Misure anti-Coronavirus per salvaguardare le attività vitivinicole

Il settore vitivinicolo, così come altri settori agricoli, sta subendo l’effetto del Coronavirus. Italia, Francia e Spagna si uniscono per mettere in atto delle misure di difesa. Tutto dipende dall’Europa.

Il Covid-19 sta mettendo in ginocchio gran parte dell’economia italiana. L’agricoltura, e quindi la viticoltura, continuano ad essere attive, ma ciò non significa che sono prive di rischi a causa del virus. Anzi.

In merito, sono state proposte delle misure di difesa, non relative ad innovazioni fondamentali nell’ambito dell’agricoltura di precisione, ma che sono necessarie per salvaguardare i vigneti e le attività annesse. Vediamo insieme quali sono.

Le ipotesi

Sono tre fondamentalmente le misure ipotizzate per combattere la crisi da Coronavirus: distillazione di crisi, vendemmia verde e stoccaggio.

Queste misure sono state proposte dalle varie associazioni di filiera: Confagricoltura, Cia, Alleanza delle Cooperative Italiane, Copagri, Unione Italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi. Tutto ciò durante l’incontro del tavolo del vino messo in atto dal Ministero delle Politiche agricole. Ma c’è l’appoggio anche di altri paesi europei produttori di vino, di solito concorrenti, come Francia e Spagna. Questi 3 paesi, richiedono a gran voce un finanziamento da parte di un bilancio europeo, e non dal bilancio dei Programmi di Sviluppo di ogni nazione. Questo perché alcuni Programmi di Sviluppo Nazionali sono in fase di pagamento, e poi c’è l’esigenza di un piano comunitario omogeneo. Senza che le sorti delle proprie attività dipendano dalle disponibilità dei programmi nazionali.

Il problema, però, è che le richieste della filiera si scontrano con le ristrettezze del bilancio del Piano nazionale di settore. A questo punto è intervenuta la ministra Teresa Bellanova (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), chiedendo alla Commissione Europea di Bruxelles la messa a disposizione di nuove risorse.

Ma i costi richiesti per l’applicazione di tali misure sono davvero molto alti. Solo per la distillazione servirebbero circa 80 milioni di euro. Mentre la somma che può essere garantita al momento per tutte le misure si aggira sui 30 milioni di euro. Si potrebbe aggiungere qualcosa rendendo più flessibili le misure ocm, ma senza l’approvazione delle varie regioni non si va avanti.

La distillazione

Per quanto riguarda la distillazione di crisi, parliamo di una misura volontaria con lo scopo di fermare momentaneamente la produzione di vino da tavola, utilizzando, invece, le proprie competenze per la produzione di alcool utilizzabile in contesti medicinali. L’idea sarebbe di aprire una distilleria europea di 10 milioni di ettolitri. Inoltre, la creazione di un tasso di 35 euro a ettolitro, ponendo la possibilità di un aumento della quota comunitaria da parte degli stati europei. L’obiettivo è il raggiungimento di un prezzo specifico in ogni paese. Così facendo non solo si aiuta il paese, e quindi le strutture mediche, in un evidente stato di difficoltà, ma cosa più importante (per le aziende) si tiene in moto l’attività, generando liquidità. In questo modo ci può essere una garanzia economica che può aiutare per le produzioni future.

Vendemmia verde

La vendemmia verde ha come obiettivo il contenimento delle rese produttive attraverso un finanziamento. Lo scopo è di facilitare i suoi meccanismi, abbassando il livello di controllo da parte delle istituzioni. Le associazioni, sperano nell’appoggio delle regioni, riducendo in questo modo la produzione per la successiva vendemmia.

Un’altra problematica, acutizzata dal virus, è la mancanza di manodopera nel periodo dell’anno in cui si svolge la vendemmia verde, cioè giugno. L’ideale per i viticoltori sarebbe lo spostamento del calendario di vendemmia verde a luglio. In questo modo saranno difesi da ribassi e speculazioni.

Stoccaggio

Infine, si propone l’utilizzo dello stoccaggio. Questa misura è ideata sopratutto per le piccole e medie imprese di vino a denominazione che sono più adatti all’invecchiamento. Questi tipi di produzioni lavorano molto col canale Horeca, che essendo uno dei settori più in difficoltà, potrebbe scatenare un effetto distruttivo anche nei loro confronti.

