La rubrica ‘Innovazione’ della rivista ‘I Grandi Vini’ elegge V.In.Te.S. miglior progetto di innovazione vitivinicola in Campania

Il progetto campano V.In.Te.S. viene definito il più innovativo dalla rivista I Grandi Vini, che gli dedica un articolo. Vediamo di cosa si tratta.

Dalle innovazioni dei giovani imprenditori agricoli, alle nuove modalità di comunicazione, passando per innovazioni di carattere digitale e sostenibile. La rivista I Grandi Vini da ampio spazio alla tematica innovazione in agricoltura attraverso una rubrica dedicata. La Campania è oggetto di attenzione nel numero 112 di gennaio-febbraio (il primo di quest’anno) protagonista con un suo progetto finanziato all’interno del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) Campania, attuato nel Sannio sulla filiera vitivinicola: il progetto V.IN.TE.S (Viticoltura Innovazione e Tecnologia per i Vini Sanniti).

Agricoltura di Precisione

L’agricoltura di precisione non è solo espressione di tecnologie di nuova generazione da applicare in campo, ma un approccio innovativo al mestiere più antico del mondo. L’agricoltura 4.0 è quindi un approccio di lavoro basato sulla raccolta sistematica di dati in campo (big data), la lavorazione degli stessi e l’ottenimento di informazioni analitiche (intelligenza artificiale), in grado di elevare il gestore agricolo da contadino a manager aziendale.

Queste tecnologie rientrano in quella che viene definita Agricoltura 4.0, e cioè una super tecnologia in grado di ricavare informazioni e suggerimenti di ottimizzazione agronomica, sulla base di una serie di dati riferiti a zone con caratteristiche simili (variabilità spaziale) e in diversi anni o stagioni (variabilità temporale).

La tecnologia, attraverso l’utilizzo di specifici algoritmi inseriti nei software di Supporto Decisionale, forniscono informazione centrali per l’ottimizzazione produttiva e la massimizzazione del reddito d’impresa. Le informazioni ottenute, infatti, permetteranno una migliore gestione degli input produttivi.

Il Progetto V.IN.TE.S

Sulla base di questo approccio, il progetto V.In.Te.S., promosso e coordinato da Agrodig.it, è l’esempio dell’applicazione dell’agricoltura 4.0 alle aziende vitivinicole di piccole dimensioni.

Il progetto ha come obiettivo lo sviluppo e la messa in campo di un asset di tecnologie di ultima generazione (4.0), adatte alla piccola dimensione aziendale in termini di costo/beneficio. Inoltre c’è lo sviluppo di un un software di supporto decisionale molto semplice ed intuitivo da utilizzare. Il progetto vuole infatti colmare il gap nella diffusione delle tecnologie relative all’agricoltura di precisione in vitivinicoltura, dovuto principalmente al percepito elevato costo delle tecnologie ed alla scarsa alfabetizzazione digitale dei gestori aziendali in Italia.

“Attraverso il trasferimento tecnologico vogliamo consolidare l’ammodernamento del comparto vinicolo del Sannio con ricadute sul territorio in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica” dichiara Valentino Salvatore, amministratore di Agrodig.it.

Il progetto è sviluppato all’interno di un Gruppo Operativo per l’Innovazione (GOI) costituito da: il capofila Agrodig.it, startup specializzata nello sviluppo e trasferimento di tecnologie digitali in agricoltura; CREA Viticoltura ed Enologia; il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio; la Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) Benevento; e tre aziende vitivinicole della zona Sannio Falanghina che si sono prestate alla sperimentazione: Il Poggio Vini, Torre dei Chiusi di Domenico Pulcino ed Azienda Agricola Eleonora Morone. Ognuna di esse ha delle dimensioni e delle caratteristiche molto diverse e grazie a questa varietà sarà possibile creare, all’interno del progetto, standard tecnologici e pratiche compatibili con il maggior numero di aziende possibile a livello territoriale e nazionale.

