazione esatta sul singolo appezzamento.

Vediamone qualcuno.

Agrivi

Per la previsione del ROI, Agrivi, mette a disposizione un report di analisi, raccoglie dati dei costi di ogni coltivazione e calcola il ROI per tutte le colture prodotte. Oltre a dati relativi ad altri cosi, attività e ore di lavoro. Ma sulla determinazione del ROI del campo, non ci siamo ancora.

Farmserver

Lo scopo di Farmserver è il calcolo del ROI sulla base dei costi complessivi. La prerogativa di questo software è la possibilità di inserire manualmente i valori, ma questo comporta molto tempo.

Fuse

E se Agrivi e Farmserver cercano un modo di rilevare il ROI per campo, FUSE, per calcolare il ROI, permette agli utenti di inserire dati sui macchinari, calcolando i costi così da prevere il ROI.

I vantaggi del ROI per campo

Nella previsione del ROI per campo ci sono diversi ostacoli che i diversi software incontrano. Ma i vantaggi di integrazioni solide, automazione e decisioni basate sull’intuizione giustificano pienamente l’investimento di tempo e fatica, in quanto i sistemi per la previsione del ROI permettono di identificare in tempo perdite causate da una resa sovrastimata del campo e ad un suo errato utilizzo. Ma anche potenziali perdite future, prevedendo un abbassamento dei rendimenti sulla base dell’analisi del suolo e del meteo, così da aumentare il ROI e sfruttare opportunità finora non prese in considerazione.

ROI per campo: Granular Insights

Granular di Corteva ha annunciato il lancio di Granular Insights. Questo nuovo software permette la sostituzione dei fogli di calcolo con questa soluzione che mette a disposizione un bel po’ di dati in relazione alle entrate relativo ad ogni singolo appezzamento. Permettendo anche una forte riduzione del lavoro manuale degli agricoltori.

Attraverso Granular Insights è possibile analizzare il ROI, monitorare le prestazione dei campi, tenere sotto controllo i livelli di umidità del terreno e prendere decisioni sui semi.

Sid Gorham, CEO di Granular e presidente di Corteva, afferma:”Soprattutto nell’ambiente odierno, gli agricoltori devono avere una migliore visibilità dei loro profitti. Ci siamo resi conto che uno dei maggiori punti dolenti della fattoria è che i dati di un agricoltore sono archiviati ovunque, e ci vuole molto tempo e sforzi per metterli insieme ”.

Come funziona Granular Insights

L’ipotesi di base è che un agricoltore abbia raccolto dati del suolo e dell’umidità di diversi appezzamenti con lo scopo di coltivare colture selezionate. Il sistema di gestione delle colture dell’agricoltore è integrato con un ecosistema globale in cui le aziende agroalimentari e altri coltivatori condividono i dati sulle stesse colture, potendo capire quindi dove è meglio coltivarle.

Fatte le dovute misure, l’imprenditore agricolo le confronta con i criteri standard del software, così da iniziare a seminare. Una volta arrivato il momento del raccolto l’agricoltore ha la possibilità di monitorare le vendite in correlazione ai costi di investimento. Per questo motivo l’agricoltore ha la possibilità di sfruttare lo strumento di pianificazione del budget, così da tenere sotto controllo le varie spese e i ricavi correlate alle vendite. La ROI totale quindi sarebbe alta, ma ancora al di sotto delle previsioni. A questo punto l’agricoltore può inserire dati di input, cercando di capire il motivo della soglia così bassa. Ma probabilmente l’agricoltore non avrà tutto questo tempo.

E’ proprio per questo motivo che la ROI per campo presenterebbe una situazione più chiara, e capire dove intervenire.

Al posto giusto al momento giusto

E’ arrivato il momento che la previsione del ROI per campo diventi disponibile all’ordine del giorno. I vantaggi dell’Agricoltura di Precisione, orientata al campo, potrebbero essere cruciali per azioni aziendali più mirate e sensate, così da mettere in pratica un’Agricoltura di Precisione e sostenibile.

Agricoltura di precisione e sostenibile: la tecnologia digitale che rivoluziona la viticoltura

Viticoltura sempre più digitale con moderne tecnologie come IoT e Blockchain.
Di conseguenza, sempre più progetti vengono messi in atto per applicare tecnologie di Agricoltura di Precisione ai vigneti.
Vediamo quali sono.

Le tecnologie di Agricoltura di Precisione diventano sempre più protagoniste, sopratutto durante un periodo come questo in cui tutte le certezze sono state messe in discussione.

Sia nella fase cruciale della pandemia, sia durante quest’ultimo periodo di flessione del virus, ci si è resi conto di quanto sia fondamentale l’applicazione delle tecnologie e innovazioni digitali in agricoltura. Un mercato che in Italia, sulla base dei dati dell’Osservatorio SmartAgrifood, vale circa 450 milioni di euro.

A questo proposito, ci sono diversi progetti che vengono finanziati con lo scopo di applicare il digitale nei vigneti, e tra questi troviamo: Sapience, Quasar e Vintes.

Agricoltura di precisione per il risparmio d’acqua: il progetto Sapience

Sapience è un progetto sponsorizzato da EIT Climate KIC Pathfinder (la sezione dell’Unione Europea che si riferisce alle iniziative per l’innovazione climatica) e dalla Fondazione Bruno Kessler. L’obiettivo è quello di implementare la tecnologia dell’Internet delle Cose (IoT) nei vigneti così da tenere sotto controllo le attività agricole. Attraverso questa tecnologia, viene messa in atto un’azione di gamification (una sorta di gioco a premi per stimolare l’azione) con un sistema che incentiva e premia gli agricoltori più meritevoli e sostenibili.

Gli sforzi del progetto per il 2020 sono tutti relativi alla messa in atto dell’irrigazione di precisione. Quindi attraverso l’uso efficiente e ragionato dell’acqua nei vigneti, senza sprechi nei momenti di irrigazione.

La sfida è quella di verificare quali siano i cambiamenti fondamentali che bisogna fare e che possono essere sostenuti in maniera semplice e con il sostegno delle parti interessate.

Inoltre, l’intenzione è di utilizzare i dati raccolti tramite l’Internet delle Cose, elaborarli, ed una volta ottenuto l’informazione vengono utilizzati gli Smart Contracts, generati attraverso la tecnologia Blockchain, così da distribuire il risparmio ottenuto dall’azione dei vari imprenditori agricoli.

Difesa sostenibile

Il progetto Quasar (Qualità e sostenibilità dei vini tipici aretini), è un progetto della regione Toscana che rientra nel Psr Feasr 2014-2020 sottomisura 16.2. (Filiera vitivincola). Il suo obiettivo è la corretta gestione della difesa fitosanitaria in vigneto con l’utilizzo di un modello previsionale delle malattie, attraverso tecnologie come Sistemi di Supporto Decisionali, biostimolanti e induttori di resistenza.

Tra i partner troviamo l’Azienda agricola Badia di Campoleone e il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. Grazie a questo progetto, è stato possibile introdurre nei vigneti dei soci della Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino, 10 centraline meteorologiche collegate ad un Sistema di Supporto Decisionale (DSS) . Questo perché i dati climatici, della temperatura e dell’umidità dell’aria, una volta generati devono essere raccolti per poter essere elaborati e quindi raffinati. Ed è questo il compito fondamentale del Sistema di Supporto Decisionale (DSS). Elabora i dati tramite un algoritmo e genera informazioni per la previsione delle malattie fungine e per la gestione degli interventi di difesa del vigneto. Queste possono aiutare il viticoltore a prendere decisioni più mirate, pianificando quindi una strategia d’azione.

Inoltre, c’è stata la sperimentazione di strategia con lotta a basso impatto ambientale. Questo attraverso l’utilizzo dei biostimolanti e degli induttori di resistenza in maniera solitaria o integrandoli con rame e zolfo.

V.In.Te.S. (Viticoltura Innovazione e Tecnologia per i vini Sanniti)

Chiudiamo infine con un interesante progetto attuato questa volta in Sud Italia. Vintes è un progetto attuato nella zona del Sannio Falanghina. Si pone l’obiettivo di diffondere le più avanzate tecniche relative alla viticoltura di precisione nelle medie e piccole aziende dell’area. Nel progetto vengono quindi sviluppate nuove tecnologie software per la raccolta e la gestione integrata dei big data in viticoltura. Il progetto prevede l’applicazione e la diffusione di una corretta e sostenibile architettura di tecnologie digitali per le piccole e micro-imprese vitivinicole.

Capofila del progetto è Agrodig.it, di Valentino Salvatore. Una start up che si occupa della diffusione delle tecnologie di Agricoltura di Precisione. Nello specifico in riferimento alle piccole e medie imprese che sono la struttura portante del nostro paese. Quelle imprese insomma che hanno bisogno di tutto l’aiuto necessario ad adattarsi alle moderne tecnologie, così da sfruttare i vantaggi dell’Agricoltura di Precisione e di Agricoltura 4.0.