La risposta dell’Europa

La Commissione Europea, al momento, è impegnata col periodo di transizione della Politica Agricola Comune (PAC), ed ha quindi rifiutato le suddette misure. La giustificazione del rifiuto è legata alla disponibilità dei fondi, che essendo basati su un bilancio pluriennale non è possibile sfruttare. L’unica soluzione, sarebbe quello di prendere in considerazione i 467 milioni del fondo crisi PAC. Un fondo messo a disposizione proprio per tali evenienze. Un ulteriore problema, però, è che pur essendo di circa 500 milioni, non si assicura la giusta copertura economica per il settore vitivinicolo, così come per altri settori in crisi in questo momento, che avrebbero uguale diritto a poterlo sfruttare. Una situazione alquanto complessa.

Ma in ogni caso, si sta seriamente ragionando sulla possibilità di applicare tali misure. Quindi nulla è ancora deciso. La speranza è tutta racchiusa in un incontro tra la il presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen e il commissario all’agricoltura, che si terrà a breve.

Agricoltura di precisione: 10 progetti PSR 2014-20 (2)

Continuiamo la nostra rubrica “innovazione ed agricoltura”, elencando altri 10 progetti di grande interesse che rientrano nel PSR 2014-2020.

Continuiamo la rubrica innovazione ed agricoltura, analizzando quelli che nella programmazione PSR 2014-2020 risultano essere i progetti di innovazione più interessanti a livello nazionale per l’agricoltura di precisione. L’UE di fatti attua una serie di misure di sviluppo per le aree rurali. In particolare, la Misura 16 del PSR prevede azioni di cooperazione tra centri di ricerca, aziende di servizi ed agricole, tese a stimolare il trasferimento tecnologico e la diffusione delle pratiche più innovative in agricoltura. Vediamo quali sono i progetti più interessanti finanziati in Italia nel 2019.

Vintes

V.In.Te.S Viticoltura Innovazione e Tecnologia per i vini Sanniti è un progetto attuato nell’aria del Sannio Falanghina (città europea del vino 2019) che si pone l’obiettivo di diffondere le più avanzate tecniche relative alla viticoltura di precisione nelle medie e piccole aziende italiane. Nel progetto vengono quindi sviluppate nuove tecnologie hardware e software per la raccolta e la gestione integrata dei big data in viticoltura. Il progetto prevede l’applicazione e la diffusione di una corretta e sostenibile architettura di tecnologie digitali per le piccole e micro-imprese vitivinicole e quindi un’implementazione sostenibile di agricoltura digitale per le stesse.

Acqua in mostra

Il prossimo progetto di cui vogliamo parlare si chiama “Acqua in mostra“. Il progetto, situato in Emilia-Romagna, ha durata di 36 mesi. Si basa sull’irrigazione di precisione, e si pone 3 obiettivi fondamentali: migliorare l’efficienza dei sistemi di irrigazione, le conoscenze tecniche degli agricoltori e sostenere l’attuazione della sottomisura 4.1 del PSR 2014-2020 (Sostegno a investimenti nelle aziende agricole e le relative disposizioni attuative). Per fare ciò, attraverso varie tecniche, attrezzature e corsi di formazione, sarà effettuata un’esposizione di irrigazione di eccellenza. Seguita poi da una sperimentazione tecnologica e un aggiornamento della base di dati qualitativi dei distributori di microirrigazione. Infine, una campagna di informazione sulle più efficienti tecnologie di sistema di business, ottimizzazione mirata degli interventi di irrigazione e loro gestione efficiente. Tra i partner, come capofila troviamo il Consorzio di bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano Romagnolo.