L’innovazione

Come accennato precedentemente, l’obiettivo del progetto è quello di diffondere nelle aree vitivinicole tra le più importanti pratiche e tecnologie di avanguardia da un lato, e quella di rendere la tecnologia sostenibile da un punto di vista economico e gestionale ad un numero più grande possibile di aziende dall’altra. Di conseguenza sarà trasferibile anche al di fuori della zona del Sannio, permettendo l’applicazione in tutta Italia e non solo. Ed è adattabile ad ogni tipologia di azienda. Il progetto si rivolge sopratutto alle piccole e medie imprese, che rappresentano la stragrande maggioranza del tessuto produttivo italiano. L’innovazione quindi sta proprio nel creare “un vestito su misura” a delle realtà produttive specifiche. Piuttosto che trasferire modelli tecnologici sviluppati su specifiche ed esigenze completamente diverse.

Le ricadute

Come sottolineato precedentemente, le ricadute di questo progetto sul territorio sono da interpretare in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Ambientale in quanto l’agricoltura di precisione permette un efficientamento degli input produttivi (ore macchina, fitofarmaci, acqua etc.). Questo permette un risparmio, e quindi un impatto positivo in termini ambientali. Da questo ne consegue un impatto sociale importante in termini di salubrità dei territori. Così come la creazione di un modello di sviluppo tecnologico completamente sostenibile per aziende, territori e mercati. Economica per le stesse aziende. In quanto in grado di sviluppare un modello di innovazione tecnologica per realtà di piccola dimensione che troppo spesso vengono tagliate fuori dal discorso di ottimizzazione della redditività aziendale.

Agricoltura di precisione: 10 progetti PSR 2014-20 (1)

Il PSR 2014-20 è una misura messa in atto dall’Unione Europea per favorire lo sviluppo e la cooperazione tra i diversi attori della comunità europea. Andiamo a vedere quali sono i migliori progetti italiani.

L’Italia è un paese caratterizzato, dal punto di vista agricolo, da dimensioni limitate, scarsa organizzazione e bassa propensione all’Innovazione. A questo si aggiungono condizioni di contesto geografico, demografico, socio-economico ed infrastrutturale poco favorevoli. La comunicazione è difficile, sopratutto nelle zone rurali, e la realizzazione di economie di scala è più complicata per le attività agricole. Per contrastare questi ed altri limiti alla diffusione dell’innovazione dell’agricoltura di precisione, l’UE attua una serie di misure di sviluppo per le aree rurali. In particolare, la Misura 16 del PSR prevede appunto azioni di cooperazione tra centri di ricerca, aziende di servizi ed agricole, tese a stimolare il traferimento tecnologico e le pratiche più innovative. Andiamo quindi a vedere quali sono i progetti più interessanti finanziati in Italia nel 2019 per l’agricoltura di precisione, e cosa possiamo attenderci come risultati concreti nel breve periodo.

La misura 16 per l’agricoltura di precisione

Parte della programmazione PSR ha come obiettivo quello di incoraggiare la cooperazione tra gli operatori della stessa filiera a lavorare e promuovere l’integrazione attraverso accordi di partenariato di scopo. Di conseguenza, l’azione non può però essere utilizzata per sostenere attività ed investimenti già in atto, ma solo per realizzare nuovi progetti nelle tematiche riguardanti: innovazione in agricoltura, turismo rurale, contrasto ai cambiamenti climatici, agricoltura sociale, educazione alimentare e ambientale. Ad oggi l’Emilia Romagna sembra essere la regione più attiva con circa 128 progetti finanziati. Vediamone qualcuno.

Lotta agli antibiotici nella suinicoltura con il progetto Antibiotic-Free

L’utilizzo di antibiotici nella suinicoltura è un probema sia pe la salute animale che per la qualità stessa della carne ottenuta. Il progetto Antibiotic-Free – Riduzione dell’impiego di antibiotici nell’allevamento del suino pesante mira proprio alla riduzione nell’utilizzo degli antibiotici negli allevamenti suini, attraverso un monitoraggio costante dell’area di allevamento. Il progetto si sviluppa su circa dieci allevamenti di suini nel territorio Emiliano ed ha l’obiettivo di diminuire l’uso di antibiotici proprio per ottenere una carne di qualità superiore. Quindi gli indicatori utilizzati sono appunto quelli riguardandi l’analisi sanitaria, la mortalità, i consumi alimentari, resa del mangime e resa di macellazione. Inoltre, durante il macello, verrano effettuati dei rilievi per la diagnosi di patologie e la creazione di una strategia di terapia mirata. Ogni singolo allevamento avrà il proprio feedback, confrontando risultati ottenuti con l’utilizzo dell’antibiotico e con il nuovo metodo in riduzione.