Come le tecnologie di Agricoltura di Precisione possono aumentare la produzione e ridurre l’inquinamento

Il cambiamento climatico è all’ordine del giorno, e bisogna fare qualcosa per combatterlo.
Le tecnologie di Agricoltura di Precisione possono essere fondamentali, sia per ridurre l’inquinamento e sia per aumentare la produttività aziendale.

Una delle cose più importanti relative al cambiamento climatico degli ultimi anni è l’utilizzo di tecniche in agricoltura rispettose della terra correlate al corretto uso della terra, dell’acqua, del lavoro, della diversità e della tecnologia per ridurre l’impatto ambientale.

Negli ultimi 50 anni, la pratica dell’agricoltura aggressiva si è intensificata a causa della crescente popolazione e della domanda di cibo in tutto il mondo. Questa pratica aggressiva ha comportato la riduzione della biodiversità degli ecosistemi naturali e la contaminazione dell’ambiente con i suoi sottoprodotti che causano l’inquinamento agricolo

La buona notizia è che le scoperte della moderna tecnologia digitale hanno un chiaro potenziale per aiutare il sistema agricolo: le tecnologie di Agricoltura di Precisione. Queste innovazioni possono aiutare a rendere il sistema agricolo efficiente nell’uso delle risorse disponibili, ridurre l’impatto ambientale e aumentare la produttività. I fondamentali vantaggi dell’Agricoltura di Precisione.

Vediamo quali sono le tecnologie innovative che possono aiutare in questo senso.

Tracciabilità filiera agricola

Questa tecnologia digitale aiuta a consentire la completa visibilità della catena di approvvigionamento in agricoltura, i punti di contatto e le trasformazioni in un’azienda agricola. Al giorno d’oggi le persone stanno diventando sempre più caute riguardo alla loro salute e al cibo che mangiano, quindi è importante acquisire fiducia e dare fiducia. Per farlo, è necessario una riduzione e un utilizzo minimo di fertilizzanti chimici e pesticidi che influiscono sull’ambiente e aiutano anche a evitare la deforestazione. 

Monitoraggio satellitare per l’Agricoltura di Precisione

Il monitoraggio satellitare è un tipo di gestione specifica del sito colturale basata sull’osservazione, la misurazione e la risposta alla variabilità (inter e intra-campo) nelle colture. I recenti sviluppi tecnologici come le Tecnologie Informatiche e per la Comunicazione (TIC) e la geoinformatica hanno fatto si che si definisse questo concetto. Questa tecnologia fornisce consulenza agli agricoltori sulla quantità di acqua da utilizzare, sulla quantità di pesticidi e fertilizzanti in determinati terreni agricoli. Inoltre, aiuta a ridurre l’uso eccessivo di fertilizzanti, acqua e altre risorse. 

E’ possibile anche l’utilizzo dei droni per sviluppare mappe del suolo precise per gli analisti del suolo durante il ciclo colturale. Una volta che le colture iniziano a crescere, i sensori calcoleranno i dettagli richiesti. 

Intelligenza artificiale 

Tutti i dati raccolti attraverso le tecnologie di Agricoltura di Precisione come tracciabilità e monitoraggio satellitari, vengono trasferiti alle Intelligenze Artificiali e ai Sistemi di Supporto Decisionali (DSS). Questi dati vengono successivamente elaborati utilizzando specifici algoritmi, così da ottenere informazioni necessarie a mettere in atto piani d’azione raccomandati dalla tecnologia per migliorare la produttività e ridurre i rischi. La diagnosi precoce delle malattie delle colture e il disagio delle colture aiuteranno a ridurre le perdite all’interno di aziende agricole di ogni dimensione. 

Ravvivare la terra degradata

È del tutto possibile rilanciare la terra degradata dall’ambiente e ripristinarla nella sua forma naturale per far crescere i raccolti in essa. È necessario il processo di sviluppo di un sistema di mantenimento del territorio e sforzi oltre la semplice piantagione in queste terre. In questo caso, un sistema di monitoraggio basato sul telerilevamento viene utilizzato per valutare lo stato del suolo e la vegetazione che lo copre. Questo processo aiuterà a curare le terre una volta degradate e inutili. 

Gestione delle risorse idriche

La produzione di prodotti agricoli utilizza il 70% dell’acqua dolce proveniente dal fiume e dalle acque sotterranee. La tecnologia digitale può aiutare a ridurre una così grande dipendenza dall’acqua. Può aiutare a consentire la gestione informata, in ogni ambito, di tutte le risorse idriche disponibili in una determinata area fornendo una vista completa dell’acqua disponibile. Quando l’offerta disponibile e la domanda di acqua sono razionalizzate, è possibile sviluppare un chiaro utilizzo e un’adeguata dotazione di bilancio dell’acqua in base alla piccola o grande coltivazione di colture. 

L’agricoltura rispettosa della terra è ora più importante che mai. 

Tecnologie di Agricoltura di Precisione per la riduzione dei costi e l’aumento della redditività: Big Data, monitoraggio satellitare e cloud

Le potenzialità dei Big Data e del monitoraggio satellitare sono di portata elevata.
Se entro il 2050 vogliamo rispettare il fabbisogno alimentare di una popolazione aumentata, è tempo di metterle in campo.

L’umanità è atterrata sulla Luna più di mezzo secolo fa. I poteri dei computer per calcolare quel “salto da gigante” erano inferiori rispetto alla media degli utenti di smartphone di oggi. 

I Big Data sono, oggigiorno, la prossima grande novità, avendo già rivoluzionato diversi settori. Nel frattempo, l’agricoltura fa ancora molto affidamento su diversi approcci “vecchio stile” o sulla saggezza del tempo. Ma la popolazione aumenta sempre di più, e toccherà i 10 miliardi entro il 2050. Questo significa un fabbisogno alimentare che si va a moltiplicare. 

Unire il potere delle moderne tecnologie e il lavoro quotidiano degli agricoltori, all’interno del concetto di Agricoltura di Precisione, è una delle principali sfide che il settore agricolo deve affrontare.

Come i Big Data cambiano le aziende

In termini di Big Data, l’agricoltura è ancora in ritardo, mentre molti settori si sono già integrati e lo utilizzano efficacemente. Soprattutto negli ultimi anni, quando le decisioni basate sui dati non sono diventate una mera innovazione ma una questione di sopravvivenza in mercati altamente competitivi. 

Si prevede che il mercato globale dei Big Data raggiungerà i 103 miliardi di dollari entro il 2027, facilitando le aziende ad analizzare le loro prestazioni, minimizzare i rischi e soddisfare le esigenze della loro nicchia. Inoltre, secondo uno studio di Accenture, il 79% dei dirigenti aziendali afferma che non abbracciare i Big Data farà perdere alle aziende posizioni competitive e rischi di estinzione.

Ogni azienda oggi è un’azienda di dati, l’agricoltura non fa eccezione. E’ fondamentale, quindi, capire quali dati in agricoltura devono essere presi in considerazione. Ad esempio, le informazioni fornite dalle piattaforme di monitoraggio satellitari delle colture con le loro capacità basate su cloud. Alimentate da algoritmi meccanici e reti neurali, mostrano agli agricoltori la situazione su terreni, campi e colture. Avendo questi dati, e raccogliendoli all’interno di Sistemi di Supporto Decisionali (DSS), un coltivatore può prendere decisioni più intelligenti riguardanti, ad esempio, l’applicazione di acqua e fertilizzanti.

Come afferma Report Linker:”la dimensione del mercato globale dell’analitica agricola dovrebbe crescere a 1,236 milioni di dollari entro il 2023, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 16,2% durante il periodo di previsione”. Man mano che il mercato dell’agricoltura di precisione cresce e matura, gli agricoltori iniziano a optare per soluzioni basate sui dati come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico.

I Big Data hanno grandi opportunità. In questo caso, migliora la capacità dei coltivatori di ottenere tendenze aggregate, valutare i rischi e i benefici, prevedere i fabbisogni di forniture, aumentare i rendimenti e costruire modelli predittivi.

Soluzioni complesse a problemi complessi

Il dubbio però è legato alla possibilità di un costo elevato per l’utilizzo dei Big Data. Ma non è così. Le tecnologie avanzate non solo aiutano a prendere decisioni più intelligenti (e spesso più rispettose dell’ambiente), ma contribuiscono anche a interventi di miglioramento della produttività. Dotati di dati, i coltivatori possono produrre rendimenti con input più piccoli, essendo in grado di calcolare accuratamente i loro budget. Il sito The Conversation ha stimato nella sua ricerca che “pratiche agricole più intelligenti potrebbero generare 2,3 trilioni di dollari in risparmi di costi e opportunità commerciali ogni anno – e 250 miliardi di dollari di tali risparmi annuali potrebbero provenire solo dall’intelligenza artificiale e dall’analisi dei dati”.

