Agricoltura di precisione e sostenibile: la tecnologia digitale che rivoluziona la viticoltura

Viticoltura sempre più digitale con moderne tecnologie come IoT e Blockchain.
Di conseguenza, sempre più progetti vengono messi in atto per applicare tecnologie di Agricoltura di Precisione ai vigneti.
Vediamo quali sono.

Le tecnologie di Agricoltura di Precisione diventano sempre più protagoniste, sopratutto durante un periodo come questo in cui tutte le certezze sono state messe in discussione.

Sia nella fase cruciale della pandemia, sia durante quest’ultimo periodo di flessione del virus, ci si è resi conto di quanto sia fondamentale l’applicazione delle tecnologie e innovazioni digitali in agricoltura. Un mercato che in Italia, sulla base dei dati dell’Osservatorio SmartAgrifood, vale circa 450 milioni di euro.

A questo proposito, ci sono diversi progetti che vengono finanziati con lo scopo di applicare il digitale nei vigneti, e tra questi troviamo: Sapience, Quasar e Vintes.

Agricoltura di precisione per il risparmio d’acqua: il progetto Sapience

Sapience è un progetto sponsorizzato da EIT Climate KIC Pathfinder (la sezione dell’Unione Europea che si riferisce alle iniziative per l’innovazione climatica) e dalla Fondazione Bruno Kessler. L’obiettivo è quello di implementare la tecnologia dell’Internet delle Cose (IoT) nei vigneti così da tenere sotto controllo le attività agricole. Attraverso questa tecnologia, viene messa in atto un’azione di gamification (una sorta di gioco a premi per stimolare l’azione) con un sistema che incentiva e premia gli agricoltori più meritevoli e sostenibili.

Gli sforzi del progetto per il 2020 sono tutti relativi alla messa in atto dell’irrigazione di precisione. Quindi attraverso l’uso efficiente e ragionato dell’acqua nei vigneti, senza sprechi nei momenti di irrigazione.

La sfida è quella di verificare quali siano i cambiamenti fondamentali che bisogna fare e che possono essere sostenuti in maniera semplice e con il sostegno delle parti interessate.

Inoltre, l’intenzione è di utilizzare i dati raccolti tramite l’Internet delle Cose, elaborarli, ed una volta ottenuto l’informazione vengono utilizzati gli Smart Contracts, generati attraverso la tecnologia Blockchain, così da distribuire il risparmio ottenuto dall’azione dei vari imprenditori agricoli.

Difesa sostenibile

Il progetto Quasar (Qualità e sostenibilità dei vini tipici aretini), è un progetto della regione Toscana che rientra nel Psr Feasr 2014-2020 sottomisura 16.2. (Filiera vitivincola). Il suo obiettivo è la corretta gestione della difesa fitosanitaria in vigneto con l’utilizzo di un modello previsionale delle malattie, attraverso tecnologie come Sistemi di Supporto Decisionali, biostimolanti e induttori di resistenza.

Tra i partner troviamo l’Azienda agricola Badia di Campoleone e il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. Grazie a questo progetto, è stato possibile introdurre nei vigneti dei soci della Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino, 10 centraline meteorologiche collegate ad un Sistema di Supporto Decisionale (DSS) . Questo perché i dati climatici, della temperatura e dell’umidità dell’aria, una volta generati devono essere raccolti per poter essere elaborati e quindi raffinati. Ed è questo il compito fondamentale del Sistema di Supporto Decisionale (DSS). Elabora i dati tramite un algoritmo e genera informazioni per la previsione delle malattie fungine e per la gestione degli interventi di difesa del vigneto. Queste possono aiutare il viticoltore a prendere decisioni più mirate, pianificando quindi una strategia d’azione.

Inoltre, c’è stata la sperimentazione di strategia con lotta a basso impatto ambientale. Questo attraverso l’utilizzo dei biostimolanti e degli induttori di resistenza in maniera solitaria o integrandoli con rame e zolfo.

V.In.Te.S. (Viticoltura Innovazione e Tecnologia per i vini Sanniti)

Chiudiamo infine con un interesante progetto attuato questa volta in Sud Italia. Vintes è un progetto attuato nella zona del Sannio Falanghina. Si pone l’obiettivo di diffondere le più avanzate tecniche relative alla viticoltura di precisione nelle medie e piccole aziende dell’area. Nel progetto vengono quindi sviluppate nuove tecnologie software per la raccolta e la gestione integrata dei big data in viticoltura. Il progetto prevede l’applicazione e la diffusione di una corretta e sostenibile architettura di tecnologie digitali per le piccole e micro-imprese vitivinicole.

Capofila del progetto è Agrodig.it, di Valentino Salvatore. Una start up che si occupa della diffusione delle tecnologie di Agricoltura di Precisione. Nello specifico in riferimento alle piccole e medie imprese che sono la struttura portante del nostro paese. Quelle imprese insomma che hanno bisogno di tutto l’aiuto necessario ad adattarsi alle moderne tecnologie, così da sfruttare i vantaggi dell’Agricoltura di Precisione e di Agricoltura 4.0.

Agricoltura di precisione e sostenibilità: il cambiamento climatico che aumenta le spese sui pesticidi

I cambiamenti climatici stanno impattando in ogni attività agricola. La gestione dei pesticidi e il sostenimento delle loro spese è una di queste.
Vediamo in che modo sta cambiando la situazione.

Agricoltura di Precisione e sostenibile che si adatta, con un clima che altera le popolazioni di parassiti. Ma non solo, altera anche l’uso e il costo dei pesticidi, nonché l’uso di altri trattamenti antiparassitari. Questo articolo analizza l’effetto del clima sulle spese dei pesticidi per categoria, vale a dire: fungicidi, erbicidi e insetticidi

Questo stimando economicamente gli effetti delle variabili climatiche. Come la temperatura media e le precipitazioni. Così come il numero di giorni caldi, giorni freddi e giorni umidi sulla media e la varianza delle spese per categoria. 

Scopriamo che i fattori climatici influenzano le spese di fungicidi, erbicidi e insetticidi e che questa influenza è eterogenea, di natura variabile tra le colture e le categorie di pesticidi. Inoltre, scopriamo che gli estremi climatici sono più importanti nel determinare le spese per i pesticidi rispetto alle medie climatiche in diversi casi.

Inoltre, scopriamo che gli estremi climatici sono più importanti nel determinare le spese per i pesticidi rispetto alle medie climatiche in diversi casi.

Fattori climatici

Grazie a diversi studi messi in atto da scienziati (che più avanti vedremo) specializzati nel campo dei pesticidi, è stato scoperto che i fattori climatici influenzano l’incidenza dei parassiti (agenti patogeni, erbe infestanti, funghi e insetti) insieme all’efficacia dei trattamenti chimici. E’stato scoperto, inoltre, che i cambiamenti climatici alterano l’incidenza, l’abbondanza e i danni dei parassiti. Le alterazioni dei danni inducono anche i produttori a modificare le strategie di controllo dei parassiti modificando il tipo, la quantità e il costo dei pesticidi nonché l’uso di alternative di trattamento dei parassiti come tecnologie di Agricoltura di Precisione

Poiché i fattori climatici alterano l’efficacia dei pesticidi, sono spesso necessarie ulteriori applicazioni e/o composti alternativi. Numerosi studi hanno analizzato le influenze climatiche su parassiti, costi dei pesticidi e variabilità dei costi. Tutte le prove di revisione, principalmente sull’abbondanza di insetti, che mostrano i cambiamenti climatici migliorano le popolazioni. 

