Agricoltura di precisione e sostenibile: la tecnologia digitale che rivoluziona la viticoltura

Viticoltura sempre più digitale con moderne tecnologie come IoT e Blockchain.
Di conseguenza, sempre più progetti vengono messi in atto per applicare tecnologie di Agricoltura di Precisione ai vigneti.
Vediamo quali sono.

Le tecnologie di Agricoltura di Precisione diventano sempre più protagoniste, sopratutto durante un periodo come questo in cui tutte le certezze sono state messe in discussione.

Sia nella fase cruciale della pandemia, sia durante quest’ultimo periodo di flessione del virus, ci si è resi conto di quanto sia fondamentale l’applicazione delle tecnologie e innovazioni digitali in agricoltura. Un mercato che in Italia, sulla base dei dati dell’Osservatorio SmartAgrifood, vale circa 450 milioni di euro.

A questo proposito, ci sono diversi progetti che vengono finanziati con lo scopo di applicare il digitale nei vigneti, e tra questi troviamo: Sapience, Quasar e Vintes.

Agricoltura di precisione per il risparmio d’acqua: il progetto Sapience

Sapience è un progetto sponsorizzato da EIT Climate KIC Pathfinder (la sezione dell’Unione Europea che si riferisce alle iniziative per l’innovazione climatica) e dalla Fondazione Bruno Kessler. L’obiettivo è quello di implementare la tecnologia dell’Internet delle Cose (IoT) nei vigneti così da tenere sotto controllo le attività agricole. Attraverso questa tecnologia, viene messa in atto un’azione di gamification (una sorta di gioco a premi per stimolare l’azione) con un sistema che incentiva e premia gli agricoltori più meritevoli e sostenibili.

Gli sforzi del progetto per il 2020 sono tutti relativi alla messa in atto dell’irrigazione di precisione. Quindi attraverso l’uso efficiente e ragionato dell’acqua nei vigneti, senza sprechi nei momenti di irrigazione.

La sfida è quella di verificare quali siano i cambiamenti fondamentali che bisogna fare e che possono essere sostenuti in maniera semplice e con il sostegno delle parti interessate.

Inoltre, l’intenzione è di utilizzare i dati raccolti tramite l’Internet delle Cose, elaborarli, ed una volta ottenuto l’informazione vengono utilizzati gli Smart Contracts, generati attraverso la tecnologia Blockchain, così da distribuire il risparmio ottenuto dall’azione dei vari imprenditori agricoli.

Difesa sostenibile

Il progetto Quasar (Qualità e sostenibilità dei vini tipici aretini), è un progetto della regione Toscana che rientra nel Psr Feasr 2014-2020 sottomisura 16.2. (Filiera vitivincola). Il suo obiettivo è la corretta gestione della difesa fitosanitaria in vigneto con l’utilizzo di un modello previsionale delle malattie, attraverso tecnologie come Sistemi di Supporto Decisionali, biostimolanti e induttori di resistenza.

Tra i partner troviamo l’Azienda agricola Badia di Campoleone e il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. Grazie a questo progetto, è stato possibile introdurre nei vigneti dei soci della Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino, 10 centraline meteorologiche collegate ad un Sistema di Supporto Decisionale (DSS) . Questo perché i dati climatici, della temperatura e dell’umidità dell’aria, una volta generati devono essere raccolti per poter essere elaborati e quindi raffinati. Ed è questo il compito fondamentale del Sistema di Supporto Decisionale (DSS). Elabora i dati tramite un algoritmo e genera informazioni per la previsione delle malattie fungine e per la gestione degli interventi di difesa del vigneto. Queste possono aiutare il viticoltore a prendere decisioni più mirate, pianificando quindi una strategia d’azione.

Inoltre, c’è stata la sperimentazione di strategia con lotta a basso impatto ambientale. Questo attraverso l’utilizzo dei biostimolanti e degli induttori di resistenza in maniera solitaria o integrandoli con rame e zolfo.

V.In.Te.S. (Viticoltura Innovazione e Tecnologia per i vini Sanniti)

Chiudiamo infine con un interesante progetto attuato questa volta in Sud Italia. Vintes è un progetto attuato nella zona del Sannio Falanghina. Si pone l’obiettivo di diffondere le più avanzate tecniche relative alla viticoltura di precisione nelle medie e piccole aziende dell’area. Nel progetto vengono quindi sviluppate nuove tecnologie software per la raccolta e la gestione integrata dei big data in viticoltura. Il progetto prevede l’applicazione e la diffusione di una corretta e sostenibile architettura di tecnologie digitali per le piccole e micro-imprese vitivinicole.

Capofila del progetto è Agrodig.it, di Valentino Salvatore. Una start up che si occupa della diffusione delle tecnologie di Agricoltura di Precisione. Nello specifico in riferimento alle piccole e medie imprese che sono la struttura portante del nostro paese. Quelle imprese insomma che hanno bisogno di tutto l’aiuto necessario ad adattarsi alle moderne tecnologie, così da sfruttare i vantaggi dell’Agricoltura di Precisione e di Agricoltura 4.0.

Comprendere la sostenibilità nell’era dell’agricoltura digitale.

Dall’agricoltura di precisione all’agricoltura digitale. Le tecnologie cambiano, ma l’obiettivo resta solo uno: sostenibilità. Che sia economica, ambientale o sociale, essa è fondamentale in agricoltura.
Vediamo insieme perché.

La sostenibilità è da anni al centro dell’agricoltura, ma spesso si fa difficoltà a comprenderne il concetto. Quando si cerca una solida definizione di sostenibilità, può diventare difficile capire esattamente cosa significhi specificamente per le attività agricole e come identificare dove siamo attualmente e dove andremo in futuro.

L’opinione delle Istituzioni

“Le pratiche agricole sostenibili hanno lo scopo di proteggere l’ambiente, espandere la base di risorse naturali della Terra e mantenere e migliorare la fertilità del suolo“. Questa la definizione dell’USDA (Istituto Statunitense del cibo e dell’Agricoltura).

Secondo l’Istituto dell’Agricoltura Sostenibile “UC Davis”, invece, l’obiettivo dell’agricoltura sostenibile è quello di soddisfare le esigenze alimentari e tessili della società nel presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni.