Gestione delle risorse idriche, dei fertilizzanti e dei pesticidi

Rimanendo in Emilia-Romagna, troviamo un altro progetto che invece si riferisce all’Agricoltura di precisione sulle colture orticole industriali. Lo scopo, è migliorare la gestione delle tecniche colturali per portare le coltivazioni ad esprimere al meglio le proprie potenzialità sia in termini produttivi che qualitativi, integrando la performance ambientale. Quindi, quantificare i carichi energetici ambientali e degli impatti potenziali associati a un prodotto/processo/attività lungo l’intero ciclo di vita. Per fare ciò, ci sarà una valutazione dell’impatto dei cambiamenti climatici sui sistemi colturali attuali per elaborare strategie di adattamento a medio termine. Utilizzando anche modelli per la previsione del rischio di infezione da patogeni fungini ed animali. Infine sarà sviluppata un’app, per la lettura del LAI (Indice di Volume Fogliare), che permetterà di stimare la concentrazione critica di azoto e la valutazione della necessità di concimazione. Partner capofila è Conserve Italia Società cooperativa agricola.

Riduzione degli impatti ambientali dei sistemi produttivi

Ci trasferiamo nelle Marche per parlare di “S.F.I.D.A – Smart Farming: Innovare con i Droni l’Ambiente“. A capo del progetto troviamo “Azienda Agricola Passacantando Andrea“. L’obiettivo è quello di creare un sistema di irrorazione aerea di prodotti biologici per la lotta contro le patologie di impianti specializzati da testare sugli oliveti. Gli addetti avranno anche il compio di inserire sensori ad attrezzature dedicate per il controllo della maturazione della drupa, della verifica, tramite lo stato delle foglie, della necessità di effettuare interventi di concimazione e altre verifiche dello stato della pianta e del terreno per monitorare al meglio lo sviluppo delle olive. Così facendo sarà possibile effettuare una rilevazione aerea a bassa quota, i cui sensori multispettrali generano mappe di vigore georeferenziate al fine di una precoce identificazione delle malattie, nonché la gestione differenziata dell’irrigazione e dei trattamenti. Riducendo a questo punto l’uso di concimi e fitofarmaci.

Cereali 4.0

Sempre nelle Marche abbiamo “BIOCEREALS 4.0“. Lo scopo, è quello di rendere più efficiente la gestione agronomica delle aziende agricole biologiche cerealicole marchigiane, mediante le tecnologie dell’agricoltura di precisione e la digitalizzazione della filiera. Questa pratica presuppone l’utilizzo di sistemi di supporto digitali con conseguente possibilità di monitorare le variabili nell’ambiente agricolo attraverso sensori installati nel terreno, indici satellitari e droni. La mappatura dei suoli, inoltre, è importantissima per individuare le caratteristiche del terroir e capire il prodotto che possa offrire la migliore resa. Il progetto consiste nella sperimentazione di un DSS (Sistema di Supporto Decisionale) studiato appositamente per le aziende agricole biologiche.  Parallelamente verrà utilizzato un GIS (Sistema di Informazione Geografica), che permetterà di unire cartografie, eseguire analisi statistiche e gestire i dati attraverso tecnologie database. Montebello Cooperativa Agrobiologica è a capo del progetto.

Clima e agricoltura in area montana

Nella provincia di Trento è stato creato il progetto “C&A 4.0“. Gli obiettivi del progetto:

  1. Garantire alle principali filiere trentine misure in grado di abbattere gli effetti dell’instabilità produttiva quanti/qualitativa causata dal ripetersi di fenomeni atmosferici avversi estremi (come le gelate primaverili).
  2. Creare una relazione tra le potenzialità della difesa attiva e di quella passiva, per rendere tutto il processo efficiente.
  3. Realizzare un mix di soluzioni di difesa attiva grazie ai modelli previsionali basati su dati satellitari. 
  4. Studiare strumenti di difesa passiva quali fondi mutualistici e assicurazioni.

Consorzio Difesa Produttori Agricoli – Co.Di.Pr.A come capofila.

Valutazione ecologica viti resistenti

L’acronimo è “V.E.VI.R“, un progetto sviluppato sempre a Trento, di cui CIVIT Vitis Innovation Società Consortile arl è capofila. Gli obiettivi sono: l’individuazione di varietà resistenti a peronospora e oidio; ridurre il numero di trattamenti e della quantità di prodotti fitosanitari impiegati; limitare le problematiche di convivenza tra viticoltura e centri urbani.