La resistenza dei pesticidi

Gli studiosi Chen e McCarl hanno esaminato gli effetti dei cambiamenti climatici sulle spese dei pesticidi scoprendo che le spese dei pesticidi aumentano con l’aumento delle temperature e delle precipitazioni per la maggior parte delle colture. Hanno anche scoperto che gli effetti dell’aumento della temperatura e delle precipitazioni sulla variabilità dei costi del trattamento dei parassiti erano dipendenti dalla coltura. 

Inoltre, Shakhramanyan, Schneider e McCarl indicano aumenti indotti dai cambiamenti climatici nell’uso dei pesticidi e che ciò a sua volta aumenta i costi esterni per l’ambiente e la salute.

Il clima influenza anche l’uso di erbicidi, insetticidi e fungicidi attraverso cambiamenti nella loro efficacia e persistenza. Si è scoperto che un aumento della temperatura può ridurre la persistenza e, a sua volta, aumentare il numero richiesto di applicazioni. 

La quantità e l’intensità delle precipitazioni possono anche influire sulla necessità di molteplici applicazioni lavando via i prodotti chimici. I cambiamenti climatici possono aumentare l’incidenza delle malattie dei parassiti e delle colture, nonché la suscettibilità delle colture alle malattie. Temperatura, precipitazioni e umidità sono tutti fattori chiave. Inoltre, un aumento della CO 2 atmosferica può migliorare la crescita delle infestanti e aumentare la tolleranza delle infestanti agli erbicidi .

Nuovi prodotti chimici

Alcuni studi indicano che potrebbe anche essere necessario sviluppare nuovi prodotti chimici perché la tolleranza delle colture ai prodotti chimici può essere ridotta dai cambiamenti climatici. Tuttavia, alcune pratiche di coltivazione come la rotazione delle colture e l’alterazione delle date di coltivazione possono ridurre l’effetto dei parassiti dei cambiamenti climatici.

Il riscaldamento dei mesi invernali può anche influenzare le popolazioni e l’incidenza dei parassiti. Gli inverni più caldi possono aumentare la durata della vita dei patogeni che causano malattie. Gli inverni più brevi possono ridurre il patogeno e i parassiti muoiono e aumentare l’incidenza dei parassiti. 

Inoltre, è stato riscontrato che l’incidenza e la gravità delle malattie delle colture, infestazioni fungine e insetti aumenta con l’aumentare delle temperature e con l’umidità aumentata.

Gli effetti sulle spese

L’economia afferma che l’uso di input come i pesticidi dovrebbe continuare fino a quando i suoi costi marginali sono uguali ai benefici marginali ottenuti. Nel caso dei pesticidi ciò significherebbe che il costo marginale dell’uso dei pesticidi dovrebbe essere accompagnato dai danni marginali ridotti quando vengono utilizzati. Inoltre, se si ipotizza che un aumento dell’incidenza e dell’abbondanza dei parassiti è correlato ad un aumento dei danni, si dovrebbe vedere a margine che (poiché i cambiamenti climatici stimolano i parassiti) dovrebbe essere accompagnato da un corrispondente aumento degli sforzi di cura dei parassiti visti attraverso i cambiamenti nelle spese che vengono stimate. 

Le alterazioni nelle future spese di pesticidi dipenderanno dal grado in cui determinati fattori climatici cambieranno rispetto ad altri fattori climatici.

La ricerca futura potrebbe valutare questi cambiamenti nelle spese in scenari climatici e altre pratiche non chimiche di gestione dei parassiti. Questo per ottenere una visione a 360° dei cambiamenti previsti nella gestione dei parassiti.

Tra i vantaggi in Agricoltura di Precisione, troviamo sicuramente la possibilità di gestire al meglio queste situazioni, soprattutto grazie all’utilizzo di sensori e di Sistemi di Supporto Decisionale (DSS).

Comprendere la sostenibilità nell’era dell’agricoltura digitale.

Dall’agricoltura di precisione all’agricoltura digitale. Le tecnologie cambiano, ma l’obiettivo resta solo uno: sostenibilità. Che sia economica, ambientale o sociale, essa è fondamentale in agricoltura.
Vediamo insieme perché.

La sostenibilità è da anni al centro dell’agricoltura, ma spesso si fa difficoltà a comprenderne il concetto. Quando si cerca una solida definizione di sostenibilità, può diventare difficile capire esattamente cosa significhi specificamente per le attività agricole e come identificare dove siamo attualmente e dove andremo in futuro.

L’opinione delle Istituzioni

“Le pratiche agricole sostenibili hanno lo scopo di proteggere l’ambiente, espandere la base di risorse naturali della Terra e mantenere e migliorare la fertilità del suolo“. Questa la definizione dell’USDA (Istituto Statunitense del cibo e dell’Agricoltura).

Secondo l’Istituto dell’Agricoltura Sostenibile “UC Davis”, invece, l’obiettivo dell’agricoltura sostenibile è quello di soddisfare le esigenze alimentari e tessili della società nel presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni.

Infine, l’opinione dell’Unione degli Scienziati Interessati: “In agricoltura, la sostenibilità è un’idea complessa con molte sfaccettature, tra cui quella economica (un’azienda agricola sostenibile dovrebbe essere un’attività redditizia che contribuisce a un’economia solida), quella sociale (dovrebbe avere a che fare con i suoi lavoratori e avere un rapporto reciprocamente vantaggioso con la comunità circostante) e l’ambiente“. 

Con così tante definizioni, può diventare confuso capire cosa significhi sostenibilità a livello di azienda agricola. Ma anche come tecnologia e dati possano adattarsi ad una missione più ampia. 

Sostenibilità

Pensando alla sostenibilità, si può pensare alle aziende agricole che esistono da oltre cento anni, che cambiano con i tempi e la tecnologia che le hanno rese vitali e di successo fino ad oggi. Ora vediamo spesso grandi aziende che discutono delle loro missioni e degli obiettivi di sviluppo sostenibile relativi ai processi di creazione del prodotto o all’approvvigionamento di materiali e materie prime. 

Ciò che è diventato interessante con l’aumento della tecnologia digitale in agricoltura, è la capacità di collegare ed analizzare più facilmente i punti rispetto a prima. Erano molto più difficili da classificare, quantificare, o comunque era complicato collegare le informazioni. Col digitale si è andato creando una più facile trasparenza nella catena di approvvigionamento per quegli obiettivi di sostenibilità. Fornendo, al contempo, opportunità per migliorare la redditività in azienda e continuare quell’eredità che molti hanno oggi, molte volte resa possibile dalla tecnologia digitale.