Infine, l’opinione dell’Unione degli Scienziati Interessati: “In agricoltura, la sostenibilità è un’idea complessa con molte sfaccettature, tra cui quella economica (un’azienda agricola sostenibile dovrebbe essere un’attività redditizia che contribuisce a un’economia solida), quella sociale (dovrebbe avere a che fare con i suoi lavoratori e avere un rapporto reciprocamente vantaggioso con la comunità circostante) e l’ambiente“. 

Con così tante definizioni, può diventare confuso capire cosa significhi sostenibilità a livello di azienda agricola. Ma anche come tecnologia e dati possano adattarsi ad una missione più ampia. 

Sostenibilità

Pensando alla sostenibilità, si può pensare alle aziende agricole che esistono da oltre cento anni, che cambiano con i tempi e la tecnologia che le hanno rese vitali e di successo fino ad oggi. Ora vediamo spesso grandi aziende che discutono delle loro missioni e degli obiettivi di sviluppo sostenibile relativi ai processi di creazione del prodotto o all’approvvigionamento di materiali e materie prime. 

Ciò che è diventato interessante con l’aumento della tecnologia digitale in agricoltura, è la capacità di collegare ed analizzare più facilmente i punti rispetto a prima. Erano molto più difficili da classificare, quantificare, o comunque era complicato collegare le informazioni. Col digitale si è andato creando una più facile trasparenza nella catena di approvvigionamento per quegli obiettivi di sostenibilità. Fornendo, al contempo, opportunità per migliorare la redditività in azienda e continuare quell’eredità che molti hanno oggi, molte volte resa possibile dalla tecnologia digitale.

Questa sostenibilità sociale può essere tradotta in un modello per le piccole e medie imprese italiane ad alto valore aggiunto. In parole povere: la digitalizzazione delle attività agricole può aumentare ancora di più il valore aggiunto delle produzioni. La questione fondamentale è individuare dei modelli tecnologici sostenibili per le piccole aziende italiane che producono eccellenze. Un esempio è quello che si sta proponendo con il progetto Vintes, ed in generale startup come Agrodig.it, che portano avanti il progetto di aumentare la competitività delle aziende vitivinicole di piccole dimensioni. Competitività produttiva e capacità di aggredire i mercati internazionali. Questo attraverso la creazione di un’architettura tecnologica avanzata costruita su misura delle esigenze e possibilità di investimento (sostenibilità economica) delle stesse, che rappresentano un importante pezzo della produzione agricola tipica, forse la parte più importante del cosiddetto “made in Italy” agroalimentare.

Agricoltura di precisione e Agricoltura digitale

I vantaggi dell’Agricoltura di Precisione ci hanno permesso di raccogliere, creare e ripetere operazioni sui dati, mentre la crescente era digitale ci consente di collegare i punti di tali informazioni e iniziare prendere decisioni su di esse. 

Le tecnologie di agricoltura di precisione include GPS, georeferenziazione e strumenti di raccolta dati come i monitor di rendimento. Questi monitori hanno reso possibile la raccolta, la ripetizione e l’aggregazione dei dati. Dopo aver creato e ripetuto i dati, la nostra comprensione di come le pratiche ambientali, culturali e agronomiche interagivano e si collegavano ai risultati diventava più disponibile e potevamo capire di più sulle colture prodotte.

Mentre l’era digitale è cresciuta, specialmente con i progressi della tecnologia, ora siamo in grado di utilizzare questi dati per obiettivi più grandi. Le aziende agricole hanno ora i set di dati e la disponibilità in cui idee come l’applicazione di Benchmarking, Machine Learning, Internet delle Cose (IoT) e Blockchain, per influenzare le decisioni, possono cambiare il risultato delle colture nell’azienda agricola.

Gestione dei dati in sostenibilità

Queste decisioni dalla tecnologia spaziano da compiti operativi, raccomandazioni agronomiche e impatti sulla società. È interessante notare che queste decisioni a livello di azienda agricola che utilizza la tecnologia si collegano ai pilastri della sostenibilità, una base del processo decisionale. I pilastri della sostenibilità sono stati definiti per guardare alla sostenibilità completa e agli effetti circolari dell’interazione con i pilastri. La connessione digitale dei dati dell’azienda agricola le consente di garantire la trasparenza dell’intera operazione, aiutando a raccontare la storia dell’agricoltura e a trarre vantaggio da possibili mercati e premi a cui sarebbe altrimenti più difficile accedere, poiché si verifica una domanda crescente. Di seguito, diamo un’occhiata a come ciascuno dei pilastri della sostenibilità sia “sovralimentato” passando al digitale in agricoltura

Il digitale ci consente di prendere decisioni più informate, ma di pesarle sulla sostenibilità e la collaborazione con altre missioni nella catena di approvvigionamento deve sovrapporsi e le decisioni prese dovrebbero raggiungere una sovrapposizione dei pilastri economico, ambientale e sociale.

Pilastri della sostenibilità

Economico

In agricoltura, fare le cose in modo sostenibile non significa sacrificare la redditività o la stabilità in un’operazione. Questi pilastri devono intersecarsi tra loro per creare piena sostenibilità e trasparenza lungo la catena di approvvigionamento. Molte aziende agricole sono in attività da decenni o addirittura centinaia di anni e, osservando l’evoluzione delle pratiche e delle decisioni nel tempo, queste evoluzioni hanno permesso alle aziende agricole di diventare e rimanere redditizie attraverso pratiche che si sovrappongono anche agli impatti ambientali e sociali. Spostare gli input dove sono necessari, creare mappe e record per capire, e utilizzare le pratiche per cambiare il modo in cui gestiamo le operazioni, hanno creato vantaggi economici in tutta l’azienda agricola migliorando la produzione ma soprattutto la redditività.

Ambientale

La sostenibilità ambientale è spesso sinonimo di pratiche di conservazione e di come le decisioni umane incidono sui risultati ambientali. L’agricoltura digitale ci consente di comprendere quei dati e come le nostre decisioni ogni anno incidono sulla redditività dell’azienda agricola. Così come gli impatti economici a valle. Con registri e ricerche migliori ora comprendiamo e abbiamo la capacità di modificare le gestione dei nutrienti e degli input. Possiamo inoltre utilizzare informazioni incentrate sul campo su applicazioni che incidono sul nostro ambiente come fertilizzanti o prodotti chimici. I dati ci rendono più fiduciosi in queste pratiche e migliorano la nostra capacità di applicare i prodotti in modo sicuro massimizzando le risorse per gli anni a venire.