L’integrazione delle informazioni satellitari e dei sistemi cloud offre soluzioni e garantisce stabilità finanziaria agli agricoltori e alle loro imprese. Un approccio basato sui dati consente loro di superare sfide moderne come i cambiamenti climatici e l’esaurimento di terreni agricoli vitali con un elevato rapporto costo-beneficio. La piattaforma di precisione EOS Crop Monitoring stima che i vantaggi dell’agricoltura di precisione, in termini di costo, possano variare tra il 5% e il 20%, per non parlare dell’efficienza del tempo e della gestione della forza lavoro.

Nel frattempo, la scarsità di software e strumenti provoca la distribuzione irrazionale degli input e la riduzione del rendimento. Ad esempio, un sistema di irrigazione viene utilizzato solo sul 17% delle terre coltivate del mondo, mentre le altre aree sono alimentate solo dalla pioggia. Al contrario, usando le immagini satellitari si può sapere con certezza quali zone di campo richiedono più acqua e quindi prevenire le perdite di raccolto.

Tecnologie Agricoltura di Precisione: produzione di colture intelligenti

Per trovare risposte alla crescente domanda di cibo, problemi di redditività e cambiamenti climatici, agricoltori, responsabili delle politiche e leader del settore affrontano il potere di tecnologie come satelliti, Internet delle Cose (IoT), cloud computing e mobile computing. Vediamo quali sono le peculiarità di queste innovazioni.

Satelliti

I dati visualizzati caratterizzano i campi in dettaglio e consentono ai coltivatori di selezionare pratiche di coltivazione appropriate. Con le piattaforme di monitoraggio delle colture satellitari, il processo decisionale sul trattamento del suolo diventa rapido e affidabile. I dati ottenuti aiutano gli agricoltori a ottenere un quadro più ampio e ad analizzare i cambiamenti nel tempo.

Internet delle Cose

I dati vengono raccolti dai sensori wireless posizionati nei campi. I coltivatori li usano per stimare diversi parametri agricoli come temperatura, idratazione e simili. Questa soluzione è tuttavia costosa e richiede elevate spese di manutenzione.

Cloud Computing

Quando raccolgono dati dall’Internet delle Cose, i coltivatori devono accumularli e archiviarli. Il cloud computing risolve questo problema in quanto funge da piattaforma facilmente accessibile per la condivisione delle risorse. Nel caso delle immagini satellitari, la situazione è ancora più semplice. Non c’è bisogno delle capacità del computer per analizzare le immagini. Lo fa la piattaforma basata sul cloud. Inoltre, il suo prezzo ragionevole non richiede grandi spese.

Mobile Computing

La tecnologia viene applicata per inviare aggiornamenti regolari sui dettagli del prodotto, sul mercato o sul tempo.

Utilità dei Big Data per gli agricoltori

Per essere all’avanguardia, i coltivatori implementano i Big Data per scopi diversi.

Aumentare i rendimenti

Ovviamente, la distribuzione razionale delle risorse porta a risultati agricoli migliori. Gli agricoltori non devono più prendere decisioni intuitive. Scegliendo di utilizzare i Big Data, ottengono uno strumento dalle molteplici sfaccettature che fornisce analisi della salute delle colture. Inoltre, i coltivatori scelgono un adeguato trattamento delle piante in base alle esigenze delle diverse zone. Con l’agricoltura basata sui dati, possono adattare il processo di crescita, utilizzare le risorse in modo ragionevole ed evitare la scarsità delle colture.

Agricoltura di precisione e sostenibilità: utilizzo dell’acqua e dei fertilizzanti in modo sostenibile

La fertilità del suolo è uno degli aspetti cruciali della produzione agricola che può essere migliorata e aumentata con i Big Data. La sua analisi dettagliata aiuta a valutare la qualità dei terreni agricoli e selezionare il giusto rapporto tra acqua e fertilizzanti.

Ottimizza costi e sforzi

I coltivatori possono implementare tecniche convenienti e ottimizzare le spese. Quando elaborano dati da sistemi cloud, possono confrontare input e entrate per gestire ragionevolmente la propria attività. Inoltre, queste informazioni consentono loro di ridurre al minimo gli sforzi lavorativi e ridurre i costi.

Gestire le questioni di mercato

I Big Data consentono ai coltivatori di stimare la produzione agricola e fare proiezioni. Inoltre, gli agricoltori e le cooperative potranno adeguare la propria strategia di mercato e far fronte a ostacoli imprevedibili con poche perdite logistiche.

Come iniziare con i Big Data in Agricoltura

Essendo un settore economico strategico, l’agricoltura richiede l’integrazione dei Big Data per diventare più efficiente e produttiva. I moderni strumenti informatici stanno già fornendo varie soluzioni per affrontare anche i più piccoli problemi agricoli, per aziende di ogni dimensione: dalle più grandi a quelle medio-piccole. Per non parlare del loro potenziale di risvegliare l’interesse di una generazione più giovane, che ama giocare, con la nuova tecnologia, all’agricoltura. I giovani si impegnano più volentieri nei settori in cui possono utilizzare tecnologie innovative. Le tecnologie di Agricoltura di Precisione, infatti, consentono loro di gestire terreni agricoli con approcci basati sui dati per sviluppare la propria attività e ottenere efficienza di rendimento.

In termini di costi, il monitoraggio via satellite con il suo ragionevole prezzo di entrata può essere un’opzione vantaggiosa per tutti gli agricoltori. È una pietra miliare per le trasformazioni del settore, perché i coltivatori possono controllare vasti territori senza risorse umane aggiuntive e manutenzione dei veicoli. I Big Data consentono loro di rispondere in tempo ed evitare perdite.

Nel quadro dell’Agricoltura di Precisione nel 2020, i coltivatori devono ancora affrontare diverse sfide e adattarsi a un mondo in rapido cambiamento. Forse, nel 2050, quando 10 miliardi di persone abiteranno il pianeta e le auto potrebbero sorvolare le città, si potrà conoscere la carestia solo dai libri. Magari, sarebbe stata la decisione di rendere l’agricoltura tecnologica e basata sui dati che ha impedito la crisi globale nel settore alimentare.

I vantaggi dell’Agricoltura di Precisione tramite il monitoraggio satellitare delle coltivazioni

Gli approcci tradizionali agricoli impattano sull’ambiente e sono arretrati rispetto alle nuove tecnologie, che possono migliorare la sostenibilità economica e ambientale.
L’utilizzo del monitoraggio satellitare è una di quelle tecnologie che è ormai imperativo dover utilizzare.

Quale pianeta lasceremo per le prossime generazioni se non cambiamo il nostro approccio all’agricoltura? L’agricoltura estensiva si è già dimostrata né economicasostenibile. Né è efficace per gestire l’incombente crisi alimentare globale.

Inoltre, gli approcci agricoli “tradizionali” con il loro impatto devastante sull’ambiente non riescono a costringere gli agricoltori a implementare innovazioni. Cooperando con scienziati, i coltivatori cercano nuove forme di agricoltura economica, ambientale e socialmente efficace. L’adozione di tecniche di agricoltura di precisione affronta molte sfide ecologiche/finanziarie.

Più raccolti, meno danni alla natura

L’agricoltura moderna deve bilanciare tra redditività e sostenibilità. Per non dimenticare la prossima crisi alimentare globale. Secondo le Nazioni Unite, la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere 9,8 miliardi di persone entro il 2050. La domanda di colture crescerà rispettivamente. Può essere raggiunto a meno che gli agricoltori oggi non cambino il loro approccio agricolo per preservare sistemi e risorse naturali? Quasi. Le terre fertili non sono inesauribili. Le statistiche parlano da sole: come afferma il Fondo per la difesa ambientale, circa il 40% della terra del mondo viene utilizzata per la produzione alimentare. Quindi, non si tratta dell’area dei campi ma del modo in cui li trattiamo.

L’agricoltura sostenibile ci incoraggia a pensare fuori dagli schemi. Le tecnologie stanno già offrendo potenti strumenti per aiutare i coltivatori a ottimizzare l’agricoltura. Quelli basati sul GPS sono i più popolari perché sbloccano numerose opportunità. Sfortunatamente, molti di loro, come l’analisi degli indici di vegetazione, mancano ancora. 

Passando al monitoraggio satellitare, i coltivatori possono trarre vantaggio dalla distribuzione razionale dei nutrienti a seconda delle coltivazioni e della produttività del suolo. Utilizzando immagini satellitari elaborate dei propri campi, ed inserendo i dati raccolti nei Sistemi di Supporto Decisionale (DSS), i coltivatori possono prendere decisioni basate sui dati e quindi ridurre le spese. Applicando precisamente la quantità necessaria di fertilizzanti, evitano un eccesso di arricchimento che provoca il degrado del suolo.