Questa sostenibilità sociale può essere tradotta in un modello per le piccole e medie imprese italiane ad alto valore aggiunto. In parole povere: la digitalizzazione delle attività agricole può aumentare ancora di più il valore aggiunto delle produzioni. La questione fondamentale è individuare dei modelli tecnologici sostenibili per le piccole aziende italiane che producono eccellenze. Un esempio è quello che si sta proponendo con il progetto Vintes, ed in generale startup come Agrodig.it, che portano avanti il progetto di aumentare la competitività delle aziende vitivinicole di piccole dimensioni. Competitività produttiva e capacità di aggredire i mercati internazionali. Questo attraverso la creazione di un’architettura tecnologica avanzata costruita su misura delle esigenze e possibilità di investimento (sostenibilità economica) delle stesse, che rappresentano un importante pezzo della produzione agricola tipica, forse la parte più importante del cosiddetto “made in Italy” agroalimentare.

Agricoltura di precisione e Agricoltura digitale

I vantaggi dell’Agricoltura di Precisione ci hanno permesso di raccogliere, creare e ripetere operazioni sui dati, mentre la crescente era digitale ci consente di collegare i punti di tali informazioni e iniziare prendere decisioni su di esse. 

Le tecnologie di agricoltura di precisione include GPS, georeferenziazione e strumenti di raccolta dati come i monitor di rendimento. Questi monitori hanno reso possibile la raccolta, la ripetizione e l’aggregazione dei dati. Dopo aver creato e ripetuto i dati, la nostra comprensione di come le pratiche ambientali, culturali e agronomiche interagivano e si collegavano ai risultati diventava più disponibile e potevamo capire di più sulle colture prodotte.

Mentre l’era digitale è cresciuta, specialmente con i progressi della tecnologia, ora siamo in grado di utilizzare questi dati per obiettivi più grandi. Le aziende agricole hanno ora i set di dati e la disponibilità in cui idee come l’applicazione di Benchmarking, Machine Learning, Internet delle Cose (IoT) e Blockchain, per influenzare le decisioni, possono cambiare il risultato delle colture nell’azienda agricola.

Gestione dei dati in sostenibilità

Queste decisioni dalla tecnologia spaziano da compiti operativi, raccomandazioni agronomiche e impatti sulla società. È interessante notare che queste decisioni a livello di azienda agricola che utilizza la tecnologia si collegano ai pilastri della sostenibilità, una base del processo decisionale. I pilastri della sostenibilità sono stati definiti per guardare alla sostenibilità completa e agli effetti circolari dell’interazione con i pilastri. La connessione digitale dei dati dell’azienda agricola le consente di garantire la trasparenza dell’intera operazione, aiutando a raccontare la storia dell’agricoltura e a trarre vantaggio da possibili mercati e premi a cui sarebbe altrimenti più difficile accedere, poiché si verifica una domanda crescente. Di seguito, diamo un’occhiata a come ciascuno dei pilastri della sostenibilità sia “sovralimentato” passando al digitale in agricoltura

Il digitale ci consente di prendere decisioni più informate, ma di pesarle sulla sostenibilità e la collaborazione con altre missioni nella catena di approvvigionamento deve sovrapporsi e le decisioni prese dovrebbero raggiungere una sovrapposizione dei pilastri economico, ambientale e sociale.

Pilastri della sostenibilità

Economico

In agricoltura, fare le cose in modo sostenibile non significa sacrificare la redditività o la stabilità in un’operazione. Questi pilastri devono intersecarsi tra loro per creare piena sostenibilità e trasparenza lungo la catena di approvvigionamento. Molte aziende agricole sono in attività da decenni o addirittura centinaia di anni e, osservando l’evoluzione delle pratiche e delle decisioni nel tempo, queste evoluzioni hanno permesso alle aziende agricole di diventare e rimanere redditizie attraverso pratiche che si sovrappongono anche agli impatti ambientali e sociali. Spostare gli input dove sono necessari, creare mappe e record per capire, e utilizzare le pratiche per cambiare il modo in cui gestiamo le operazioni, hanno creato vantaggi economici in tutta l’azienda agricola migliorando la produzione ma soprattutto la redditività.

Ambientale

La sostenibilità ambientale è spesso sinonimo di pratiche di conservazione e di come le decisioni umane incidono sui risultati ambientali. L’agricoltura digitale ci consente di comprendere quei dati e come le nostre decisioni ogni anno incidono sulla redditività dell’azienda agricola. Così come gli impatti economici a valle. Con registri e ricerche migliori ora comprendiamo e abbiamo la capacità di modificare le gestione dei nutrienti e degli input. Possiamo inoltre utilizzare informazioni incentrate sul campo su applicazioni che incidono sul nostro ambiente come fertilizzanti o prodotti chimici. I dati ci rendono più fiduciosi in queste pratiche e migliorano la nostra capacità di applicare i prodotti in modo sicuro massimizzando le risorse per gli anni a venire.

I progressi nella tecnologia e l’adozione a livello di azienda agricola generano enormi vantaggi ambientali e creano opportunità di profitto. Uno scenario vantaggioso per tutti.

Sociale

Il pilastro sociale è quello di cui continuiamo a conoscere di più in agricoltura. Questo perché i consumatori stanno diventando più consapevoli e interessati alla produzione alimentare

L’impatto sociale è quello che generalmente viene coinvolto rapidamente nella discussione sulla sostenibilità, concentrandosi su parole d’ordine specifiche come “senza glifosato“, “organiche“, “non OGM“, quando la sostenibilità nella realtà non deve significare “scienza libera”. Queste sono opzioni praticabili in cui la domanda è attuale, ma la sostenibilità non scompare se non stiamo producendo questo tipo di colture. Le colture coltivate con migliori pratiche di gestione dell’acqua o nutrienti precisi necessari per la crescita sono anche estremamente sostenibili e non devono rientrare in una delle parole d’ordine per essere sostenibili o trovare benefici ambientali ed economici.

Concezione di sostenibilità in agricoltura

La sostenibilità spesso subisce un brutto colpo nell’agricoltura. Questo perché è associata a una perdita di profitto o di produzione nell’azienda agricola. Ma ciò è tutt’altro che vero in molti scenari legati alla sostenibilità. La maggior parte delle aziende agricole oggi sta già utilizzando una tecnologia che si qualificherebbe come “sostenibile” attraverso i pilastri senza saperlo. Le decisioni che vengono prese in aziende che sono già in fase di attuazione sono sostenibili in molte definizioni. In questi casi i dati consentono diverse opportunità. La tecnologia digitale ha permesso alle aziende agricole di essere in grado di collegare le loro decisioni alla catena di approvvigionamento più facilmente per opportunità di profitto. Ha anche permesso la trasparenza nel decidere cosa fare, e questo influenza i tre pilastri a lungo termine.

La risposta sono i dati e in molti casi quella risposta comporta spesso un premio per il produttore. In questa situazione, i tre pilastri della sostenibilità possono essere facilmente raggiunti semplicemente usando la tecnologia e collegando quei punti digitali.

  • Economicamente, l’azienda guadagna sulla redditività ricevendo un premio per ciò che si sta producendo, utilizzando meno risorse con le tecnologie già presenti in azienda.
  • Socialmente, questo aiuta a far crescere l’opinione che stiamo usando le risorse nel modo più efficiente possibile. Aiutando nel contempo la società a raggiungere quegli obiettivi che i consumatori cercano in un prodotto. I registri digitali fanno sì che ciò avvenga facilmente.