I progressi nella tecnologia e l’adozione a livello di azienda agricola generano enormi vantaggi ambientali e creano opportunità di profitto. Uno scenario vantaggioso per tutti.

Sociale

Il pilastro sociale è quello di cui continuiamo a conoscere di più in agricoltura. Questo perché i consumatori stanno diventando più consapevoli e interessati alla produzione alimentare

L’impatto sociale è quello che generalmente viene coinvolto rapidamente nella discussione sulla sostenibilità, concentrandosi su parole d’ordine specifiche come “senza glifosato“, “organiche“, “non OGM“, quando la sostenibilità nella realtà non deve significare “scienza libera”. Queste sono opzioni praticabili in cui la domanda è attuale, ma la sostenibilità non scompare se non stiamo producendo questo tipo di colture. Le colture coltivate con migliori pratiche di gestione dell’acqua o nutrienti precisi necessari per la crescita sono anche estremamente sostenibili e non devono rientrare in una delle parole d’ordine per essere sostenibili o trovare benefici ambientali ed economici.

Concezione di sostenibilità in agricoltura

La sostenibilità spesso subisce un brutto colpo nell’agricoltura. Questo perché è associata a una perdita di profitto o di produzione nell’azienda agricola. Ma ciò è tutt’altro che vero in molti scenari legati alla sostenibilità. La maggior parte delle aziende agricole oggi sta già utilizzando una tecnologia che si qualificherebbe come “sostenibile” attraverso i pilastri senza saperlo. Le decisioni che vengono prese in aziende che sono già in fase di attuazione sono sostenibili in molte definizioni. In questi casi i dati consentono diverse opportunità. La tecnologia digitale ha permesso alle aziende agricole di essere in grado di collegare le loro decisioni alla catena di approvvigionamento più facilmente per opportunità di profitto. Ha anche permesso la trasparenza nel decidere cosa fare, e questo influenza i tre pilastri a lungo termine.

La risposta sono i dati e in molti casi quella risposta comporta spesso un premio per il produttore. In questa situazione, i tre pilastri della sostenibilità possono essere facilmente raggiunti semplicemente usando la tecnologia e collegando quei punti digitali.

  • Economicamente, l’azienda guadagna sulla redditività ricevendo un premio per ciò che si sta producendo, utilizzando meno risorse con le tecnologie già presenti in azienda.
  • Socialmente, questo aiuta a far crescere l’opinione che stiamo usando le risorse nel modo più efficiente possibile. Aiutando nel contempo la società a raggiungere quegli obiettivi che i consumatori cercano in un prodotto. I registri digitali fanno sì che ciò avvenga facilmente.

Le opportunità del digitale: considerazioni finali

La cosa grandiosa di questa era digitale è che abbiamo la capacità di collegare facilmente questi punti nelle aziende a iniziative e obiettivi più grandi. Invece di disporre di un report cartaceo, i dati di campo effettivi possono essere collegati in uno che collega i risultati spaziali del campo. Così come i numeri delle decisioni finali in set di dati o modelli più grandi. Molte volte, questa traccia digitale offre opportunità o premi sulle colture che possono essere pagate all’azienda. Molte volte per cose che stanno già accadendo, e tecnologie anche più profonde come la blockchain creano una stabilità ancora maggiore. L’opportunità è infinita. Non solo per i mercati premium ma per identificare movimenti rapidi nella catena di approvvigionamento. Cosa vista di recente con il COVID-19.

Gli obiettivi di sostenibilità possono far parte di un quadro più ampio in agricoltura. I dati saranno al centro della crescita del nostro mondo in futuro. Ci sono tonnellate di opportunità nello spazio per il digitale di avere un ruolo nell’aiutare a raccontare la storia, e abbiamo appena iniziato.

Innovazione digitale e soluzioni di Agricoltura Smart: il cambiamento è in atto

I problemi legati all’agricoltura sono sempre esistiti, anche prima del Covid-19. L’agricoltura digitale può aiutare a risolverli, ed è arrivato il momento di capirlo.

Giorno dopo giorno la parola d’ordine all’interno del settore agroalimentare è solo una: innovazione digitale.

Nascono sempre più aziende che propongono soluzioni digitali per l’agricoltura di precisione, e di conseguenza cresce il valore del mercato del settore. Ma allo stesso modo ci sono ancora tanti problemi che impediscono la totale diffusione di queste innovazioni. L’emergenza del virus, inoltre, ha acutizzato questi problemi. Vediamo insieme la situazione.

Un po’ di dati

Secondo gli ultimi dati raccolti dall’Osservatorio Smart AgriFood, il mercato mondiale dell’Agricoltura 4.0 è in continua crescita, con un valore di 7,8 miliardi di dollari (+11% rispetto al 2018). Lo stesso vale per il mercato italiano che rappresenta il 5% del mercato mondiale agricolo 4.0, con un fatturato di 450 milioni di euro (+22% rispetto al 2018).

Come detto precedentemente, sempre più attori entrano in gioco in questo mercato, ognuno con la propria proposta innovativa. Da una parte ricoprono un ruolo fondamentale coloro che sono già affermati da tempo nel settore, come i fornitori di attrezzature e macchine agricole o di input produttivi. Tali aziende ricoprono l’86% del mercato. L’altro 14% è delimitato dagli attori emergenti, come le startup che propongono innovazioni digitali.

Tra i servizi consolidati più richiesti ed utilizzati in Agricoltura di Precisione su base percentuale del loro contributo al fatturato totale in Agricoltura 4.0 troviamo: sistemi di monitoraggio mezzi e attrezzature agricole 39%, gestionali 20%, macchinari 4.0 14%, mappature 9%, Sistemi di Supporto Decisionale (DSS) 5%.

Problematiche

Il problema, però, è la diffusione totale di tali innovazioni e tecnologie (sopratutto nelle piccole e medie imprese) che vengono ancora ignorate dagli imprenditori agricoli.