Satelliti per prendersi cura delle colture e della natura

Come dimostra l’analisi del Consiglio Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile, i consumatori di diverse parti del mondo danno priorità al cibo sano e conveniente. E questo è esattamente ciò che le immagini satellitari aiutano gli agricoltori a fornire, poiché aiuta a usare le sostanze chimiche in modo razionale e sostenibile.

Implementando strumenti di Agricoltura di Precisione, i coltivatori possono aspettarsi un aumento della produzione produttiva. Queste tecnologie consentono loro di analizzare la qualità degli interventi applicati e di definire quali di essi funzionano in modo più efficiente. L’uso razionale di acqua e fertilizzanti, nonché la tempestiva reazione ai problemi contribuisce anche alla salute degli ecosistemi.

I coltivatori scelgono di utilizzare questa tecnologia per godere di vantaggi operativi e ambientali, come:

  • Prendere decisioni informate sulla semina delle aree vulnerabili alle perdite di rendimento e reagire rapidamente ai problemi emergenti;
  • Essere consapevoli di possibili condizioni meteorologiche sfavorevoli e reagire tempestivamente ai cambiamenti;
  • Controllo della rotazione delle colture in base all’aggiornamento dei dati su colture e raccolti in crescita;
  • Valutare e rivelare le aree con perdite considerevoli delle colture e potenziali guadagni delle colture;
  • Praticare l’intercropping (coltivazione simultanea di più coltivazioni sullo stesso terreno) o la rotazione pluriennale delle colture che consente alle aziende agricole di produrre più raccolti e influire positivamente sulla fertilità del suolo;
  • Testare diverse coltivazioni sulla base di come le immagini satellitari mostrano variazioni distinte nella vegetazione, consentendo di scegliere la variazione più produttiva.

Ottimizzazione delle risorse

“Sostenibile” non significa necessariamente “costoso”. Il monitoraggio via satellite non è solo un mezzo innovativo ma anche economico di un’agricoltura sostenibile. Secondo lo studio pubblicato su Agronomy (una nota rivista estera sull’agricoltura):”il profitto operativo della fattoria di mais degli adottanti per l’agricoltura di precisione era di 163 dollari per ettaro in più rispetto ai non adottanti”.

Da un punto di vista economico, tra i vantaggi dell’Agricoltura di Precisione c’è sicuramente la possibilità data ai coltivatori di ridurre i grandi investimenti. In effetti, possono mitigare i costi ricorrenti per la manutenzione dei veicoli utilizzati per il trasporto verso diverse parti di seminativi. Dal punto di vista ambientale del problema, un minore utilizzo del veicolo comporta una riduzione delle emissioni di anidride carbonica.

Inoltre, questa tecnologia è utile nel budget. Avendo i dati necessari sulle condizioni del campo, i coltivatori possono pianificare le proprie spese in modo più preciso. Risparmiare sulla logistica e applicare fertilizzanti con la tecnologia a tasso variabile è già un contributo importante per la salute del pianeta.

Ultimo ma non meno importante, il monitoraggio delle colture effettuato tramite satelliti richiede meno risorse umane ed è eccezionalmente efficiente per il monitoraggio di vaste aree. Sono necessarie meno escursioni sul campo, il che significa che si consuma meno gas, meno fumi di scarico saranno nell’aria. Inoltre, agiscono dopo aver analizzato le immagini satellitari ottenute e possono concentrare il loro potenziale sulla soluzione dei problemi esistenti. I dati satellitari impediscono inoltre ai coltivatori di trascurare punti cruciali in determinate zone.

L’Agricoltura di Precisione come strumento di cooperazione

L’Agricoltura di Precisione migliora anche l’importanza della rete per gli agricoltori. Unendosi in comunità di condivisione dei dati, i coltivatori ottengono numerosi vantaggi dalla scoperta di nuove tecniche per aumentare le entrate.

Inoltre, i coltivatori si collegano in modo efficace e conveniente quando integrano tecnologie di Agricoltura di Precisione. Sulla base dei dati recuperati da Meticulous Research:”il mercato agricolo dell’Internet delle Cose (IoT) dovrebbe crescere a un Tasso Composto di Crescita Annuale del 14,1% dal 2019 per raggiungere 34,9 miliardi di dollari entro il 2027.” Pertanto, la cooperazione diventa ancora più significativa di prima, consentendo agli agricoltori di comunicare e rimanere aggiornati su componenti, applicazioni e servizi aggiornati.

Gli agricoltori possono discutere di informazioni recenti ed esperienze preziose per ottenere profitti e proteggere la natura o persino monitorare i campi insieme (ad esempio, con account di gruppo in EOS Crop Monitoring, un software statunitense per la gestione di diverse fasi della coltivazione). La condivisione reciproca di analisi e prognosi consente loro di migliorare le loro operazioni e i loro approcci, nonché di saperne di più su altre pratiche.

Alla fine, la collaborazione tra aziende agricole basate sui dati emerge come un passo evidente verso l’efficienza e la sostenibilità. La produzione ad alto rendimento e l’uso consapevole delle risorse naturali rendono il monitoraggio satellitare una scelta facile per i coltivatori che vogliono prendersi cura dell’ambiente senza perdite finanziarie.

FarmTech in crescita nel 2019, col timore nel 2020 del Coronavirus

Un 2019 in crescita per il settore FarmTech, mentre un 2020 che sarà del tutto in dubbio a causa della pandemia di Coronavirus.
Vediamo insieme i dati di AgFunder.

Che ci sia pioggia, sole o il Coronavirus, non c’è proprio modo di fermare le ricerche di AgFunder Research. Infatti, da qualche giorno, AgFunder ha pubblicato online il suo nuovo rapporto di investimento nella FarmTech 2020. Un’istantanea basata sui dati degli investimenti globali in startup che costruiscono tecnologie di Agricoltura di Precisione per l’azienda agricola.

Mentre le catene di approvvigionamento si stanno riducendo, e la crescente diffusione del termine “AgrifoodTech” nel settore dimostra che questo è vero, ci sono tendenze distinte, e talvolta fonti di capitale, per le tecnologie incentrate sugli agricoltori. Vediamo insieme un set di dati più ampio per dare una situazione più chiara.

Investimenti in FarmTech nel 2019

Gli investimenti in startup di FarmTech hanno fatto crollare i mercati globali del capitale di rischio in tutti i settori, aumentando del 6,8% anno su anno fino ad arrivare a 4,7 miliardi di dollari nel 2019; circa il 370% in più rispetto al 2013. Le startup FarmTech hanno raccolto tale somma in 695 operazioni con 940 investitori unici.

Data la ricaduta economica e sociale derivante dalla pandemia di Covid-19, il più ampio rallentamento dei finanziamenti potrebbe diventare una caduta libera. Quindi livelli di crescita simili non sono chiaramente sul tavolo quest’anno, scrive Louisa Burwood-Taylor, che dirige il gruppo di ricerca di Agfunder. 

“La ricaduta economica della pandemia di Covid-19 avrà senza dubbio un impatto sulla crescita costante degli investimenti nelle tecnologie agricole: le indicazioni per i livelli di investimento nel primo trimestre del 2020 sono di circa $ 550 milioni, che è di gran lunga inferiore al miliardo raccolto nel primo trimestre dei passati due anni e diverse centinaia di migliaia in meno rispetto al primo trimestre del 2017”, si legge nel rapporto. “Mentre crediamo che gli investimenti nella FarmTech e in tutta la catena di approvvigionamento siano indispensabili per aiutare il sistema alimentare mondiale a riprendersi dall’impatto di Covid-19, è improbabile che un calo fondamentale dell’appetito per gli investimenti possa contrastare questa tendenza, sebbene offra grandi opportunità a coloro di noi stiano ancora investendo.”

2019 vs 2020

Per come sta andando il 2020, alcuni affari del 2019 sembrano insensati, mentre altri sembrano premonitori nel frattempo che la pandemia stringe le catene di approvvigionamento, blocca i consumatori, spaventa gli investitori e provoca un improvviso aumento del nazionalismo alimentare.

Una categoria che molti investitori potrebbero rivisitare con nuovo vigore alla luce del Covid-19 è ciò che viene chiamata “eGrocery Farm-to-Consumer“. Queste piattaforme online per gli agricoltori per vendere e consegnare i loro prodotti direttamente ai consumatori sono oggi più rilevanti che mai poiché i consumatori guardano ai sistemi alimentari locali per garantire il cibo senza la necessità di visitare un negozio di alimentari locale. Prima di questo, hanno rappresentato una porzione relativamente piccola del panorama della tecnologia agricola , raccogliendo 202 milioni di dollari nel 2019. Ma oggi sentiamo parlare di un numero crescente di agricoltori che costruiscono i propri canali di e-commerce che senza dubbio potrebbero trarre vantaggio dalla collaborazione con alcune delle startup esistenti che offrono soluzioni plug-and-play di e-commerce per gli agricoltori che non vogliono costruire un sito Web internamente.