Le opportunità del digitale: considerazioni finali

La cosa grandiosa di questa era digitale è che abbiamo la capacità di collegare facilmente questi punti nelle aziende a iniziative e obiettivi più grandi. Invece di disporre di un report cartaceo, i dati di campo effettivi possono essere collegati in uno che collega i risultati spaziali del campo. Così come i numeri delle decisioni finali in set di dati o modelli più grandi. Molte volte, questa traccia digitale offre opportunità o premi sulle colture che possono essere pagate all’azienda. Molte volte per cose che stanno già accadendo, e tecnologie anche più profonde come la blockchain creano una stabilità ancora maggiore. L’opportunità è infinita. Non solo per i mercati premium ma per identificare movimenti rapidi nella catena di approvvigionamento. Cosa vista di recente con il COVID-19.

Gli obiettivi di sostenibilità possono far parte di un quadro più ampio in agricoltura. I dati saranno al centro della crescita del nostro mondo in futuro. Ci sono tonnellate di opportunità nello spazio per il digitale di avere un ruolo nell’aiutare a raccontare la storia, e abbiamo appena iniziato.

La viticoltura sostenibile e digitale è alla portata di tutti

L’agricoltura digitale, anche quella relativa alla viticoltura, è alla portata di tutti, anche delle PMI. Vediamo in che modo possono sfruttare le nuove tecnologie in nome della sostenibilità.

La situazione di enorme preoccupazione per il sistema economico e per la società italiana causata dal problema del Covid-19, ha colpito ogni genere di settore, e naturalmente anche quello agricolo.

L’attività agricoltura non è stata fermata e continua a lavorare, in quanto produttrice di beni di prima necessità, rispettando le dovute norme di sicurezza.

Il virus però a messo a nudo ancor di più ed acutizzato la bassissima diffusione della digitalizzazione in agricoltura. L’emergenza Covid-19 ha reso palese (qualora ce ne fosse stato ancora bisogno) come la digitalizzazione delle aziende agricole italiane può portare concreti vantaggi e far fronte all’incertezza dei mercati per i beni primari. Vediamo come.

Problematiche

Diversi problemi, sopratutto in questi giorni, sono risultati evidenti. Una gestione delle coltivazioni, per ogni loro specifica stagione, del tutto errata, mancanza di manodopera (correlata appunto all’impossibilità degli spostamenti in questo momento) e la mancanza di competenze nell’ambito della tecnologia e del digitale che si stanno diffondendo sempre di più in tutto il mondo.

Il punto cruciale, però, è la consapevolezza sbagliata che queste innovazioni siano riservate solamente alle grandi aziende. Invece è vero il contrario. Dal 2011, secondo uno studio effettuato dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, più di 500 startup internazionali (tra le quali anche italiane) hanno messo a disposizione tutta una serie di innovazioni basate su soluzioni digitali affinché l’adattamento delle PMI al digitale possa essere molto più semplice e meno oneroso. Inoltre sempre più politiche, progetti e benefici vengono messe a disposizione delle aziende per favorire il passaggio al digitale, come il credito d’imposta relativo all’ultima legge di bilancio di gennaio 2020.

Agricoltura digitale

Sempre più spesso si sente parlare di un’agricoltura con una mission specifica: sostenibilità. Il concetto di sostenibilità può assumere diverse sfumature: dalla sostenibilità economica a quella ambientale, così come quella sociale.

Gli ultimi dati sull’agricoltura digitale in Italia, sempre secondo Smart Agrifood, parlano di un valore di mercato dell’agricoltura digitale compreso tra i 370 e i 430 milioni di euro, cioè il 5% di quello globale e il 18% di quello europeo. Nel 2018, sempre in Italia, sono state rese disponibili oltre 300 soluzioni di agricoltura 4.0, impiegate dal 55% delle aziende intervistate. Ergo una forte crescita dell’utilizzo di tali soluzioni in Italia. Ma ancora non basta. Solo l’1% dei terreni coltivati, infatti, risulta aver applicato soluzioni 4.0.

Dal punto di vista dei costi, il risparmio riguarda sopratutto gli input produttivi, e si aggira, sempre secondo lo studio, intorno al 30% dei costi totali, con un aumento della produttività generale pari al 20%. Tutto ciò riducendo di molto l’utilizzo di sostanze chimiche e nocive per la salute dell’uomo e dell’ambiente, garantendo la qualità del prodotto finale.

L’esempio della Viticoltura 4.0

Guardiamo ad esempio alla filiera vitivinicola. Esistono diverse tecnologie che rientrano nell’ambito dell’agricoltura digitale, e quindi del 4.0, che possono essere utilizzate in questo specifico settore. Queste innovazioni possono affrontare diverse problematiche relative alla viticoltura che possono presentarsi in ogni tipo di coltivazione nelle regioni italiane più inclini a questa tipologia di produzione: malattie infestanti e parassitarie, bassa fertilità del suolo, bassa vigoria delle piante, così, come detto in precedenza, di una mancata strategia preventiva a seconda della stagione e della coltivazione che può comportare diversi problemi.

Tra le tecnologie che possono intervenire in questi casi troviamo i Big Data che sono correlati ai Sistemi di Supporto Decisionale (DSS) e l’Internet delle cose (IoT).

Il valore dei Big Data

I Big Data sono grosse moli di dati di diversa natura, che se analizzati e scremati nella maniera giusta possono mettere a disposizione un bel po’ di informazioni interessanti.

Per la gestione dei big data, è fondamentale un sistema di elaborazione dati. E i dati, all’interno di un’azienda agricola, sono fondamentali. Per questo motivo nell’ottica di una gestione ottimale del dato proveniente dalle varie attività agricole, e con lo scopo di predire una strategia di azione nei confronti delle varie problematiche, sulla base delle informazioni risultanti, è fondamentale l’utilizzo di un Sistema Informativo Aziendale, in cooperazione con un Sistema di Supporto Decisionale che elabori le informazioni.

Internet delle cose

L’internet delle Cose riguarda la gestione di dispositivi e macchinari collegati tra di loro tramite la rete Internet. Nel caso specifico agricolo riguarda sistemi di monitoraggio ambientale basati su reti di sensori collegate tra loro.

Da un’indagine condotta sempre dall’Osservatorio su quasi 1500 aziende, emerge che il 55% utilizza sempre più di frequente soluzioni orientate sull’agritech. Soluzioni che vanno dall’Internet of delle Cose, alle analisi dei dati. Le scelte più frequenti cadono su sistemi utilizzabili trasversalmente in più settori agricoli (53%), e il 16% delle aziende riguarda il settore vitivinicolo. Cresce lentamente, ma in maniera costante anche l’attenzione per l’Internet of farming (Internet in Agricoltura) (14%).

Lotta alla riduzione del diserbo chimico, in nome della sostenibilità: il progetto IWMPRAISE

Il progetto IWMPRAISE, integrato nel programma Horizon 2020, ha l’obiettivo di ridurre l’utilizzo del diserbo chimico per il bene della sostenibilità. L’Italia è tra i paesi protagonisti del progetto.