Un altro problema fondamentale sono le lacune a livello culturale e di formazione degli operatori agricoli nei confronti di tali dinamiche. Infatti, anche se un’azienda agricola decide di adattarsi alle tecnologie dell’agricoltura 4.0 (il che è già un bel passo in avanti), resta il fatto che imparare ad utilizzare queste tecnologie non è facile. Sopratutto se si presentano guasti o danni. Manca quindi una vera e propria competenza di base.

Infine, la mancanza di interoperabilità tra le varie macchine e gli attrezzi. Infatti, non tutte le macchine, tra quelle già in possesso, sono idonee per un tale aggiornamento. Questo comporta delle problematiche di funzionamento. D’altro canto, se si volesse decidere di acquistare macchine già adatte al 4.0, il problema passa al costo, che non sempre si riesce a sopportare.

Il digitale può aiutare gli agricoltori ad avere maggiore competitività sul mercato, riducendo di molto i costi di gestione, riducendo gli input e il tempo di impiego dei macchinari. Eliminando, di conseguenza, ore di lavoro manuale e intellettuale. Sopratutto inserendo nella propria strategia agricola l’automazione delle attività e i Sistemi di Supporto Decisionale (DSS). Inoltre, si va a garantire la sostenibilità nei suoi 3 pilastri fondamentali: economica, ambientale e sociale.

Ma come abbiamo visto, i dati dicono che il mercato agricolo digitale è in forte crescita, questo significa che sempre più agricoltori si stanno rendendo conto della loro utilità. Sopratutto in settori come quello vitivinicolo, cerealicolo e ortofrutticolo.

Il cambiamento climatico e le malattie della vite

Il cambiamento climatico è forse il problema più insostenibile al momento. Le stagioni sono radicalmente cambiate, e di conseguenza nulla è più lo stesso. Questa, nei vigneti, è una problematica davvero molto seria. Tutte le strategie di difesa fitosanitaria saltano, rendendo inutile il lavoro svolto, perdendo ettari di coltivazioni. Questo perché se cambiano le stagioni e quindi il clima, cambia anche il ciclo di crescita della pianta, così come quello dei patogeni e dei parassiti. Non dimentichiamo anche le piogge improvvise o i periodi di siccità, così come le gelate tardive.

Il cambiamento dei patogeni e dei parassiti

Nel 2019, secondo i dati del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente (dell’Università di Trento), la pressione della peronospora è risultata più bassa rispetto al 2018, ad eccezione di alcune aree. Come l’Emilia-Romagna, dove si sono registrati attacchi pesanti nella prima metà di giugno.

Per quanto riguarda l’oidio, nel 2019 è risultato in alcune aree non consuete (come il Piemonte) il principale problema fungino della vite, a causa delle condizioni climatiche calde e umide estive che hanno aumentato la pressione della malattia e reso complicata la protezione antioidica.

E’ fondamentale inoltre, nella gestione strategica agricola, la riduzione dei trattamenti chimici sulle piante. Per farlo c’è bisogno della capacità di prevedere l’infezione e quando intervenire. Dati che dipendono innanzitutto dalla correttezza dei dati meteo.

Una soluzione c’è: Vintes e i DSS

Quella dei patogeni e dei parassiti della vite, è solo una delle problematiche presenti nelle attività agricole, ma anche in questo caso delle soluzioni esistono.

Prima di tutto, bisogna iniziare a capire che le decisioni strategiche relative alla propria coltivazione non possono essere più prese sulla base dell’esperienza personale e sulle competenze in possesso. Il clima cambia, e di conseguenza il processo vegetativo e le malattie, e quindi anche le proprie competenze devono tenere il passo. Per riuscirci è importante fare affidamento ai dati agrometeorologici, rilevati tramite centraline aziendali. Dati che, successivamente, possono essere elaborati da Sistemi di Supporto Decisionali (DSS).

La maggiore criticità dei Dss, però, è la difficoltà ad accedere a previsioni meteorologiche affidabili, che per essere definite tali devono essere correlate a previsioni frequenti e nel breve periodo.

Tra i diversi Sistemi di Supporto Decisionale (DSS) presenti in Italia, sopratutto per le attività vitivinicole, desta molto interesse il progetto Vintes.

V.In.Te.S.

Sulla base di queste problematiche, il progetto V.In.Te.S. (Viticoltura Innovazione e Tecnologia per i vini Sanniti), promosso e coordinato da Agrodig.it, è l’esempio dell’applicazione dell’agricoltura 4.0 alle aziende vitivinicole di piccole e medie dimensioni.

Il progetto ha come obiettivo lo sviluppo e la messa in campo di un asset di tecnologie di ultima generazione (4.0), adatte alla piccola dimensione aziendale in termini di costo/beneficio. Inoltre c’è lo sviluppo di un un Software di Supporto Decisionale molto semplice ed intuitivo da utilizzare. Il progetto vuole infatti colmare il gap nella diffusione delle tecnologie relative all’agricoltura di precisione in vitivinicoltura, dovuto principalmente al percepito elevato costo delle tecnologie ed alla scarsa alfabetizzazione digitale dei gestori aziendali in Italia. 

“Attraverso il trasferimento tecnologico vogliamo consolidare l’ammodernamento del comparto vinicolo del Sannio con ricadute sul territorio in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica” dichiara Valentino Salvatore, amministratore di Agrodig.it.

AGRODIGIT, è una delle startup facenti parte della schiera di attori che sono in crescita nel mercato 4.0 e dell’agricoltura di precisione. Specializzata nello sviluppo e trasferimento di tecnologie digitali in agricoltura; CREA Viticoltura ed Enologia; il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio; la Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) Benevento; e tre aziende vitivinicole della zona Sannio Falanghina che si sono prestate alla sperimentazione: Il Poggio ViniTorre dei Chiusi di Domenico Pulcino ed Azienda AgricolaEleonora Morone. Ognuna di esse ha delle dimensioni e delle caratteristiche molto diverse e grazie a questa varietà sarà possibile creare, all’interno del progetto, standard tecnologici e pratiche compatibili con il maggior numero di aziende possibile a livello territoriale e nazionale.