La tecnologia più attiva

Inoltre, il rapporto rivela che Software di gestione aziendale, Sensori e Intenet delle Cose (IoT), sono rimasti la categoria più attiva nella tecnologia agricola per numero di operazioni concluse nel 2019. Probabilmente questa categoria ha spinto l’AgTech sotto i riflettori del capitale di rischio in primo luogo. La Climate Corporation, che la Monsanto ha acquistato per 1 miliardo di dollari nel 2013, rientra in questa categoria. Geograficamente, l’intera area era guidata dagli Stati Uniti. Ma il 2019 ha visto che mentre la tecnologia basata su sensori prolifera a livello globale, altri paesi stanno recuperando terreno. Ad esempio, circa il 28% delle operazioni nella categoria ha avuto luogo in Asia, la maggior parte delle quali in fase iniziale.

Meno sorprendentemente, l’AgBiotech ha avuto un anno magro nel 2019. La ricerca AgFunder mostra che l’attività commerciale è scesa del 22% su base annua mentre gli investimenti in dollari sono diminuiti del 33%. Di quelli che sono ancora andati avanti, l’editing genetico. Un insieme di tecniche messe in atto per modificare geneticamente gli alimenti. Esso è stato tra i più interessanti, nonostante un difficile ambiente normativo da navigare.

Distanza robo-sociale

Dove potrebbe esserci una tendenza al rialzo degli investimenti è l’agro-robotica. Gli investimenti nelle startup di robotica, meccanizzazione e attrezzature sono ancora sorprendentemente bassi, con molti investitori che offrono la scusa che l’hardware è difficile. Con 179 milioni di dollari in oltre 70 trattative, la categoria ha visto un calo del 46% nei finanziamenti rispetto a otto offerte in meno nel 2019 rispetto al 2018. Speriamo che questo possa cambiare, soprattutto perché le startup di robotica stanno ricevendo un rinnovato interesse da parte degli agricoltori a rischio di lavoro oggi nel scia della pandemia di Covid-19.

Il rapporto, ovviamente, esamina alcuni sistemi di agricoltura robotizzata sperimentali e traccia un anno abbastanza buono per l’allevamento degli insetti

Dati Europei

I dati AgFunder mostrano un aumento del 23% del valore totale degli investimenti in tecnologia agricola lo scorso anno in Europa. A guidare la carica nel continente è stata la Francia, dove la quantità di capitale che confluiva nelle startup di tecnologia agricola è più che raddoppiata rispetto al 2018, a 346 milioni di dollari. 

Innovazione digitale e soluzioni di Agricoltura Smart: il cambiamento è in atto

I problemi legati all’agricoltura sono sempre esistiti, anche prima del Covid-19. L’agricoltura digitale può aiutare a risolverli, ed è arrivato il momento di capirlo.

Giorno dopo giorno la parola d’ordine all’interno del settore agroalimentare è solo una: innovazione digitale.

Nascono sempre più aziende che propongono soluzioni digitali per l’agricoltura di precisione, e di conseguenza cresce il valore del mercato del settore. Ma allo stesso modo ci sono ancora tanti problemi che impediscono la totale diffusione di queste innovazioni. L’emergenza del virus, inoltre, ha acutizzato questi problemi. Vediamo insieme la situazione.

Un po’ di dati

Secondo gli ultimi dati raccolti dall’Osservatorio Smart AgriFood, il mercato mondiale dell’Agricoltura 4.0 è in continua crescita, con un valore di 7,8 miliardi di dollari (+11% rispetto al 2018). Lo stesso vale per il mercato italiano che rappresenta il 5% del mercato mondiale agricolo 4.0, con un fatturato di 450 milioni di euro (+22% rispetto al 2018).

Come detto precedentemente, sempre più attori entrano in gioco in questo mercato, ognuno con la propria proposta innovativa. Da una parte ricoprono un ruolo fondamentale coloro che sono già affermati da tempo nel settore, come i fornitori di attrezzature e macchine agricole o di input produttivi. Tali aziende ricoprono l’86% del mercato. L’altro 14% è delimitato dagli attori emergenti, come le startup che propongono innovazioni digitali.

Tra i servizi consolidati più richiesti ed utilizzati in Agricoltura di Precisione su base percentuale del loro contributo al fatturato totale in Agricoltura 4.0 troviamo: sistemi di monitoraggio mezzi e attrezzature agricole 39%, gestionali 20%, macchinari 4.0 14%, mappature 9%, Sistemi di Supporto Decisionale (DSS) 5%.

Problematiche

Il problema, però, è la diffusione totale di tali innovazioni e tecnologie (sopratutto nelle piccole e medie imprese) che vengono ancora ignorate dagli imprenditori agricoli.

Un altro problema fondamentale sono le lacune a livello culturale e di formazione degli operatori agricoli nei confronti di tali dinamiche. Infatti, anche se un’azienda agricola decide di adattarsi alle tecnologie dell’agricoltura 4.0 (il che è già un bel passo in avanti), resta il fatto che imparare ad utilizzare queste tecnologie non è facile. Sopratutto se si presentano guasti o danni. Manca quindi una vera e propria competenza di base.

Infine, la mancanza di interoperabilità tra le varie macchine e gli attrezzi. Infatti, non tutte le macchine, tra quelle già in possesso, sono idonee per un tale aggiornamento. Questo comporta delle problematiche di funzionamento. D’altro canto, se si volesse decidere di acquistare macchine già adatte al 4.0, il problema passa al costo, che non sempre si riesce a sopportare.

Il digitale può aiutare gli agricoltori ad avere maggiore competitività sul mercato, riducendo di molto i costi di gestione, riducendo gli input e il tempo di impiego dei macchinari. Eliminando, di conseguenza, ore di lavoro manuale e intellettuale. Sopratutto inserendo nella propria strategia agricola l’automazione delle attività e i Sistemi di Supporto Decisionale (DSS). Inoltre, si va a garantire la sostenibilità nei suoi 3 pilastri fondamentali: economica, ambientale e sociale.

Ma come abbiamo visto, i dati dicono che il mercato agricolo digitale è in forte crescita, questo significa che sempre più agricoltori si stanno rendendo conto della loro utilità. Sopratutto in settori come quello vitivinicolo, cerealicolo e ortofrutticolo.

Il cambiamento climatico e le malattie della vite

Il cambiamento climatico è forse il problema più insostenibile al momento. Le stagioni sono radicalmente cambiate, e di conseguenza nulla è più lo stesso. Questa, nei vigneti, è una problematica davvero molto seria. Tutte le strategie di difesa fitosanitaria saltano, rendendo inutile il lavoro svolto, perdendo ettari di coltivazioni. Questo perché se cambiano le stagioni e quindi il clima, cambia anche il ciclo di crescita della pianta, così come quello dei patogeni e dei parassiti. Non dimentichiamo anche le piogge improvvise o i periodi di siccità, così come le gelate tardive.

Il cambiamento dei patogeni e dei parassiti

Nel 2019, secondo i dati del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente (dell’Università di Trento), la pressione della peronospora è risultata più bassa rispetto al 2018, ad eccezione di alcune aree. Come l’Emilia-Romagna, dove si sono registrati attacchi pesanti nella prima metà di giugno.

Per quanto riguarda l’oidio, nel 2019 è risultato in alcune aree non consuete (come il Piemonte) il principale problema fungino della vite, a causa delle condizioni climatiche calde e umide estive che hanno aumentato la pressione della malattia e reso complicata la protezione antioidica.

E’ fondamentale inoltre, nella gestione strategica agricola, la riduzione dei trattamenti chimici sulle piante. Per farlo c’è bisogno della capacità di prevedere l’infezione e quando intervenire. Dati che dipendono innanzitutto dalla correttezza dei dati meteo.

Una soluzione c’è: Vintes e i DSS

Quella dei patogeni e dei parassiti della vite, è solo una delle problematiche presenti nelle attività agricole, ma anche in questo caso delle soluzioni esistono.

Prima di tutto, bisogna iniziare a capire che le decisioni strategiche relative alla propria coltivazione non possono essere più prese sulla base dell’esperienza personale e sulle competenze in possesso. Il clima cambia, e di conseguenza il processo vegetativo e le malattie, e quindi anche le proprie competenze devono tenere il passo. Per riuscirci è importante fare affidamento ai dati agrometeorologici, rilevati tramite centraline aziendali. Dati che, successivamente, possono essere elaborati da Sistemi di Supporto Decisionali (DSS).