Tra le problematiche più ostiche per un agricoltore, durante il processo di coltivazione e di crescita delle piante, e di conseguenza del frutto, troviamo sicuramente quella delle infestanti. Le malerbe infatti, seppur facenti parte di un processo naturale, possono entrare in “competizione” con le piante che le circondano, rischiando un effetto parassitario su di loro. Il processo dell’inerbimento, che ha come obiettivo la risoluzione di questo problema, trova la sue soluzioni quello del diserbo, chimico o meccanico. In entrambi i casi, pur essendo uno più ecologico dell’altro, ci sono dei contro. Inoltre, l’Unione Europea ha definito fondamentale ridurre l’uso di erbicidi, incoraggiando all’uso di metodi alternativi. Proprio per questo c’è bisogno di applicare le tecniche più moderne relative alla gestione delle coltivazioni. C’è bisogno di una gestione integrata. Ed è su questo che si basa il progetto IWMPRAISE.

Il progetto

Il progetto IWMPRAISE (Gestione Integrata dell’Erba: Implementazioni Pratiche e Soluzioni per l’Europa) viene finanziato dal “Programma Quadro dell’Unione Europea per la Ricerca e l’Innovazione“, ovvero Horizon 2020, con un budget di circa 7 milioni di euro. Il programma è stato creato appositamente per favorire e diffondere l’utilizzo delle tecniche di gestione integrata delle malerbe in Europa. Il progetto ha avuto inizio a giugno 2017, e si concluderà a maggio 2022.

Coordinatore del progetto e capofila è il Prof. Per Kudsk del Dipartimento di Agroecologia dell’Università danese di Aarhus che fa da capofila del progetto. I partner sono 37, tra università, istituti di ricerca e aziende che si sono prestate ai test del progetto. Otto paesi europei interessati: Italia, Danimarca, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Slovenia, Spagna e Svizzera.

L’obiettivo finale del progetto sarà quello di rendere disponibili tutti i risultati a chiunque ne possa essere interessato, come esperti del settore. Saranno condivise notizie sui vari siti, organizzate giornate dimostrative e corsi di formazione.

4 scenari di riferimento

Con lo scopo di sviluppare e testare strategie di gestione per differenti sistemi colturali, vengono presi in considerazione 4 scenari tipici di coltivazione dell’agricoltura europea:

  1. colture annuali seminate a righe strette (frumento, altri cereali a grani piccoli, colza);
  2. colture annuali seminate a righe larghe (mais, girasole, ortaggi in pieno campo);
  3. colture erbacee perenni (prati, erba medica, trifoglio);
  4. colture arboree perenni (pomacee, agrumi, olivo).

Parola d’ordine: sostenibilità

Un altro obiettivo, è quello di abbattere le barriere agronomiche
e socio-economiche
esistenti che impediscono la diffusione della gestione integrata delle malerbe in Europa, così come lo sviluppo e l’ottimizzazione dei metodi di controllo delle infestanti. Si vuole creare un set di strumenti validato per l’utilizzo nella gestione integrata.

Una gestione integrata che deve avere lo scopo di rispettare la sostenibilità ambientale ed economica. A prescindere dallo scenario di applicazione.

IWMPRAISE in Italia

Per quanto riguarda l’applicazione del progetto in Italia, sono stati svolti diversi studi, prendendo in considerazione aziende e centri di ricerca del nord Italia, nelle città di Legnaro (PD), Ravenna, San Piero a Grado (PI) e Vallevecchia (VE).

Agricoltura di precisione per la riduzione del diserbante chimico

In colture come quelle del mais, presenti ad esempio nell’Azienda Vallevecchia che destina i propri ettari a colture erbacee in avvicendamento (mais, frumento, soia, colza, sorgo, medica, erbai e orticole), il controllo meccanico delle infestanti viene già normalmente effettuato nell’interfila con operazioni come le sarchiature, utili anche all’interramento dei fertilizzanti.

La riduzione degli erbicidi, in questo caso, è possibile passando da una distribuzione totale degli erbicidi ad una distribuzione limitata alla fila della coltura dove il controllo meccanico non riesce ad arrivare. A determinare tutto ciò vengono in aiuto le innovazioni e le tecnologie relative all’agricoltura di precisione, come i sistemi di guida semiautomatica dei trattori con correzione RTK (Cinematica in Tempo Reale). Un pratico esempio di come l’agricoltura di precisione permetta di fare agricoltura in maniera del tutto sostenibile.

La sarchiatrice utilizzata per il diserbo localizzato integra 3 tecnologie: guida semi-automatica del trattore con correzione Cinematica in Tempo Reale, guida intelligente attraverso un visore ottico che permette di individuare le file della coltura e distribuzione localizzata dell’erbicida lungo la fila mediante ugelli posizionati sul telaio della sarchiatrice.

Gestione integrata delle infestanti

Un altro studio è stato effettuato presso l’azienda “Lucio Toniolo” di Legnano. La coltivazione in questione è quella del grano tenero.

I sistemi colturali dell’Italia settentrionale sono caratterizzati da una gestione delle infestanti basata sull’applicazione di erbicidi in post- emergenza alla fine dell’inverno o inizio primavera. In questo caso si riduce l’uso dei diserbanti combinando metodi di controllo meccanici e agronomici.
I metodi di controllo meccanico (falsa semina o l’erpice strigliatore) sono molto efficaci per la gestione delle infestanti su frumento, ma vengono influenzati dalle condizioni ambientali (umidità del suolo e dimensione delle infestanti). In caso di poche piogge nel periodo autunnale, si può ridurre la germinazione delle malerbe, rendendo poco efficace la falsa semina. In caso, invece, di prolungati periodi piovosi nei mesi di febbraio e marzo potrebbe essere difficile effettuare un intervento con l’erpice strigliatore.

L’obiettivo dello studio è valutare la fattibilità e l’efficacia
di metodi di controllo meccanico su frumento, considerando gli interventi autunnali e primaverili nelle condizioni ambientali del Nord Italia. Ogni strategia messa in atto per ridurre man mano l’uso dei diserbanti e loro sostituzione con il controllo meccanico deve essere precisa e adattata in base alle condizioni ambientali e tecniche agronomiche locali, prendendo in considerazione l’esperienza degli agricoltori del luogo.

Gestione biologica

I prodotti biologici stanno acquisendo sempre più rilievo nel mercato italiano. Secondo uno studio effettuato da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), infatti, 2007 al 2017 i consumi di prodotti alimentari biologici sono cresciuti del 15% in valore e oggi il bio vale il 3% dei consumi alimentari. Nella produzione di tali prodotti, però, ci sono dei dubbi relativi alcuni svantaggi agroambientali legati alla gestione biologica delle coltivazioni. Il controllo meccanico intensivo delle malerbe e gli alti livelli di fertilizzazione organica, infatti, potrebbero causare l’impoverimento della fertilità del suolo, un alto consumo di combustibili fossili e di conseguenza un basso ritorno economico per l’agricoltore. Una soluzione a questo problema potrebbe essere l’applicazione di tecniche dell’agricoltura conservativa.

La combinazione delle tecniche di agricoltura biologica e conservativa di norma non è attuabile. Questo a causa di limitazioni come l’elevata dipendenza dei sistemi colturali conservativi dal controllo chimico delle malerbe e dall’utilizzo di fertilizzanti minerali, considerati essenziali per garantire un livello accettabile delle produzioni. Questo però va contro i canoni dell’agricoltura biologica. Per poter quindi utilizzare applicazioni di agricoltura conservativa nelle produzioni biologiche, è fondamentale la presenza in azienda di macchine specifiche, versatili ed efficienti per evitare la gestione chimica delle erbe infestanti.