L’agricoltura ai tempi del COVID-19

In questo periodo di profonda crisi, che sta mettendo in ginocchio tanti settori, l’agricoltura deve assolutamente fare quel passo in avanti di cui abbiamo parlato in questo articolo.

Il settore agricolo è tra le attività fondamentali della società, e quindi continua a lavorare. Ma per non subire l’effetto della crisi, deve ammodernarsi.

In questi giorni si pone l’attenzione sulla mancanza degli stagionali e quindi di manodopera. Ma il problema, non sono solo i braccianti che lavorano nei campi, quanto il loro grado di formazione. Lo abbiamo detto anche prima, serve una maggiore formazione digitale tra gli operatori agricoli. Così come serve l’agricoltura digitale. Facendo in modo che funzioni l’interoperabilità tra i macchinari e le attrezzature, facilitando in questo modo il lavoro e garantendo sicurezza.

La viticoltura sostenibile e digitale è alla portata di tutti

L’agricoltura digitale, anche quella relativa alla viticoltura, è alla portata di tutti, anche delle PMI. Vediamo in che modo possono sfruttare le nuove tecnologie in nome della sostenibilità.

La situazione di enorme preoccupazione per il sistema economico e per la società italiana causata dal problema del Covid-19, ha colpito ogni genere di settore, e naturalmente anche quello agricolo.

L’attività agricoltura non è stata fermata e continua a lavorare, in quanto produttrice di beni di prima necessità, rispettando le dovute norme di sicurezza.

Il virus però a messo a nudo ancor di più ed acutizzato la bassissima diffusione della digitalizzazione in agricoltura. L’emergenza Covid-19 ha reso palese (qualora ce ne fosse stato ancora bisogno) come la digitalizzazione delle aziende agricole italiane può portare concreti vantaggi e far fronte all’incertezza dei mercati per i beni primari. Vediamo come.

Problematiche

Diversi problemi, sopratutto in questi giorni, sono risultati evidenti. Una gestione delle coltivazioni, per ogni loro specifica stagione, del tutto errata, mancanza di manodopera (correlata appunto all’impossibilità degli spostamenti in questo momento) e la mancanza di competenze nell’ambito della tecnologia e del digitale che si stanno diffondendo sempre di più in tutto il mondo.

Il punto cruciale, però, è la consapevolezza sbagliata che queste innovazioni siano riservate solamente alle grandi aziende. Invece è vero il contrario. Dal 2011, secondo uno studio effettuato dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, più di 500 startup internazionali (tra le quali anche italiane) hanno messo a disposizione tutta una serie di innovazioni basate su soluzioni digitali affinché l’adattamento delle PMI al digitale possa essere molto più semplice e meno oneroso. Inoltre sempre più politiche, progetti e benefici vengono messe a disposizione delle aziende per favorire il passaggio al digitale, come il credito d’imposta relativo all’ultima legge di bilancio di gennaio 2020.

Agricoltura digitale

Sempre più spesso si sente parlare di un’agricoltura con una mission specifica: sostenibilità. Il concetto di sostenibilità può assumere diverse sfumature: dalla sostenibilità economica a quella ambientale, così come quella sociale.

Gli ultimi dati sull’agricoltura digitale in Italia, sempre secondo Smart Agrifood, parlano di un valore di mercato dell’agricoltura digitale compreso tra i 370 e i 430 milioni di euro, cioè il 5% di quello globale e il 18% di quello europeo. Nel 2018, sempre in Italia, sono state rese disponibili oltre 300 soluzioni di agricoltura 4.0, impiegate dal 55% delle aziende intervistate. Ergo una forte crescita dell’utilizzo di tali soluzioni in Italia. Ma ancora non basta. Solo l’1% dei terreni coltivati, infatti, risulta aver applicato soluzioni 4.0.

Dal punto di vista dei costi, il risparmio riguarda sopratutto gli input produttivi, e si aggira, sempre secondo lo studio, intorno al 30% dei costi totali, con un aumento della produttività generale pari al 20%. Tutto ciò riducendo di molto l’utilizzo di sostanze chimiche e nocive per la salute dell’uomo e dell’ambiente, garantendo la qualità del prodotto finale.

L’esempio della Viticoltura 4.0

Guardiamo ad esempio alla filiera vitivinicola. Esistono diverse tecnologie che rientrano nell’ambito dell’agricoltura digitale, e quindi del 4.0, che possono essere utilizzate in questo specifico settore. Queste innovazioni possono affrontare diverse problematiche relative alla viticoltura che possono presentarsi in ogni tipo di coltivazione nelle regioni italiane più inclini a questa tipologia di produzione: malattie infestanti e parassitarie, bassa fertilità del suolo, bassa vigoria delle piante, così, come detto in precedenza, di una mancata strategia preventiva a seconda della stagione e della coltivazione che può comportare diversi problemi.

Tra le tecnologie che possono intervenire in questi casi troviamo i Big Data che sono correlati ai Sistemi di Supporto Decisionale (DSS) e l’Internet delle cose (IoT).

Il valore dei Big Data

I Big Data sono grosse moli di dati di diversa natura, che se analizzati e scremati nella maniera giusta possono mettere a disposizione un bel po’ di informazioni interessanti.

Per la gestione dei big data, è fondamentale un sistema di elaborazione dati. E i dati, all’interno di un’azienda agricola, sono fondamentali. Per questo motivo nell’ottica di una gestione ottimale del dato proveniente dalle varie attività agricole, e con lo scopo di predire una strategia di azione nei confronti delle varie problematiche, sulla base delle informazioni risultanti, è fondamentale l’utilizzo di un Sistema Informativo Aziendale, in cooperazione con un Sistema di Supporto Decisionale che elabori le informazioni.

Internet delle cose

L’internet delle Cose riguarda la gestione di dispositivi e macchinari collegati tra di loro tramite la rete Internet. Nel caso specifico agricolo riguarda sistemi di monitoraggio ambientale basati su reti di sensori collegate tra loro.