La maggiore criticità dei Dss, però, è la difficoltà ad accedere a previsioni meteorologiche affidabili, che per essere definite tali devono essere correlate a previsioni frequenti e nel breve periodo.

Tra i diversi Sistemi di Supporto Decisionale (DSS) presenti in Italia, sopratutto per le attività vitivinicole, desta molto interesse il progetto Vintes.

V.In.Te.S.

Sulla base di queste problematiche, il progetto V.In.Te.S. (Viticoltura Innovazione e Tecnologia per i vini Sanniti), promosso e coordinato da Agrodig.it, è l’esempio dell’applicazione dell’agricoltura 4.0 alle aziende vitivinicole di piccole e medie dimensioni.

Il progetto ha come obiettivo lo sviluppo e la messa in campo di un asset di tecnologie di ultima generazione (4.0), adatte alla piccola dimensione aziendale in termini di costo/beneficio. Inoltre c’è lo sviluppo di un un Software di Supporto Decisionale molto semplice ed intuitivo da utilizzare. Il progetto vuole infatti colmare il gap nella diffusione delle tecnologie relative all’agricoltura di precisione in vitivinicoltura, dovuto principalmente al percepito elevato costo delle tecnologie ed alla scarsa alfabetizzazione digitale dei gestori aziendali in Italia. 

“Attraverso il trasferimento tecnologico vogliamo consolidare l’ammodernamento del comparto vinicolo del Sannio con ricadute sul territorio in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica” dichiara Valentino Salvatore, amministratore di Agrodig.it.

AGRODIGIT, è una delle startup facenti parte della schiera di attori che sono in crescita nel mercato 4.0 e dell’agricoltura di precisione. Specializzata nello sviluppo e trasferimento di tecnologie digitali in agricoltura; CREA Viticoltura ed Enologia; il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio; la Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) Benevento; e tre aziende vitivinicole della zona Sannio Falanghina che si sono prestate alla sperimentazione: Il Poggio ViniTorre dei Chiusi di Domenico Pulcino ed Azienda AgricolaEleonora Morone. Ognuna di esse ha delle dimensioni e delle caratteristiche molto diverse e grazie a questa varietà sarà possibile creare, all’interno del progetto, standard tecnologici e pratiche compatibili con il maggior numero di aziende possibile a livello territoriale e nazionale.

L’agricoltura ai tempi del COVID-19

In questo periodo di profonda crisi, che sta mettendo in ginocchio tanti settori, l’agricoltura deve assolutamente fare quel passo in avanti di cui abbiamo parlato in questo articolo.

Il settore agricolo è tra le attività fondamentali della società, e quindi continua a lavorare. Ma per non subire l’effetto della crisi, deve ammodernarsi.

In questi giorni si pone l’attenzione sulla mancanza degli stagionali e quindi di manodopera. Ma il problema, non sono solo i braccianti che lavorano nei campi, quanto il loro grado di formazione. Lo abbiamo detto anche prima, serve una maggiore formazione digitale tra gli operatori agricoli. Così come serve l’agricoltura digitale. Facendo in modo che funzioni l’interoperabilità tra i macchinari e le attrezzature, facilitando in questo modo il lavoro e garantendo sicurezza.

I robot agricoli: rivoluzione per l’Agricoltura di Precisione e l’applicazione del Diserbo

I robot agricoli rivoluzioneranno il mondo dell’agricoltura di precisione e il modo in cui attuare il diserbo meccanico. Un elenco dei robot già in uso.

Sistemi di Agricoltura Smart sono sempre più diffusi nel mondo dell’agricoltura di precisione. Uno di questi, e tra i più interessanti c’è sicuramente quelli relativi alla robotica. I sistemi robotici vanno ad allargare sempre di più il ventaglio di soluzioni messe a disposizione dall’agricoltura 4.0, insieme ad altre tecnologie in crescita come Blockchain e Internet delle Cose (IoT). Vediamo insieme quali sono le novità nello specifico.

Il mercato robotico dell’Agricoltura 4.0

Secondo gli ultimi dati messi a disposizione dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, il valore del mercato italiano relativo all’Agricoltura 4.0 è aumentato di 450 milioni di euro rispetto al 2018 (+22%). A livello mondiale invece parliamo di un aumento degli investimenti a circa 7 miliardi di dollari. Così come aumentano soluzioni, e attori che le mettono a disposizione.

Per quanto riguarda i Farmbot (robot agricoli), il mercato globale è stato valutato intorno ai 3 miliardi di dollari nel 2018, con una previsione di quasi 12 miliardi di dollari entro il 2026.

Agricoltura di Precisione in trasformazione

Tra le pratiche agricole tradizionali che queste nuove tecnologie possono andare a migliorare ed automatizzare troviamo la preparazione del suolo, la semina, la gestione dell’acqua e dei nutrienti, la potatura, il diserbo, la raccolta e la cernita dei prodotti raccolti. Così come anche il monitoraggio della crescita e della salute delle piante. L’agricoltura di precisione va ad aumentare quindi le armi a sua disposizione.

Possono essere impiantati dei sensori sulle attrezzature agricole, i software che raccolgono i dati possono utilizzare anche l’apprendimento automatico, e i robot possono percorrere il terreno su ruote o su binari, oppure in aria attraverso i droni.

Tra gli obiettivi, c’è ad esempio il diserbo chimico, identificando le erbacce e decidendo la quantità di erbicida da spruzzare, per poi divenire un processo automatico. O magari la raccolta dei frutti tramite il loro rilevamento.

I Farmbot

I cosiddetti Farmbot possono essere autonomi o semi-autonomi. Questi robot, utilizzano diverse tecnologie come sensori, reti per l’Internet delle Cose (IoT), Blockchain e software per l’applicazione dell’intelligenza artificiale (IA) nell’ambito di strumenti previsionali come i Sistemi di Supporto Decisionale (DSS). Combinando queste tecnologie con la capacità di lavorare nei campi coltivati, all’aperto e al chiuso come in serra, sono fondamentali per automatizzare completamente tutta una serie di operazioni svolte sinora dall’uomo.

I Farmbot diventano sempre più cruciali nell’ambito di una strategia agricola, in quanto l’automazione porta ad un’ottimizzazione dei processi, generando in questo modo una riduzione dei costi e un appoggio alla sostenibilità ambientale. L’impatto ambientale, infatti, è salvaguardato dal ridotto utilizzo di acqua, pesticidi e fertilizzanti.

Diserbo intelligente

I Farmbot si basano fondamentalmente su 2 tecnologie: visione artificiale e apprendimento automatico.

Queste innovazioni permettono una previsione della resa nei campi, esaminando ogni frutto della coltivazione, ad una velocità nettamente superiore rispetto a quanto ci impiegherebbe un essere umano.

Ciò è applicabile anche per le operazioni di diserbo, in quanto vengono riconosciute automaticamente le erbacce, e viene messo in atto un’operazione di diserbo meccanico o chimico a seconda della situazione. Oltre a riconoscere le erbacce è possibile anche identificare la tipologia della specie infestante in base alla forma. L’applicazione della visione artificiale in merito al diserbo consente una gestione di precisione nei confronti delle malerbe, riducendo significativamente l’utilizzo di erbicidi, fondamentali nell’ottica di un lavoro senza automazione, ma che mettono a rischio la qualità finale del prodotto.

In linea generale, la visione artificiale è stata adottata ormai da tempo all’interno delle catene di produzione per il controllo qualità dei semi e dei raccolti, analizzando i prodotti in ogni singola caratteristica. Ma è solo negli ultimi anni che si sta man mano arrivando all’applicazione nei campi.

I robot nei vigneti

Il Rovitis 4.0, un progetto tutto italiano (precisamente veneto) nell’ambito del PSR 2014-2020 (Programma di sviluppo rurale) di un robot in grado di girare in maniera del tutta autonoma tra i filari per mettere in atto trattamenti nei vigneti e monitorarli tramite sensori di ultima generazione installati su di esso. In più, telecamere che danno la possibilità di stimare la chioma da trattare in 3D, in correlazione con un Sistema di Supporto Decisionale (DSS).

Il Rovitis è capace di raccogliere ed elaborare i dati, in maniera tale da prendere successivamente determinate decisioni, che verranno trasferite agli attuatori. In questo modo, possono essere messe in atto operazioni come difesa, diserbo meccanico localizzato e gestione della chioma. La cosa che stupisce, è che il robot è in grado di lavorare 24 ore su 24.

Il progetto è stato sviluppato dal viticoltore Giorgio Pantano, con l’appoggio di PV Sensing, un progetto di sperimentazione di una tecnologia innovativa che si basa sulla comunicazione in tempo reale tra particolari sensori disposti in vigna e un software appositamente studiato per valutare la probabilità di sviluppo di Plasmopara viticola, parassita temuto dai viticoltori, agente della Peronospora della vite.