Lo studio sperimentale è stato effettuato presso il Centro di Ricerche Agro-ambientali “E. Avanzi”(PI).

Agricoltura 4.0 ed innovazione per le aree interne: il futuro si incontra a Benevento

Benevento cuore dell’innovazione e della sostenibilità con un evento dedicato a tutte le tecnologie e le innovazioni che possano aiutare il risollevamento dell’agricoltura.

Si parla di innovazione e agricoltura 4.0 all’evento “Comunità e Territori Intelligenti: Agricoltura 4.0 / Cultura & Turismo 4.0“. L’evento si è tenuto il 21 novembre 2019 alla Camera di Commercio di Benevento. Personalità di spicco e giovani aziende del Sud Italia pronte a raccontare come sia fondamentale dare una spinta a un’agricoltura che è rimasta troppo indietro.

La situazione attuale

In un periodo storico di profondi cambiamenti, con il sopravvento della rivoluzione digitale, l’agricoltura necessita di tenere il passo dell’evoluzione tecnologica. Strategie non più sostenibili, finanziamenti a singhiozzo, tecnologie pronte ma non utilizzate ed un ricambio generazionale molto teorico. Queste e molte altre le problematiche che non permettono l’evoluzione di cui l’agricoltura in Italia avrebbe bisogno.

Il monito dei protagonisti

L’agricoltura è uno dei settori che ha capito che doveva profondamente innovarsi“. Esordisce così Roberto Pierantoni (Segretario generale della Camera di Commercio di Benevento e direttore di Valisannio), insieme alla mediazione del giornalista Pasquale Carlo (vice presidente Arga Campania). Inoltre, non è passata inosservata l’appassionata e sentita disamina di Carmine Nardone (Presidente Futuridea). Egli infatti sottolinea fermamente le problematiche agricole da combattere: come l’utilizzo della legge del minimo delle piante, o l’accaparramento forzato dei terreni. Tra le soluzioni proposte, per Nardone è fondamentale l’utilizzo della Blockchain contro il falso alimentare e l’attività criminale che c’è dietro, così come il mettere a disposizione tutta una serie di elementi che possa convincere i giovani a restare nel proprio territorio di origine. Di investire e di creare innovazione e sostenibilità su di esso. Infine, dopo le presentazioni delle aziende, Walter Nardone (presidente ODAF Benevento) chiude promettendo una continua divulgazione e formazione nelle aziende dei concetti espressi all’evento.

Coltivare innovazione

Tra le aziende presenti all’evento, una delle più innovative è sicuramente AGRODIGIT Srl. La startup, di cui Valentino Salvatore è il fondatore, è specializzata nella diffusione su larga scala delle tecnologie relative all’agricoltura di precisione (come DSS, IOT, GIS). I problemi del tessuto produttivo, la redditività e le dimensioni delle SAU italiane. Questi alcuni dei problemi a cui AGRODIGIT cerca di dare una soluzione. “Aiutare le PMI” questo è il mantra di Valentino Salvatore, che rispetto a chi sostiene che solo le grandi aziende possano adattarsi all’agricoltura di precisione, assicura che è vero il contrario. AGRODIGIT, inoltre, è anche capofila del progetto V.In.Te.S. (Viticoltura Tecnologia ed Innovazione per i Vini Sanniti), che ha come obiettivo quello di diffondere esperienze, conoscenze e tecnologie che sono state sviluppate e sperimentate in altri settori della produzione agricola e in altri contesti vitivinicoli.

Cooperazione, non individualismo

Questo è l’obiettivo di Giuseppe Savino (Presidente dell’Associazione “Terra Promessa” e fondatore dell’Hub Rurale Vazapp). Inoltre, per Savino, la formazione in agricoltura non funziona. E si è reso conto di come gli agricoltori di un determinato territorio non cooperino e non condividono informazioni ed esperienze. Ognuno guarda al proprio terreno, con un occhio sempre vigile di sfida nei confronti dei vicini. “Incontriamo gli agricoltori nelle loro case, non sanno l’uno cosa fa l’altro. L’agricoltura non ha bisogno solo di agricoltori, ma di persone che vedano l’agricoltura da prospettive diverse”. Da qui nasce Vazapp. Una soluzione del tutto innovativa che permette di creare cene, ed eventi ad elevato carattere emozionale, per far sì che queste persone si incontrino. Spesso ponendo un confronto anche tra padre e figlio, quando c’è mancanza di fiducia e dialogo. Una delle difficoltà che più affligge queste famiglie. Un progetto iniziato in Puglia, ma che si sta espandendo sempre di più in tutta Italia e in Europa. “O la finiamo oppure è la fine”

Biodiversità e tradizione tecnologica

Per il territorio è fondamentale la biodiversità, rintracciando la tradizione con le nuove tecnologie (che i nostri nonni non possedevano). Dà fondamentale importanza, quasi sacralità, al rispetto dell’ambiente e dei nostri terreni Nadia Savino (imprenditrice dell’azienda di famiglia “Azienda Agricola BioLu”). Per migliorare l’ecosostenibilità Nadia propone diverse soluzioni, che integrino tecnologie innovative dell’agricoltura di precisione. Come la raccolta del grano antico tramite la tecnologia 4.0, o l’utilizzo del NIR per prevedere la tempistica ottimale del raccolto, evitando fungini e microtossine, e gestire l’elemento biologico nel momento migliore possibile. L’elemento cruciale è l’utilizzo della Blockchain. Una serie di macchine che lavorano in IOT, inviano informazioni al cloud centrale, che li inserisce successivamente nella Blockchain. Senza poter essere modificate. Certificando così tutti i passaggi e ciò che accade nei campi.

Un Bot per amico

L’ultima azienda a presentare la propria idea di innovazione è Vectis, con il suo progetto SmartField. Luca Capobianco (co-fondatore), illustra anch’egli la necessità dell’utilizzo delle tecnologie di agricoltura di precisione. Nel farlo, fa una precisa distinzione: da un lato coloro che ne hanno compreso l’utilità e quindi la adattano alla propria azienda; dall’altro lato invece i più restii che sostengono “abbiamo sempre fatto così”. La strategia di SmartField si basa sulla creazione di una rete di sensori e centraline che raccoglie dati da campi sanniti utilizzando degli algoritmi. Ciò comporta accessibilità, fruibilità, scalabilità e sostenibilità per l’agricoltore e per il suo terreno. L’elemento di innovazione è la creazione di un chatbot (Ubaldo). Un attore virtuale con il quale si chatta attraverso Telegram. Il ciclo non viene interrotto, dopo che il server ha elaborato i dati in seguito ad un avviso, viene inviato una notifica sul proprio smartphone. Inoltre è possibile inviare e ricevere comandi tramite la chat. Nessun trattamento alla cieca: l’obiettivo di Vectis.