Impollinazione artificiale

In Toscana, invece, l’agricoltura di precisione viene sfruttata per l’impollinazione artificiale degli oliveti. Verranno individuati alcuni oliveti con la presenza di varietà più o meno problematiche come l’Olivastra Seggianese o caratterizzati da diverse situazioni climatiche e agronomiche. Il polline verrà prelevato secondo due diverse modalità: direttamente dagli olivicoltori o mediante il prelievo da parte di ditte specializzate che in seguito potranno fornire il servizio a pagamento agli agricoltori.
La dispersione del polline, invece, avverrà o manualmente ad opera degli agricoltori con piccole macchine portatili, o con l’utilizzo di droni programmati con rotte di volo calibrate per ciascun impianto. CAICT srl – Centro Assistenza Imprese Coldiretti Toscana il capofila.

RTK e applicazioni tecnologiche innovative per l’automazione dei processi colturali

RTK 2.0 (capofila) propone l’upgrade tecnologico prototipale della rete regionale NRTK, al fine di creare un sistema affidabile e innovativo che consenta alle aziende agricole di utilizzare il segnale GNSS (Sistema satellitare globale di navigazione) per applicare mappe di prescrizione con sistemi di concimazione a rateo variabile e mappe di raccolta, utilizzando sistemi di guida automatica in precisione RTK. È prevista la creazione di un sistema di gestione orientato all’agricoltura di precisione che consenta di ottenere un controllo completo dell’azienda, integrando dati da diverse fonti, permettendo di adeguare le operazioni colturali ad eventuali vincoli normativi e/o volontari che potrebbero gravare su alcuni appezzamenti aziendali.

SMARTMETEO

La creazione di una rete regionale agrometeo finalizzata al supporto della modellistica fitopatologica e sistemi di allerta intelligenti. L’obiettivo è l’implementazione di protocolli di monitoraggio per le principali colture umbre (olivo-vite-cereali) con redazione di bollettini fitosanitari aziendali. Smartmeteo è il capofila.

Agricoltura 4.0 ed innovazione per le aree interne: il futuro si incontra a Benevento

Benevento cuore dell’innovazione e della sostenibilità con un evento dedicato a tutte le tecnologie e le innovazioni che possano aiutare il risollevamento dell’agricoltura.

Si parla di innovazione e agricoltura 4.0 all’evento “Comunità e Territori Intelligenti: Agricoltura 4.0 / Cultura & Turismo 4.0“. L’evento si è tenuto il 21 novembre 2019 alla Camera di Commercio di Benevento. Personalità di spicco e giovani aziende del Sud Italia pronte a raccontare come sia fondamentale dare una spinta a un’agricoltura che è rimasta troppo indietro.

La situazione attuale

In un periodo storico di profondi cambiamenti, con il sopravvento della rivoluzione digitale, l’agricoltura necessita di tenere il passo dell’evoluzione tecnologica. Strategie non più sostenibili, finanziamenti a singhiozzo, tecnologie pronte ma non utilizzate ed un ricambio generazionale molto teorico. Queste e molte altre le problematiche che non permettono l’evoluzione di cui l’agricoltura in Italia avrebbe bisogno.

Il monito dei protagonisti

L’agricoltura è uno dei settori che ha capito che doveva profondamente innovarsi“. Esordisce così Roberto Pierantoni (Segretario generale della Camera di Commercio di Benevento e direttore di Valisannio), insieme alla mediazione del giornalista Pasquale Carlo (vice presidente Arga Campania). Inoltre, non è passata inosservata l’appassionata e sentita disamina di Carmine Nardone (Presidente Futuridea). Egli infatti sottolinea fermamente le problematiche agricole da combattere: come l’utilizzo della legge del minimo delle piante, o l’accaparramento forzato dei terreni. Tra le soluzioni proposte, per Nardone è fondamentale l’utilizzo della Blockchain contro il falso alimentare e l’attività criminale che c’è dietro, così come il mettere a disposizione tutta una serie di elementi che possa convincere i giovani a restare nel proprio territorio di origine. Di investire e di creare innovazione e sostenibilità su di esso. Infine, dopo le presentazioni delle aziende, Walter Nardone (presidente ODAF Benevento) chiude promettendo una continua divulgazione e formazione nelle aziende dei concetti espressi all’evento.