Da un’indagine condotta sempre dall’Osservatorio su quasi 1500 aziende, emerge che il 55% utilizza sempre più di frequente soluzioni orientate sull’agritech. Soluzioni che vanno dall’Internet of delle Cose, alle analisi dei dati. Le scelte più frequenti cadono su sistemi utilizzabili trasversalmente in più settori agricoli (53%), e il 16% delle aziende riguarda il settore vitivinicolo. Cresce lentamente, ma in maniera costante anche l’attenzione per l’Internet of farming (Internet in Agricoltura) (14%).

L’Agricoltura di Precisione conviene: 5 buoni motivi per rendere più redditiva la tua azienda

I motivi per integrare l’Agricoltura di precisione nelle aziende aumentano sempre di più. In questo articolo, vediamo come la digitalizzazione abbia come obiettivo quello di avere un enorme impatto sul lavoro delle aziende.

Mentre le note scritte a mano e i fogli di calcolo convenzionali diventano un ricordo del passato, la tenuta dei registri digitali sta diventando fondamentale, anche in agricoltura. I sistemi di gestione delle aziende agricole (FMS) e le app, ormai, fanno gran parte del lavoro di elaborazione dei dati, così da rendere il lavoro dell’agricoltore più fluida. Abbracciando la digitalizzazione nella propria attività, le informazioni e i dati vengono comodamente archiviati, e possono essere immediatamente condivisi con un clic sul pulsante di qualsiasi dispositivo a scelta, con qualsiasi membro del team. 

È tempo di riporre le penne, e utilizzare un sistema di gestione per risparmiare tempo, aumentare la precisione della pianificazione, prendere decisioni tempestive e semplificare le relazioni. Un altro tassello importante per l’agricoltura di precisione.

I vantaggi del digitale

Diamo un’occhiata ad alcuni vantaggi chiave che la digitalizzazione dei dati aziendali comporta:

Migliorare la collaborazione tra il team dell’azienda agricola

Quando tutti i membri del team dell’azienda agricola hanno accesso a tutti gli eventi in corso, la collaborazione migliora in modo significativo. Cliccando un pulsante, il team, insieme ai partner di fiducia, può condividere e comunicare le rispettive attività. La possibilità di connettersi con i propri partner e/o collegare diverse fonti di informazione rafforzerà le relazioni.

Tutto ciò, però, comporta una preoccupazione legata ala privacy delle informazioni personali. La digitalizzazione, infatti, richiede una sicurezza di prim’ordine e un buon sistema di gestione prenderebbe in considerazione l’uso della condivisione basata su autorizzazioni. Con il sistema di gestione corretto, è possibile configurare impostazioni di autorizzazione personalizzate e avvisi per consentire il flusso di informazioni tra il team.

Fornire decisioni tempestive

Nelle stagioni critiche in cui non c’è mai abbastanza tempo, avere accesso agli attuali record dell’azienda agricola a portata di mano, permetterà di agire rapidamente, e con sicurezza, in tempo reale. Inoltre, avendo a portata di mano anche le informazioni storiche, si può facilmente fare riferimento ai record per la pianificazione futura. Ancora più importante, il trasferimento digitale di informazioni funziona in entrambi i modi, quindi oltre a fornire le informazioni del team della propria attività, c’è la possibilità di ottenere consigli dai consulenti di fiducia tramite sistema di gestione o l’app. Qualsiasi azione che bisogna svolgere durante la stagione è a portata di mano, sia che si comunichi con operatori, manager, scout o persino con l’agronomo indipendente.

Avere un quadro accurato della propria azienda

La gestione dei record digitali significa che ora si ha a propria disposizione una conoscenza costante e aggiornata di tutte le attività aziendali. Funzionalità come l’inoltro automatico delle informazioni, come le condizioni meteorologiche sul campo e la fase di crescita, aiutano a prendere decisioni stagionali. È possibile generare report su acri di semina, applicazioni e prodotti, e monitorare in modo efficiente lo spostamento dell’inventario. Infine, si può pianificare e assegnare le attività al team all’istante, in modo che tutti sappiano cosa sta succedendo in ogni momento senza dover interrompere il lavoro.

Spesso però preoccupa la funzionalità effettiva della rete internet, con tutte queste funzionalità. D’altro canto, se ci fossero delle problematiche, il sistema mette a disposizione tutta una serie di funzionalità offline che è importante conoscere e saper gestire.

Migliore accesso alle informazioni

Agendo come un hub centrale per il lavoro, i record digitalizzati sono accessibili e condivisibili praticamente ovunque nel team. Il sistema di gestione, utilizzato in maniera corretta, può migliorare le funzioni operative mantenendo le informazioni sicure e riservate. Niente più tempo perso nella ricerca di scartoffie dei documenti storici dell’azienda: ora sono al sicuro per il futuro.

Ora di risparmio nel tempo di amministrazione

Sappiamo tutti che il tempo è denaro e l’incorporazione di un sistema di gestione per i registri dell’azienda può far risparmiare tempo e ore di manodopera. Laddove in passato si potrebbe aver trascorso ore ed ore a svolgere le tradizionali attività di conservazione dei record, le funzioni automatizzate all’interno di un sistema di gestione possono concedere molte più ore di tempo libero.

Il sistema giusto

Vedere i vantaggi dell’adozione di un sistema di gestione per la tenuta dei registri dell’azienda agricola è facile. Decidere quale si adatta alle esigenze della propria operazione individuale può essere un po ‘travolgente. Dato che ci si trova sempre più di fronte a una vasta selezione di strumenti digitali, si dovrebbe considerare una soluzione completa che funge da hub centrale per fornire informazioni accurate a portata di mano per migliorare la produttività complessiva, riducendo al minimo le interruzioni delle operazioni quotidiane e dei flussi di lavoro .

Quindi, come si seleziona e si integra il miglior sistema di gestione per le proprie esigenze di conservazione dei dati? Diamo un’occhiata ad alcune delle caratteristiche che un sistema di gestione completo dovrebbe fornire:

Collaborazione

Per migliorare le prestazioni generali. Ciò include elementi quali la connettività con l’intero team per una gestione più efficiente delle persone, la capacità di visualizzare i piani di raccolta, un modo per tenere traccia dell’inventario e gestire i registri delle attrezzature; anche offline.