Spazio alle idee 

Nel pomeriggio, è stato presentato un nuovo evento “Startup Meet Benevento“. Alla sua prima edizione, il convegno aveva come obiettivo la contaminazione di idee e risorse tra le varie startup che si sono presentate. Un momento di forte innovazione, in cui, le aziende, avevano la possibilità di conoscere persone del proprio settore o addirittura integrarsi in progetti fuori dal proprio ambito. Tra le aziende, erano presenti anche alcune tra quelle partecipanti all’evento mattutino, come AGRODIGIT. Diverse idee e tecnologie messe in mostra riguardanti sostenibilità, IOT, realtà virtuale, 3D e molto altro ancora. Con la speranza che sempre più persone, sopratutto i giovani, possano sentirsi ispirati, esprimendo le proprie idee, investendoci e radicandole nel proprio territorio d’origine.

Agritechnica 2019 e non solo: gli eventi autunnali sul tema dell’agricoltura di precisione

Le innovazioni che riguardano l’agricoltura di precisione non si fermano di sicuro, e per questo, in ogni angolo del mondo, vengono svolti eventi in cui presentarle. Scopriamo quali sono in Europa, e nel mondo, quelli pianificati tra ottobre e novembre.

Agricoltura di precisione in continua evoluzione e gli eventi a riguardo non mancano. Dalla Germania a Dubai, passando per l’Italia. Vediamo di cosa trattano nello specifico gli eventi, dove si sono svolgono, e quali sono state le innovazioni in campo agricolo.

La Germania che premia

Dal 10 al 16 novembre, ad Hannover, si tiene uno degli eventi più importanti del settore agricolo: “Agritechnica“. L’evento è un’occasione per presentare le novità del settore e premiare le innovazioni che destano più interesse. Oltre che per nuovi macchinari che semplificano il lavoro in campo, per quanto riguarda nello specifico l’agricoltura di precisione, è stata premiata (con una medaglia d’argento) un’azienda che ha presentato un nuovo sistema ISOBUS (protocollo internazionale per la comunicazione elettronica nelle macchine agricole). AGXTEND è l’azienda in questione, che debutta a questo evento, trionfando, grazie al suo sistema ISOMAX. Questo sistema riguarda un pacchetto che permette di rendere più semplice i processi digitali in agricoltura, sia di gestione che a livello lavorativo. Inoltre permette anche il riconoscimento automatico degli attrezzi, facilitandone l’uso. L’hardware del sistema è certificato da AEF (Agricultural Industry Electronics Foundation), mentre il software è open source e disponibile per tutti i marchi.

Il clima cambia: workshop sulla nutrizione di precisione

Il clima e l’efficienza alimentare, sono stati questi i contenuti principali del workshop tenuto da LievitaMente, con la collaborazione dell’azienda Phileo By LeSaffre, alla “74a Fiera Internazionale del Bovino da Latte” che si è tenuto a Cremona. Un focus, quindi, sul rapporto tra performance e sostenibilità, e dell’utilità della nutrizione di precisione. Cambiando il clima, cambia anche la qualità e la quantità dei foraggi che vengono somministrati alle bovine da latte. A livello fisiologico dell’animale ciò comporta dei cambiamenti. Ma in che modo è utile in questo caso la nutrizione di precisione? Rendendo efficiente l’alimentazione degli animali, quando, nel foraggio, può capitare una dispersione delle quote extra di energia in ciò che mangiano (emicellulosa, cellulosa ed altre fonti). Quindi recuperare queste quote, così da riutilizzarle, e diminuire l’utilizzo degli additivi.

Global Grad Show

A Dubai invece, dal 12 al 16 novembre, si terrà la “Dubai Design Week“, al cui interno ci sarà il “Global Grad Show“, uno spazio interamente dedicato alle università, ai giovani provenienti da ogni parte del mondo e alle loro innovazioni. Innovazioni di ogni genere, così come anche di agricoltura di precisione. Infatti, durante la manifestazione, è stato presentato “Polino“, un drone del tutto innovativo. Dietro al progetto c’è Juan José Martínez Guerrero, dell’Istituto Europeo di Design, in Spagna. L’elemento rivoluzionario di questo particolare aeromobile è la capacità di monitorare, gestire ed estendere il processo di impollinazione naturale nelle zone in cui c’è più bisogno. Senza intaccare o violare l’ecosistema.

Il boom dell’agricoltura 4.0: nuove soluzioni per l’agricoltura di precisione

Il 4 novembre 2019, a Roma, è andato in scena un evento che ha creato particolare interesse nel mondo dell’agricoltura di precisione chiamato “Agricoltura digitale 4.0: sicurezza, sostenibilità e casi virtuosi”, organizzato da Confagricoltura, Federchimica Agrofarma e Federchimica Assofertilizzanti. Durante questo convengo sono stati presentati alcuni dati provenienti da uno studio effettuato dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e dall’Università di Brescia. Secondo questo studio, il mercato dell’agricoltura 4.0 sta crescendo in maniera esponenziale. Andiamo a vedere in che modo.

Mercato 4.0 in crescita

7 miliardi di dollari nel 2018. E’ questo il valore del mercato 4.0 nel mondo. Di cui il 30% è attribuito all’Europa, mentre in Italia il 5% (18% europeo) che corrisponde a un valore che si aggira tra 370 e 430mln di euro. Le aziende prese in esame sono più di un centinaio, e comprendono protagonisti del settore e startup innovative.

Innovazioni all’ordine del giorno

In Italia, le soluzioni tecnologiche disponibili, utilizzate sopratutto per la tracciabilità del Made in Italy, sono circa 133. Secondo lo stesso studio, ciò ha permesso al 38% delle aziende del settore di migliorare il processo di produzione, riducendo tempi e costi. Ma è l’agricoltura 4.0 che desta sempre più interesse tra gli agricoltori: circa 300 soluzioni già presenti sul mercato. Soluzioni basate, per l’appunto, maggiormente sull’agricoltura di precisione. Queste innovazioni, vengono utilizzate dal 55% di più di 700 aziende intervistate in questa ricerca, a prescindere dall’età e il titolo di studio di chi c’è dietro. Un ruolo da protagonista nell’inserimento di queste tecnologie è da attribuire alle startup. 500 startup a livello globale, 2,9 miliardi di dollari di investimenti raccolti (con il 24% per la 4.0). L’Italia gode solo dell’1% di questi finanziamenti, eppure è il primo paese in Europa per adattamento al 4.0.

Situazione ambientale

Secondo Teresa Bellanova (Ministro delle Politiche Agricole), accorsa durante l’evento, nell’ottica dell’Agricoltura 4.0, uno degli elementi di fondamentale importanza è l’elemento climatico/ambientale. Essa sottolinea con fermezza il palese cambiamento del clima nel paese italiano, e di come sia necessario effettuare un cambio di rotta, passando da un’economia cosiddetta “lineare” ad una “circolare”. E l’agricoltura deve essere parte della soluzione, promuovendo ed adottando approcci sostenibili per l’uomo e per la natura stessa. Viene poi specificato come le misure per l’agricoltura, introdotte nella legge di bilancio, siano di fondamentale importanza.