Coltivare innovazione

Tra le aziende presenti all’evento, una delle più innovative è sicuramente AGRODIGIT Srl. La startup, di cui Valentino Salvatore è il fondatore, è specializzata nella diffusione su larga scala delle tecnologie relative all’agricoltura di precisione (come DSS, IOT, GIS). I problemi del tessuto produttivo, la redditività e le dimensioni delle SAU italiane. Questi alcuni dei problemi a cui AGRODIGIT cerca di dare una soluzione. “Aiutare le PMI” questo è il mantra di Valentino Salvatore, che rispetto a chi sostiene che solo le grandi aziende possano adattarsi all’agricoltura di precisione, assicura che è vero il contrario. AGRODIGIT, inoltre, è anche capofila del progetto V.In.Te.S. (Viticoltura Tecnologia ed Innovazione per i Vini Sanniti), che ha come obiettivo quello di diffondere esperienze, conoscenze e tecnologie che sono state sviluppate e sperimentate in altri settori della produzione agricola e in altri contesti vitivinicoli.

Cooperazione, non individualismo

Questo è l’obiettivo di Giuseppe Savino (Presidente dell’Associazione “Terra Promessa” e fondatore dell’Hub Rurale Vazapp). Inoltre, per Savino, la formazione in agricoltura non funziona. E si è reso conto di come gli agricoltori di un determinato territorio non cooperino e non condividono informazioni ed esperienze. Ognuno guarda al proprio terreno, con un occhio sempre vigile di sfida nei confronti dei vicini. “Incontriamo gli agricoltori nelle loro case, non sanno l’uno cosa fa l’altro. L’agricoltura non ha bisogno solo di agricoltori, ma di persone che vedano l’agricoltura da prospettive diverse”. Da qui nasce Vazapp. Una soluzione del tutto innovativa che permette di creare cene, ed eventi ad elevato carattere emozionale, per far sì che queste persone si incontrino. Spesso ponendo un confronto anche tra padre e figlio, quando c’è mancanza di fiducia e dialogo. Una delle difficoltà che più affligge queste famiglie. Un progetto iniziato in Puglia, ma che si sta espandendo sempre di più in tutta Italia e in Europa. “O la finiamo oppure è la fine”

Biodiversità e tradizione tecnologica

Per il territorio è fondamentale la biodiversità, rintracciando la tradizione con le nuove tecnologie (che i nostri nonni non possedevano). Dà fondamentale importanza, quasi sacralità, al rispetto dell’ambiente e dei nostri terreni Nadia Savino (imprenditrice dell’azienda di famiglia “Azienda Agricola BioLu”). Per migliorare l’ecosostenibilità Nadia propone diverse soluzioni, che integrino tecnologie innovative dell’agricoltura di precisione. Come la raccolta del grano antico tramite la tecnologia 4.0, o l’utilizzo del NIR per prevedere la tempistica ottimale del raccolto, evitando fungini e microtossine, e gestire l’elemento biologico nel momento migliore possibile. L’elemento cruciale è l’utilizzo della Blockchain. Una serie di macchine che lavorano in IOT, inviano informazioni al cloud centrale, che li inserisce successivamente nella Blockchain. Senza poter essere modificate. Certificando così tutti i passaggi e ciò che accade nei campi.

Un Bot per amico

L’ultima azienda a presentare la propria idea di innovazione è Vectis, con il suo progetto SmartField. Luca Capobianco (co-fondatore), illustra anch’egli la necessità dell’utilizzo delle tecnologie di agricoltura di precisione. Nel farlo, fa una precisa distinzione: da un lato coloro che ne hanno compreso l’utilità e quindi la adattano alla propria azienda; dall’altro lato invece i più restii che sostengono “abbiamo sempre fatto così”. La strategia di SmartField si basa sulla creazione di una rete di sensori e centraline che raccoglie dati da campi sanniti utilizzando degli algoritmi. Ciò comporta accessibilità, fruibilità, scalabilità e sostenibilità per l’agricoltore e per il suo terreno. L’elemento di innovazione è la creazione di un chatbot (Ubaldo). Un attore virtuale con il quale si chatta attraverso Telegram. Il ciclo non viene interrotto, dopo che il server ha elaborato i dati in seguito ad un avviso, viene inviato una notifica sul proprio smartphone. Inoltre è possibile inviare e ricevere comandi tramite la chat. Nessun trattamento alla cieca: l’obiettivo di Vectis.