Integrazione

Per automatizzare la raccolta dei dati. La piattaforma dovrebbe avere numerose connessioni con sensori, hardware e altri software. Più API (Application Programming Interface) sono presenti nel sistema di gestione, meno dati dovranno essere inseriti e più potente sarà il sistema di gestione per l’azienda.

Fornitori di servizi

Per consentire l’integrazione di  fornitori di servizi di terze parti fidati e il loro software. La piattaforma dovrebbe funzionare con i fornitori di servizi attuali e affidabili, consentendo nel contempo a tali fornitori di servizi di essere più efficienti nella fornitura dei servizi in azienda.

Sicurezza

Linee guida rigorose per la sicurezza e la privacy dei dati dovrebbero essere importanti per ogni membro del team, incluso il provider del sistema. L’uso di impostazioni e avvisi basati su autorizzazioni dovrebbe essere una delle funzionalità principali incorporate in un buon sistema di gestione o app. Ci deve essere la sicurezza che i propri dati siano in buone mani.

Proprietà dei dati

L’incertezza sulla proprietà dei dati probabilmente rende diffidenti su quale azienda lavorare. Un sistema di gestione efficiente e di alta qualità comunicherà chi possiede i dati e cosa significa realmente proprietà. Alcune piattaforme condividono persino le entrate con le aziende agricole che scelgono di partecipare.

Coltivazioni potenziate

Conoscere la propria terra e il sistema di gestione fungerà da hub centrale per l’attività rendendo accessibili i record digitalizzati.

Indipendenza

C’è bisogno di una consulenza indipendente nel proprio interesse e non connessa alla vendita di altri prodotti.

Formazione

Creando una squadra forte, per portare nuove idee, competenze e strumenti per la tenuta dei registri renderà il processo decisionale più semplice e di grande impatto.

Le 10 competenze in agricoltura di cui non si potrà fare a meno nel prossimo decennio

La tecnologia avanza, e con essa l’agricoltura cerca di adattarsi per migliorarsi sempre di più. I protagonisti del settore non possono stare a guardare. E’ fondamentale restare al passo coi tempi. Vediamo quali sono le 10 competenze fondamentali.

Un termine relativamente nuovo sta facendo il giro in questi giorni:” upskilling “. Il termine che, sopratutto in agricoltura di precisione, sta a significare che, man mano che tecnologie digitali come l’automazione e l’intelligenza artificiale si insinuano in ogni angolo dell’economia, tutti nella gerarchia del posto di lavoro devono alzare il livello per continuare ad aggiungere valore per non essere schiacciati dal progresso tecnologico.

Ma per aspirare ad una lunga carriera nell’agricoltura di precisione, non basta avere una solida conoscenza dei percorsi gemelli di tecnologia e agronomia.

Certamente ci sarà sempre un riferimento a ciò che ai tecnici piace chiamare “dominio della conoscenza“, ovvero esperienza acquisita da anni di tentativi ed errori. Ma i risultati della produzione agricola e dell’orticoltura nel mondo reale vengono sempre più codificati in prodotti di dati e potenziati dall’intelligenza artificiale e dall’apprendimento automatico, con agricoltori esperti del mondo reale che agiscono come consulenti e fornitori di dati

Ecco le 10 migliori competenze lavorative necessarie nel 2020, per l’agricoltura e per l’agricoltore di precisione, secondo il World Economic Forum.

Risoluzione di problemi complessi in agricoltura di precisione

Questo è quasi ovvio in agricoltura, dove una serie diversificata e in continua evoluzione di sfide ed insieme di dati tendono a modificare le risposte anno dopo anno. Ma, i problemi, diventeranno ancora più complessi. Se si pensa che il connubio tra agronomia e tecnologia di precisione sia complicato, bisognerebbe sovrapporlo alle considerazioni sui dati dell’agricoltura digitale. Sarà come pensare in tre dimensioni.

Pensiero critico

Il pensiero critico richiede un’analisi e una valutazione obiettive, essenziali quando l’agricoltura basata sui dati si allontana dalla dipendenza da semplici osservazioni e “sensazioni viscerali”. Una capacità di giudicare la veridicità, e la pertinenza di dati e abbinarla a un istinto infallibile per creare il massimo risultato favorevole, per i coltivatori saranno molto apprezzati.

Creatività

La bellezza della nuova tecnologia è che è nuova , quindi generalmente non ci sono libri di regole. Ciò consente molta latitudine fintanto che si ottengono risultati. Le epoche del cambiamento premiano coloro che sono in grado di dare un senso e processare dal caos.

Gestione delle persone

Il marchio CropLife, ha recentemente tenuto il 25 ° incontro annuale del comitato consultivo PACE in cui – come spesso accade – la conversazione si è rivolta al tema degli agronomi e dei consulenti come “consulenti di fiducia” del coltivatore. Il sentimento del gruppo era che la prossima generazione di coltivatori, ventenni, trentenni e persino quarantenni, che sono i cosiddetti “nativi digitali“, spesso preferisce interagire tanto attraverso gli strumenti online quanto faccia a faccia e sembra avere poca pazienza per le tecnologie , processi e prodotti che non generano risultati immediati. Passeranno rapidamente a qualcos’altro.

Coordinarsi con gli altri

Ci vuole un lavoro di squadra. La capacità di gestire i “passaggi” ad altri membri della squadra in modo corretto e diplomatico sarà fondamentale per chiunque lavori in ambienti collaborativi come quello agricolo.

Intelligenza emotiva

Si dice spesso che l’agricoltura sia tanto un’arte quanto una scienza, ed è qui che entra in gioco l’intelligenza emotiva. Fare marcia indietro sulla condivisione dell’importanza dei dati, e consentire al cliente di arrivare alle proprie conclusioni, può richiedere molta pazienza e intelligenza emotiva.

Giudizio e processo decisionale in agricoltura di precisione

Condurre analisi e avere discussioni dettagliate e di ampio respiro è una cosa. Arrivare a una conclusione finale e suggerire un percorso prudente è un altro.

Orientamento al servizio in agricoltura di precisione

Negoziazione

Quando non ci sono regole stabilite, quasi tutto può essere una trattativa. Tutto sta nella capacità di vendere bene la propria idea ad altri, ragionando su un possibile rifiuto o ad un compromesso.