Altri esempi di Farmbot

TerraSentia

TerraSentia è un piccolo robot autonomo su ruote. Questo Farmbot, può sfruttare questa sua caratteristiche per infilarsi tra i filari di varie tipologie di colture, come quella dei vigneti. L’obiettivo principale di TerraSentia è raccogliere dati in ogni fase della coltivazione, così da intervenire nel caso si voglia cambiare qualcosa. E’ come se questo piccolo robot facesse tutta una serie di test genetici e analisi sulle piante così da prevedere l’influenza di diversi fattori e la possibile incombenza di malattie. Finito il lavoro i dati si possono facilmente caricare sul cloud per le analisi dell’agricoltura di precisione.

Dino Robot

Dino Robot è un trattore senza conducente che ha come obiettivo principale quello del diserbo meccanico delle colture orticole. Una volta impostato il compito e le dimensioni su cui lavorare, fa tutto automaticamente.

Ekkasit91

Questa tipologia di robot è utilizzata per la raccolta dei frutti, la fase più delicata nell’ambito dell’automazione in quanto i robot, fino a poco tempo fa, non erano molto agili e precisi per ogni tipologia di pianta. Ma grazie ad Ekkasit91, che sfrutta l’imaging e l’apprendimento automatico, tutto ciò non è più un problema.

VoloDrone

Infine, c’è anche un drone tra i robot di nuova generazione per l’agricoltura, VoloDrone. Presentato all’ultima edizione di Agritechnica 2019, questo drone gigante è utilizzato per le applicazioni aeree. Ha un diametro di 9,2 metri, alimentato da 18 rotori, può essere usato da remoto oppure programmando un percorso automatizzato. Il drone è dotato di due contenitori per pesticidi, insieme ad una pompa e una barra di irrorazione. Può coprire fino a 6 ettari all’ora, con una carica che dura circa 30 minuti.

I metodi più efficaci per combattere le gelate

Le gelate tardive sono una tra le minacce più pericoloso nell’ambito delle coltivazioni agricolo. Facciamo un focus sul problema, cercando di capire quali sono i migliori metodi di difesa.

La primavera è il periodo in cui può verificarsi il fenomeno delle gelate, con impatti che possono essere compromettenti per l’intera stagione. Nell’era del precision farming e dell’agricoltura 4.0 quali sono le tecnologie e gli strumenti utili alla difesa dalle gelate primaverili? Vediamoli insieme. 

Innanzitutto partiamo dal problema e vediamo cosa è una gelata, cosa comporta per le coltivazioni e che caratteristiche può avere:

Tipologie di gelate

Esistono 3 tipi di gelate:

  • Irraggiamento, che consiste nella presenza dell’aria fredda vicino al suolo. E’ la tipologia di gelata più semplice da tenere sotto controllo;
  • Avvezione, aria fredda continentale che viene trasportata in massa dal vento. E’ molto più difficile da controllare;
  • Evaporazione, un rapido abbassamento della temperatura delle piante causata da una sua eventuale bagnatura. E’ poco frequente, ma è davvero molto pericolosa.

Difesa Passiva e Difesa Attiva

Per combattere le gelate vengono utilizzate varie metodologie, che vengono divise in passive e attive. Ciò che le distingue è l’effettiva innovazione di difesa.

Difesa Passiva

La difesa passiva riguarda le pratiche base svolte in agricoltura per cercare di combattere una gelata. Tra le pratiche c’è sicuramente la scelta del luogo giusto in cui coltivare, tenendo conto di quelle che vengono definite “aree storiche”, ovvero quelle aree più soggette alle gelate. Scelto il luogo, l’ideale sarebbe mettere in atto tutta una serie di adeguate tecniche colturali, tenendo sempre sotto controllo la situazione e le previsioni meteorologiche.

Liquidi Antigelo

Tra i metodi più elementari troviamo i liquidi antigelo. Sono liquidi che vengono inseriti e mescolati ai fertilizzanti utilizzati sulle piante. Fondamentalmente è un concime a base di ferro chelato che può essere utilizzato direttamente nel terreno per ogni tipo di coltivazione, o direttamente sulle foglie quando si tratta di orticoltura, frutticoltura e arboree

Difesa Attiva

Le difese attive riguardano, invece , l’utilizzo di determinate tecnologie a supporto delle coltivazioni. Tra queste troviamo: barriere frangivento, generatori di calore, miscelatori d’aria e sistemi ad acqua

Candele Antigelo

Tra i generatori di calore troviamo le candele antigelo.

Quelle delle candele antigelo è una tecnica tra le più antiche. Queste candele consistono in bidoni di ferro ripieni, nel migliore ed etico dei casi, di cera paraffinica (un derivato del petrolio). Ci sono anche aziende produttrici di tali candele che affermano di utilizzare cera 100% vegetale, ma nella maggior parte dei casi è un sistema che inquina. Le candele riescono a bruciare dalle 8 ore fino a più di 14 ore. Se non bruciate completamente possono essere anche riutilizzate nel corso degli anni. 

Ma l’onerosità di questa metodologia di difesa non è discutibile. Si pensi che di solito vengono posizionate all’incirca 300 candele per ettaro, ed ognuna di esse costa tra i 15€ e i 20€. Questo significa un investimento dai 4500€ in su, a seconda della grandezza del terreno di una determinata azienda. A rendere tutto ancora più costoso è l’utilizzo, raramente, di elicotteri che sorvolano la zona della coltivazione, così da espandere il calore delle candele in tutto il terreno.

L’utilizzo ottimale delle candele, però, è correlato alla mancanza di vento che possa permettere la copertura di ogni metro quadro d’aria. Si sostiene a questo proposito, che l’efficacia delle candele all’aperto sia limitata, e che diano il meglio negli spazi chiusi, dove il calore si conserva e protegge le piante più facilmente. Ma sta di fatto che questa affermazione ha fonte certa, e questa pratica continua ad essere quella più semplice e veloce da mettere in atto, seppur dispendiosa.

Miscelatori d’aria

I miscelatori d’aria consistono in pale montate su una torre alta di solito 11 metri, azionate da un motore. Lo scopo è di raccogliere aria calda dagli strati alti dell’atmosfera attraverso le pale che, girando, viene convogliata nel terreno. La distanza che in media viene coperta è di circa 3 ettari con una singola pala installata sulla torre. Nel caso in cui sia presenza di più pale il calore viene distribuito su una superficie più ampia.  

Sistemi ad acqua

I sistemi ad acqua si basano sul principio che l’acqua, nel processo di trasformazione dallo stato liquido allo stato solido, rilascia calore. Quindi quando l’acqua diventa ghiaccio. Ecco perché spesso vediamo i fiori o i frutti delle piante che vengono letteralmente ibernate, ghiacciate. La gemma del fiore, infatti, è l’inizio della produzione fiore-tralcio- frutto, quindi è quella parte del danno che ha effetti catastrofici sul futuro raccolto. Avvolgendole nel ghiaccio vengono accalorate e protette. Vediamo quindi in che modo l’acqua viene utilizzata per questo processo di ghiacciamento

Sistemi di aspersione sopra chioma

Irrigatori a schiaffo

Tra i sistemi di aspersione sopra chioma più diffusi troviamo l’irrigatore a schiaffo

Gli irrigatori a schiaffo permettono tempi di rotazione molto brevi, così da migliorare la protezione delle piante dal gelo. Per utilizzare al meglio questo tipo di irrigatore, però, è necessario conoscere il giusto apporto di acqua che ogni tipologia di coltura richiede.

Le tubazioni principali dell’impianto, le pompe ed i motori devono avere una dimensione tale che l’intero frutteto possa essere irrigato in una sola volta. In caso di presenza di vento, non conviene attivare l’impianto, ma aspettare che si fermi, e solamente dopo riattivarlo. Questo perché il vento impedisce l’inversione termica voluta ed avere effetti negativi di raffreddamento sulla pianta.

Irrigatori ad alta velocità di rotazione

Il vantaggio degli irrigatori ad alta velocità di rotazione è che si possono abbassare i quantitativi d’acqua necessari.

impianto con microgetti Statici o dinamici

La differenza principale tra i 2 tipi di microgetti  sta nella gittata che per gli statici è minore e non supera i 10 metri, anche se quelli di ultima generazione coprono zone più ampie, mentre per i dinamici la gittata e più elevata e può raggiungere anche i 30 metri. Quindi l’applicabilità dipende dalla grandezza del terreno che si vuole andare a coprire. Ma è molto utile nel risparmio di acqua e ci sono dei costi molto ridotti. C’è bisogno di una grossa quantità di acqua disponibile, e se gestito male o mal funzionante comporta forti danni a chi usa questo tipo di impianto. 