Spazio alle idee 

Nel pomeriggio, è stato presentato un nuovo evento “Startup Meet Benevento“. Alla sua prima edizione, il convegno aveva come obiettivo la contaminazione di idee e risorse tra le varie startup che si sono presentate. Un momento di forte innovazione, in cui, le aziende, avevano la possibilità di conoscere persone del proprio settore o addirittura integrarsi in progetti fuori dal proprio ambito. Tra le aziende, erano presenti anche alcune tra quelle partecipanti all’evento mattutino, come AGRODIGIT. Diverse idee e tecnologie messe in mostra riguardanti sostenibilità, IOT, realtà virtuale, 3D e molto altro ancora. Con la speranza che sempre più persone, sopratutto i giovani, possano sentirsi ispirati, esprimendo le proprie idee, investendoci e radicandole nel proprio territorio d’origine.

Agricoltura di precisione: 10 progetti PSR 2014-20 (1)

Il PSR 2014-20 è una misura messa in atto dall’Unione Europea per favorire lo sviluppo e la cooperazione tra i diversi attori della comunità europea. Andiamo a vedere quali sono i migliori progetti italiani.

L’Italia è un paese caratterizzato, dal punto di vista agricolo, da dimensioni limitate, scarsa organizzazione e bassa propensione all’Innovazione. A questo si aggiungono condizioni di contesto geografico, demografico, socio-economico ed infrastrutturale poco favorevoli. La comunicazione è difficile, sopratutto nelle zone rurali, e la realizzazione di economie di scala è più complicata per le attività agricole. Per contrastare questi ed altri limiti alla diffusione dell’innovazione dell’agricoltura di precisione, l’UE attua una serie di misure di sviluppo per le aree rurali. In particolare, la Misura 16 del PSR prevede appunto azioni di cooperazione tra centri di ricerca, aziende di servizi ed agricole, tese a stimolare il traferimento tecnologico e le pratiche più innovative. Andiamo quindi a vedere quali sono i progetti più interessanti finanziati in Italia nel 2019 per l’agricoltura di precisione, e cosa possiamo attenderci come risultati concreti nel breve periodo.

La misura 16 per l’agricoltura di precisione

Parte della programmazione PSR ha come obiettivo quello di incoraggiare la cooperazione tra gli operatori della stessa filiera a lavorare e promuovere l’integrazione attraverso accordi di partenariato di scopo. Di conseguenza, l’azione non può però essere utilizzata per sostenere attività ed investimenti già in atto, ma solo per realizzare nuovi progetti nelle tematiche riguardanti: innovazione in agricoltura, turismo rurale, contrasto ai cambiamenti climatici, agricoltura sociale, educazione alimentare e ambientale. Ad oggi l’Emilia Romagna sembra essere la regione più attiva con circa 128 progetti finanziati. Vediamone qualcuno.

Lotta agli antibiotici nella suinicoltura con il progetto Antibiotic-Free

L’utilizzo di antibiotici nella suinicoltura è un probema sia pe la salute animale che per la qualità stessa della carne ottenuta. Il progetto Antibiotic-Free – Riduzione dell’impiego di antibiotici nell’allevamento del suino pesante mira proprio alla riduzione nell’utilizzo degli antibiotici negli allevamenti suini, attraverso un monitoraggio costante dell’area di allevamento. Il progetto si sviluppa su circa dieci allevamenti di suini nel territorio Emiliano ed ha l’obiettivo di diminuire l’uso di antibiotici proprio per ottenere una carne di qualità superiore. Quindi gli indicatori utilizzati sono appunto quelli riguardandi l’analisi sanitaria, la mortalità, i consumi alimentari, resa del mangime e resa di macellazione. Inoltre, durante il macello, verrano effettuati dei rilievi per la diagnosi di patologie e la creazione di una strategia di terapia mirata. Ogni singolo allevamento avrà il proprio feedback, confrontando risultati ottenuti con l’utilizzo dell’antibiotico e con il nuovo metodo in riduzione.