Flessibilità cognitiva

Un’ulteriore abilità fondamentale è la capacità di restare agili mentalmente, così da rispondere in maniera immediata e flessibile alle varie problematiche. Gestendo in maniera corretta il cambiamento e le situazioni ambigue. La flessibilità cognitiva è una qualità importante da avere in un’era di sovraccarico di dati.

Infine un orientamento ai servizi.

La conoscenza della tecnologia e dell’agronomia sono ovviamente fondamentali, ma oggigiorno spesso sono semplicemente la base, il prezzo dell’ammissione. Possedere, o almeno percorrere la strada del possesso, la maggior parte o tutte queste competenze, così da garantire che il lavoro agricolo sarà ancora necessario tra 10 o 20 anni.

L’agricoltura di precisione migliora la produttività.

La produttività e l’efficienza sono gli obiettivi principali di ogni singola azienda agricola. Per questo è fondamentale sottolineare ogni volta quelle tecnologie e innovazioni che migliorano la produttività: FieldView è una di quelle.

A settembre è arrivato in Italia FieldView. Una piattaforma a pagamento creata da Climate Corporation (una società americana di agricoltura digitale), acquisita poi dal colosso tedesco Bayer. La piattaforma permette un’applicazione completa di cicli di agricoltura di precisione, con risultati importanti. Vediamo quali.

FieldVieW e agricoltura di precisione

“Una piattaforma per l’agricoltura digitale che ti aiuta a massimizzare la tua produttività“, è così che viene definita sul sito ufficiale. E’ un’applicazione che permette di gestire, secondo l’agricoltura di precisione, i propri terreni in maniera consapevole. Gli agricoltori, in maniera del tutto autonoma, avendo a disposizione un’ampia mole di dati che si è creata anno dopo anno, possono decidere cosa fare sulle proprie coltivazioni. E’ possibile quindi gestire i mezzi tecnici al meglio ed a rateo variabile, tutto attraverso l’applicazione.

Fieldview èun servizio a pagamento, e prevede 2 tipologie di servizi: FieldView Prime e FieldView Plus. Il primo tipo di sottoscrizione costa 120€, e prevede servizi limitati a immagini sullo stato dell’appezzamento, monitoraggio, mappe di consumo di acqua per la coltura e meteo per appezzamento. Il secondo invece, che varia il costo in base al numero di ettari del terreno (4€ per ettaro), oltre alle funzioni precedenti ingloba altri tipi di analisi e le varie funzioni di prescrizione. Inoltre, è possibile acquistare un dispositivo chiamato Climate FieldView, che consente di mappare le operazioni in tempo reale. Il dispositivo costa 240€ per unità. Infine, per utilizzare la piattaforma, serve solo un tablet e l’app scaricabile gratuitamente sul dispositivo. 

E’ possibile raggruppare le varie funzionalità di FieldView in 3 gruppi, vediamo quali sono. 

Dati sempre a portata di mano

Nella gestione dei dati, fondamentale è FieldView Drive, un dispositivo hardware utilizzabile in cabina. Il dispositivo viene attaccato alla presa diagnostica CAN (un tipo di presa presente nei macchinari) del macchinario per ottenere tutta una serie di dati riguardanti il macchinario stesso e dell’appezzamento su cui si sta lavorando, in tempo reale. Drive permette di collegare i macchinari via Bluetooth al tablet, così da monitorare i dati sul campo.

Inoltre, tra le funzioni che la piattaforma mette a disposizione, è possibile trasferire, in maniera molto semplice (automatica o manuale), dati storici in proprio possesso nelle piattaforme di gestione di aziende agricole e di fornitori di macchinari, all’interno del proprio account FieldView. Ciò permette di non perdere tutti i dati acquisiti nel corso del tempo, e di gestirli ed organizzarli in maniera produttiva, grazie alla piattaforma. Questi dati, possono essere condivisi rendendoli disponibili ad altri agricoltori o aziende che utilizzano la piattaforma, che possono utilizzarli nei loro appezzamenti, o possono aiutare gli agricoltori nel prendere decisioni. Interessante è anche la possibilità che permette di utilizzare i dati, confrontando le mappature digitali e le performance del terreno per scegliere il seme migliore per la stagione successiva.

Mappe digitali

Le mappe digitali sono fondamentali nell’agricoltura di precisione, per confrontare i dati più importanti e capire in che modo le pratiche agronomiche possono influenzare la resa. Per semplificare il lavoro, è possibile utilizzare le immagini satellitari grazie al Climate FieldView. Si utilizza una procedura brevettata per fornire immagini satellitari coerenti con il proprio terreno, rilevate dai satelliti Sentinel 2, e adattate con un algoritmo che permette di capire la performance della coltura appena raccolta. Rilevando eventuali problemi, relativi a una particolare stagione, è così possibile decidere se intervenire per proteggere la resa. Nel rilevare problemi di natura varia, è possibile sfruttare anche le mappe di monitoraggio del terreno, per identificarli e impostare un segnacampo come promemoria della posizione problematica. Anche in questo caso, questo tipo di informazione è condivisibile con altri soggetti del settore che utilizzano la piattaforma. 

Prescrizioni di semina in agricoltura di precisione

La prescrizione, è la funzione che permette di ottimizzare la produzione. Essa utilizza i dati dell’appezzamento, così da raccogliere informazioni preziose, ottimizzando gli input. Si possono creare, in breve tempo, prescrizioni a rateo variabile, o semina multipla, grazie all’applicazione sul tablet. Utilizzando i dati storici e le analisi dell’appezzamento si possono generare prescrizioni di semina personalizzate, in base alla resa o agli obiettivi di redditività.

Tra i partner della piattaforma troviamo aziende del calibro di John Deere o di CNH Industrial, per citarne alcuni. Questi hanno stipulato una partnership in cui il punto di forza è rendere le varie piattaforme interoperabili con FieldView affinché gli utenti possano trasferire i loro dati in maniera semplice ed automatica, rendendo FieldView compatibile con le varie piattaforme e i macchinari. Partner di livello, a testimoniare il successo di questa piattaforma che, dal 2013, si sta diffondendo in tutto il mondo. In particolar modo nei paesi più coinvolti nell’agricoltura digitale, tra cui anche l’Italia.