Sistemi di aspersione sotto chioma

Si basa sugli stessi principi del sistema sopra chioma, ma non viene utilizzata la protezione del ghiaccio.

Il metodo consiste nel bagnare, attraverso la microirrigazione con impianti a spruzzo sottochioma, l’interfilare inerbito e non la chioma degli alberi, sfruttando il calore ceduto dall’acqua nella fase di passaggio da liquido a solido per contrastare efficacemente la perdita di calore per irraggiamento dal terreno. Il manto erboso è il supporto su cui ghiaccia l’acqua di irrigazione. Più alta è l’erba e maggiore è la superficie di scambio del calore prodotto. Il miglior rendimento si registra in prossimità del suolo.

Lo svantaggio fondamentale di questo sistema è dato dal fatto che per funzionare in maniera corretta c’è necessità di grossi quantitativi di acqua superiori al sistema sopra chioma. Anche in questo caso i costi sono ridotti, può essere utilizzato su ogni coltura, ed è utilizzabile anche col vento avvicinando gli irrigatori tra di loro e scegliendo irrigatori a bassa gittata. 

Come prevedere le gelate

Una strategia molto interessante si basa sull’utilizzo di un termometro professionale posto in una capannina meteo, al riparo dai raggi solari. La temperatura minima che si raggiungerà il mattino successivo, è il risultato di un’operazione che prende in considerazione la temperatura del bulbo asciutto e quella del bulbo bagnato. Si tiene conto delle temperature del tramonto, per avere la massima accuratezza.

Un metodo di difesa attiva tecnologico invece può essere rappresentato dall’utilizzo dei dati (big data) in campo per modellare e prevedere in tempo l’attacco di gelata, e quindi mettere in opera la strategia di difesa più adeguata. 

La soluzione più facile da reperire, ma che non basta a prevedere le gelate, sono le classiche previsioni meteorologiche.

Tra le soluzioni più utili troviamo sicuramente moderni sistemi di alert che avvisano sull’arrivo di una gelata almeno 3 giorni prima. Così da permettere una più significativa organizzazione. 

Fondamentale è anche l’utilizzo di modelli di previsione metereologica. Un modello meteorologico genera un algoritmo che permette di esaminare differenti proprietà e processi dei vari aspetti dell’atmosfera. Attraverso questo metodo si può essere in grado di conoscere in tempo utile le dinamiche meteorologiche, così da farsi trovare pronti ed organizzarsi meglio con una strategia. Questo modello, può essere facilmente integrato ed essere alla portata di tutti grazie all’utilizzo di un Sistema di Supporto Decisionale (DSS), che dà infatti la possibilità di prevedere ogni fenomeno singolo relativo alla propria coltivazione, e di intervenire preventivamente così da salvaguardare il raccolto. 

Considerazioni finali

Come in molte delle innovazioni in agricoltura, l’utilizzo dei dati e la sistematizzazione dei modelli permette di fare meglio con meno (concetto base dell’agricoltura di precisione). Questo è il caso dei modelli previsionali, che permettono di intervenire al momento giusto con la tecnica più adeguata e sostenibile, e con largo anticipo, dando al tipo di coltivazione che c’è bisogno di difendere. Sono un elemento fondamentale dell’intero Sistema di Supporto Decisionale (DSS), semplificando il lavoro, dando la possibilità di fare la scelta migliore e nella maniera più preventiva possibile per intervenire in tempo. Anche contro le gelate.

La rubrica ‘Innovazione’ della rivista ‘I Grandi Vini’ elegge V.In.Te.S. miglior progetto di innovazione vitivinicola in Campania

Il progetto campano V.In.Te.S. viene definito il più innovativo dalla rivista I Grandi Vini, che gli dedica un articolo. Vediamo di cosa si tratta.

Dalle innovazioni dei giovani imprenditori agricoli, alle nuove modalità di comunicazione, passando per innovazioni di carattere digitale e sostenibile. La rivista I Grandi Vini da ampio spazio alla tematica innovazione in agricoltura attraverso una rubrica dedicata. La Campania è oggetto di attenzione nel numero 112 di gennaio-febbraio (il primo di quest’anno) protagonista con un suo progetto finanziato all’interno del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) Campania, attuato nel Sannio sulla filiera vitivinicola: il progetto V.IN.TE.S (Viticoltura Innovazione e Tecnologia per i Vini Sanniti).

Agricoltura di Precisione

L’agricoltura di precisione non è solo espressione di tecnologie di nuova generazione da applicare in campo, ma un approccio innovativo al mestiere più antico del mondo. L’agricoltura 4.0 è quindi un approccio di lavoro basato sulla raccolta sistematica di dati in campo (big data), la lavorazione degli stessi e l’ottenimento di informazioni analitiche (intelligenza artificiale), in grado di elevare il gestore agricolo da contadino a manager aziendale.

Queste tecnologie rientrano in quella che viene definita Agricoltura 4.0, e cioè una super tecnologia in grado di ricavare informazioni e suggerimenti di ottimizzazione agronomica, sulla base di una serie di dati riferiti a zone con caratteristiche simili (variabilità spaziale) e in diversi anni o stagioni (variabilità temporale).

La tecnologia, attraverso l’utilizzo di specifici algoritmi inseriti nei software di Supporto Decisionale, forniscono informazione centrali per l’ottimizzazione produttiva e la massimizzazione del reddito d’impresa. Le informazioni ottenute, infatti, permetteranno una migliore gestione degli input produttivi.

Il Progetto V.IN.TE.S

Sulla base di questo approccio, il progetto V.In.Te.S., promosso e coordinato da Agrodig.it, è l’esempio dell’applicazione dell’agricoltura 4.0 alle aziende vitivinicole di piccole dimensioni.

Il progetto ha come obiettivo lo sviluppo e la messa in campo di un asset di tecnologie di ultima generazione (4.0), adatte alla piccola dimensione aziendale in termini di costo/beneficio. Inoltre c’è lo sviluppo di un un software di supporto decisionale molto semplice ed intuitivo da utilizzare. Il progetto vuole infatti colmare il gap nella diffusione delle tecnologie relative all’agricoltura di precisione in vitivinicoltura, dovuto principalmente al percepito elevato costo delle tecnologie ed alla scarsa alfabetizzazione digitale dei gestori aziendali in Italia.

“Attraverso il trasferimento tecnologico vogliamo consolidare l’ammodernamento del comparto vinicolo del Sannio con ricadute sul territorio in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica” dichiara Valentino Salvatore, amministratore di Agrodig.it.

Il progetto è sviluppato all’interno di un Gruppo Operativo per l’Innovazione (GOI) costituito da: il capofila Agrodig.it, startup specializzata nello sviluppo e trasferimento di tecnologie digitali in agricoltura; CREA Viticoltura ed Enologia; il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio; la Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) Benevento; e tre aziende vitivinicole della zona Sannio Falanghina che si sono prestate alla sperimentazione: Il Poggio Vini, Torre dei Chiusi di Domenico Pulcino ed Azienda Agricola Eleonora Morone. Ognuna di esse ha delle dimensioni e delle caratteristiche molto diverse e grazie a questa varietà sarà possibile creare, all’interno del progetto, standard tecnologici e pratiche compatibili con il maggior numero di aziende possibile a livello territoriale e nazionale.

L’innovazione

Come accennato precedentemente, l’obiettivo del progetto è quello di diffondere nelle aree vitivinicole tra le più importanti pratiche e tecnologie di avanguardia da un lato, e quella di rendere la tecnologia sostenibile da un punto di vista economico e gestionale ad un numero più grande possibile di aziende dall’altra. Di conseguenza sarà trasferibile anche al di fuori della zona del Sannio, permettendo l’applicazione in tutta Italia e non solo. Ed è adattabile ad ogni tipologia di azienda. Il progetto si rivolge sopratutto alle piccole e medie imprese, che rappresentano la stragrande maggioranza del tessuto produttivo italiano. L’innovazione quindi sta proprio nel creare “un vestito su misura” a delle realtà produttive specifiche. Piuttosto che trasferire modelli tecnologici sviluppati su specifiche ed esigenze completamente diverse.

Le ricadute

Come sottolineato precedentemente, le ricadute di questo progetto sul territorio sono da interpretare in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Ambientale in quanto l’agricoltura di precisione permette un efficientamento degli input produttivi (ore macchina, fitofarmaci, acqua etc.). Questo permette un risparmio, e quindi un impatto positivo in termini ambientali. Da questo ne consegue un impatto sociale importante in termini di salubrità dei territori. Così come la creazione di un modello di sviluppo tecnologico completamente sostenibile per aziende, territori e mercati. Economica per le stesse aziende. In quanto in grado di sviluppare un modello di innovazione tecnologica per realtà di piccola dimensione che troppo spesso vengono tagliate fuori dal discorso di ottimizzazione della redditività aziendale.