Cavin – Cavitazione vinacce per creazione di energia

La valorizzazione deli scarti della produzione vitcola è invece il tema centrale del progetto CaVin Cavitazione vinacce per valorizzazione a fini energetici attuato nella zona di Reggio Emilia.

Il progetto ha l’obiettivo di ottenere energia elettrica dalle vinacce delle uve, attraverso un processo detto di ‘cavitazione’. Processo appunto che permette l’ottenimento di biogas dalle uvacce . Nel progetto sono quindi coinvolte un’azienda agricola con un impianto di biogas ed un’azienda vitvinicola che mette a disposizione i propri scarti di lavorazione. Il soggetto capofila è quindi il Centro Ricerche Produzioni Animali – C.R.P.A. S.p.A..

Il progetto vuole dunque fare da volano per l’organizzazione di una filiera che unisca aziende agricole, impianti e sistemi per la valorizzazione energetica degli scarti della produzione agricola

Quasar – riduzione nell’uso di funghicidi in viticoltura

Altro progetto in ambito vitivinicolo è quindi Quasar (QUALITA’ E SOSTENIBILITA’ DEI VINI TIPICI DELL’ARETINO). Attuato nell’area dell’Aretino, il progetto ha come obiettivo la diffusione di conoscenze e tecnologie per la sostenibilità ambientale in viticoltura di precisione. Di consuguenza il progetto prevede l’installazione di 10 stazioni meteorologiche dislocate in maniera omogenea sul territorio. Le centraline metereologiche grazie alla spazializzazione dei dati raccolti riescono a caprire un totale di 812 ettari di vigne. I dati raccolti vengono poi analizzati da un DSS (Decision Support System), restituendo indicazioni puntuali sullo stato del rischio di infezione dei vigneti. L’analisi dei dati microclimatici e il supporto dato dal software nella strategia di difesa, permetto un risparmio atteso del 50% di trattamenti anno su anno. Nel progetto infine figurano la Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino ed il CREA VE di Arezzo.

Innovazioni biotecnologiche e agricoltura di precisione con il progetto Breednet

Inoltre, progetto molto interessante messo in atto nella regione Liguria è “Breednet“. Un progetto quindi che si concentra sul miglioramento biologico delle varietà floricole attraverso l’ibridazione. In altre parole il GOI si propone l’introduzione di nuove varietà di fiori, l’utilizzo di energie rinnovabili e l’applicazione di tecniche di agricoltura di precisione. Partner del progetto sonoquindi Confagricoltura Liguria, CREA FSO (Unità di ricerca per la Floricoltura e le Specie Ornamentali) e l’azienda agricola Andrea Mansuino.

Vintes – viticoltura di precisione a 360 gradi

Chiudiamo infine con un interesante progetto attuato questa volta in Sud Italia. V.In.Te.S Viticoltura Innovazione e Tecnologia per i vini Sanniti è un progetto attuato nell’aria del Sannio Falanghina (città europea del vino 2019) che si pone l’obiettivo di diffondere le più avanzate tecniche relative alla viticoltura di precisione nelle medie e piccole aziende dell’area. Nel progetto vengono quindi sviluppate nuove tecnologie software per la raccolta e la gestione integrata dei big data in viticoltura. Il progetto prevede l’applicazione e la diffusione di una corretta e sostenibile architettura di tecnologie digitali per le piccole e micro-imprese vitivinicole.

Progetto, obiettivi e partner

La parte più innovativa del progetto prevede appunto lo sviluppo di uno strumento hardware/software in grado di raccogliere e gestire i dati georeferenziati in maniera automatica e semplificata. Così facendo è possibile supportare il produttore su importanti decisioni produttive strategiche (gestione suolo, parete vegetale, e difesa fitosanitaria) in maniera semplificata ed accessibile. Il prototipo sarà reso disponibile in maniera gratuito alla fine dello sviluppo progettuale.

Inoltre il sogetto capofila è questa volta una startup sannita, AGRODIGIT s.r.l. che ha ad oggetto appunto lo sviluppo e la diffusione di tecnologie digitali, per l’agricoltura di precisione, di facile accesso per le imprese agricole di ogni tipologia.