Innovazioni per la sicurezza alimentare

Infine, un focus su quelle che sono le innovazioni che riguardano la sicurezza delle coltivazioni a livello di difesa fitosanitaria. Come sostiene infatti Alberto Ancora (presidente di Federchimica-Agrofarma): “L’innovazione è la chiave per promuovere la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale nel settore agricolo”. Per farlo, sempre più aziende del settore agrofarmaco investono il 6% del budget R&S per sviluppare molecole sempre più efficaci, e con l’impatto minore. Non da meno fa il settore dei fertilizzanti, che attraverso dispositivi come i sensori prossimali e GPS, che permettono di misurare le carenze nutritive delle colture, viene valutato se e di quale fertilizzante ci sarà bisogno.

Agrifood Next: dal 15 al 16 Novembre va in scena l’innovazione e la sostenibilità agroalimentare

Il 15 e il 16 Novembre va in scena a Siena un evento fondamentale che riguarda l’agroalimentare e l’innovazione. Molti i protagonisti, le tecnologie e i workshop in programma.

I temi trattati

Il 15 e il 16 Novembre si terrà a Siena l’Agrifood Next, un evento dove agroalimentare e innovazione saranno le parole d’ordine per un’agricoltura sempre più sostenibile. Agricoltori, imprenditori, ricercatori e giovani che si affacciano a questa realtà, proporranno idee, soluzioni e innovazioni per un’agricoltura più tecnologica e sostenibile. Agricoltura di precisione, territorio ed indicazioni geografiche, formazione, filiere, digitale, blockchain e Big Data, agribusiness, benessere e sostenibilità, questi saranno gli argomenti di riferimento trattati all’interno della manifestazione.

Gli speaker

Più di 50 speakers. Angelo Riccaboni (presidente della Fondazione PRIMA) che, insieme a Mauro Rosati (direttore generale Fondazione Qualivita), introdurrà le tematiche fondamentali dell’evento. Egli sostiene che:”Solo con l’innovazione le imprese agrifood possono coniugare la qualità dei loro prodotti e il necessario rispetto dei principi della sostenibilità ambientale e sociale, con le loro piccole dimensioni e la giusta esigenza di conseguire adeguati livelli di redditività”. Inoltre ci saranno Francesco Frati (rettore dell’Università di Siena, tra gli sponsor di questa iniziativa) e il sindaco di Siena Luigi De Mossi. Alla presentazione dell’evento il sindaco ha affermato:”L’obiettivo è quello di valorizzare i casi di innovazione tecnologica e organizzativa da parte di piccole e medie imprese del settore agroalimentare e promuovere le figure professionali del futuro, dando ampio spazio ai nostri giovani”. Quindi innovazione per l’agricoltura, il futuro e la sostenibilità al centro delle tematiche trattate. 

Obiettivi

5 saranno i punti cruciali e gli obiettivi su cui si dibatterà: diffondere le best practices e l’innovazione in ambito Agrifood; intercettare nuove forme di finanziamento; formare nuove generazioni di imprenditori capaci di affrontare le sfide e le complessità del mercato; favorire gli investimenti per l’innovazione da parte delle imprese; infine connettere agricoltori, imprese, innovatori, ricercatori, consumatori e finanziatori.

Tecnologia

Inoltre, l’evento prevederà un particolare focus su alcune principali tecnologie: serre idroponiche; fattorie verticali; sistemi evoluti di tracciabilità; blockchain; sistemi di supporto decisionale (DSS, Decision Support System) per la gestione sostenibile di acqua, suolo e ottimizzazione della produzione.

AgriCircus

All’interno della fiera sono previste anche iniziative rivolte cittadini di ogni età, con AgriCircus: tavoli tematici e workshop interattivi, dove imprenditori e ricercatori, promuoveranno soluzioni tecnologiche e di organizzazione utili a supportare le imprese del settore. Interessante sarà anche la possibilità di toccare con mano alcune delle innovazioni, come le serre idroponiche per la coltivazione di piante su Marte. Infine il Salone dell’Orientamento e un Career day, con l’obiettivo di fornire ai più giovani strumenti utili ed un confronto diretto con le realtà del mondo del lavoro.

Deriva dei fitofarmaci: come contrastarla

Lo sviluppo della difesa integrata e delle sue applicazioni, sono temi di fondamentale importanza. Uno di questi è la deriva dei fitofarmaci. Proprio per questo, il 24 ottobre, grazie al progetto Train-Agro (TRAsferimento delle conoscenze e dell’ INnovazione nell’uso sostenibile dei pesticidi in AGRicOltura), è stata una giornata importante. Train-Agro, insieme ad altri partners, ha voluto dare dimostrazione dell’importanza di un sano ed ecosostenibile utilizzo degli agrofarmaci. Andiamo quindi a vedere come è nato il progetto, gli obiettivi e lo sviluppo, e chi ha contribuito alla sua costituzione, facendo un focus sulla giornata del 24 ottobre.

Il progetto Train-Agro

Questo progetto è stato co-finanziato dalla regione Lombardia, nell’ambito del FEASR – Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014­-2020, con l’obiettivo di trasferire le conoscenze e le innovazioni nel settore agricolo. I destinatari sono aziende ed imprenditori agricoli, contoterzisti, dottori agronomi e periti agrari, e infine rivenditori e consulenti. Lo scopo centrale del progetto è quello di promuovere l’importanza della sostenibilità nell’impiego dei prodotti fitosanitari. Sostenibilità di 3 tipi: economica, con una migliore gestione dei costi valutando alternative valide e meno dispendiose; ambientale, con l’approfondimento delle norme e della conoscenza riguardanti l’uso degli agrofarmaci, nell’ottica del rispetto dell’ambiente; sociale, con un rispetto per la salute dei lavoratori e dei cittadini. In più viene presentato un indicatore di impatto, che fornisce informazioni quantitative sulle strategie di difesa adottate sui propri terreni. In caso di situazioni di pericolo, questo strumento, consente misure di mitigazione del rischio.

I partners

I partners che hanno partecipato al progetto sono: Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente – Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA CNR) e il Parco ADDA Sud, che è l’area protagonista del progetto.

24 ottobre 2019: tempo di dimostrazioni

Il 24 ottobre, nell’ambito del progetto Train-Agro, insieme alla divisione agricola di BASF Italia, c’è stato un approfondimento sulla corretta distribuzione degli agrofarmaci, così da ridurre l’effetto deriva. La giornata si è svolta presso l’azienda agricola Nettare dei Santi (in provincia di Milano) ed erano 4 i punti cardini: l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, sistemi di agricoltura di precisione per l’applicazione degli agrofarmaci, strumenti per la gestione della deriva e applicazione pratica di campo. Infatti, con l’aiuto di aziende come Braglia (distributrice di ugelli e getti) e Bulzoni (collaudatori per tarature e certificazioni nell’utilizzo di spray in agricoltura), è stato creato un percorso sul campo, per simulare la distribuzione dell’agrofarmaco, con un colorante fluorescente sulle foglie di un vigneto. Lo scopo di tutto ciò era dimostrare i benefici di carattere ambientale e socio-economico nell’utilizzare gli agrofarmaci in maniera razionale.

Considerazioni finali

Un progetto davvero molto interessante, che mira sempre di più all’ecosostenibilità, e alla riduzione degli sprechi. L’ennesima situazione in cui, l’agricoltura di precisione, attraverso la difesa integrata e le innovazioni per l’agricoltura, possono davvero fare la differenza.