Cavin – Cavitazione vinacce per creazione di energia

La valorizzazione deli scarti della produzione vitcola è invece il tema centrale del progetto CaVin Cavitazione vinacce per valorizzazione a fini energetici attuato nella zona di Reggio Emilia.

Il progetto ha l’obiettivo di ottenere energia elettrica dalle vinacce delle uve, attraverso un processo detto di ‘cavitazione’. Processo appunto che permette l’ottenimento di biogas dalle uvacce . Nel progetto sono quindi coinvolte un’azienda agricola con un impianto di biogas ed un’azienda vitvinicola che mette a disposizione i propri scarti di lavorazione. Il soggetto capofila è quindi il Centro Ricerche Produzioni Animali – C.R.P.A. S.p.A..

Il progetto vuole dunque fare da volano per l’organizzazione di una filiera che unisca aziende agricole, impianti e sistemi per la valorizzazione energetica degli scarti della produzione agricola

Quasar – riduzione nell’uso di funghicidi in viticoltura

Altro progetto in ambito vitivinicolo è quindi Quasar (QUALITA’ E SOSTENIBILITA’ DEI VINI TIPICI DELL’ARETINO). Attuato nell’area dell’Aretino, il progetto ha come obiettivo la diffusione di conoscenze e tecnologie per la sostenibilità ambientale in viticoltura di precisione. Di consuguenza il progetto prevede l’installazione di 10 stazioni meteorologiche dislocate in maniera omogenea sul territorio. Le centraline metereologiche grazie alla spazializzazione dei dati raccolti riescono a caprire un totale di 812 ettari di vigne. I dati raccolti vengono poi analizzati da un DSS (Decision Support System), restituendo indicazioni puntuali sullo stato del rischio di infezione dei vigneti. L’analisi dei dati microclimatici e il supporto dato dal software nella strategia di difesa, permetto un risparmio atteso del 50% di trattamenti anno su anno. Nel progetto infine figurano la Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino ed il CREA VE di Arezzo.

Innovazioni biotecnologiche e agricoltura di precisione con il progetto Breednet

Inoltre, progetto molto interessante messo in atto nella regione Liguria è “Breednet“. Un progetto quindi che si concentra sul miglioramento biologico delle varietà floricole attraverso l’ibridazione. In altre parole il GOI si propone l’introduzione di nuove varietà di fiori, l’utilizzo di energie rinnovabili e l’applicazione di tecniche di agricoltura di precisione. Partner del progetto sonoquindi Confagricoltura Liguria, CREA FSO (Unità di ricerca per la Floricoltura e le Specie Ornamentali) e l’azienda agricola Andrea Mansuino.

Vintes – viticoltura di precisione a 360 gradi

Chiudiamo infine con un interesante progetto attuato questa volta in Sud Italia. V.In.Te.S Viticoltura Innovazione e Tecnologia per i vini Sanniti è un progetto attuato nell’aria del Sannio Falanghina (città europea del vino 2019) che si pone l’obiettivo di diffondere le più avanzate tecniche relative alla viticoltura di precisione nelle medie e piccole aziende dell’area. Nel progetto vengono quindi sviluppate nuove tecnologie software per la raccolta e la gestione integrata dei big data in viticoltura. Il progetto prevede l’applicazione e la diffusione di una corretta e sostenibile architettura di tecnologie digitali per le piccole e micro-imprese vitivinicole.

Progetto, obiettivi e partner

La parte più innovativa del progetto prevede appunto lo sviluppo di uno strumento hardware/software in grado di raccogliere e gestire i dati georeferenziati in maniera automatica e semplificata. Così facendo è possibile supportare il produttore su importanti decisioni produttive strategiche (gestione suolo, parete vegetale, e difesa fitosanitaria) in maniera semplificata ed accessibile. Il prototipo sarà reso disponibile in maniera gratuito alla fine dello sviluppo progettuale.

Inoltre il sogetto capofila è questa volta una startup sannita, AGRODIGIT s.r.l. che ha ad oggetto appunto lo sviluppo e la diffusione di tecnologie digitali, per l’agricoltura di precisione, di facile accesso per le imprese agricole di ogni tipologia.